Nei comuni del Lodigiano, epicentro della diffusione del Coronavirus in Lombardia, e poi anche nelle province di Cremona e Pavia, dove sono di oggi quattro nuovi casi, tutte le manifestazioni pubbliche - dalle partite al Carnevale - sono state sospese per precauzione, onde evitare il propagarsi del contagio.
Stessa sorte hanno subito anche le Messe che in questa domenica non verranno celebrate, come comunicato ai parroci e ai fedeli del territorio dalla Diocesi di Lodi.
Anche la Diocesi di Milano, di cui la quasi totalità delle parrocchie della provincia di Varese fa parte, ha emanato alcune indicazioni precauzionali per lo svolgimento delle Messe che si celebreranno a partire da questo sabato sera e poi da domenica.
A emanarle e comunicarle alle Parrocchie il vicario generale della Diocesi monsignor Franco Agnesi, già prevosto di Busto Arsizio e vicario della zona di Varese.
"In considerazione delle circostanze che si stanno creando e in evoluzione, dovute al contagio da coronavirus presente anche nel nostro territorio diocesano - si legge nel documento firmato da monsignor Agnesi - si suggerisce che la Comunione eucaristica possa essere distribuita sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti".
Si tratta evidentemente non di un obbligo, ma di un suggerimento e di un'indicazione per coloro che distribuiscono le particole ai fedeli, ovvero sacerdoti, suore e ministri laici.
Ricevere la Comunione in mano e non in bocca è già una possibilità che peraltro molti fedeli cristiani praticano diffusamente.
Prendere l'ostia sulla mano, evita che le dita di coloro che la distribuiscono entrino in contatto con le labbra o la lingua dei fedeli, evitando così ogni possibile contagio.