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Sport | 24 novembre 2019, 00:10

LE PAGELLE - Mayo e Peak? Colpevoli, vostro onore. “L’equivoco” Clark, la vita sul pianeta Ganda, la personalità di Tambone

Josh Mayo, al Pala Bigi un autentico disastro: fosse rimasto a casa, non ce ne saremmo accorti (foto Averna / archivio)

Josh Mayo, al Pala Bigi un autentico disastro: fosse rimasto a casa, non ce ne saremmo accorti (foto Averna / archivio)

 

Peak 4,5

Se Josh Mayo è il maggior indiziato per il delitto di questa trasferta persa, Peak va a giudizio come complice tutt’altro che incolpevole. Il suo incedere nel match è scandito dai falli, ovvero ci si accorge di lui solo quando al tavolo gli alzano la paletta delle penalità. E stavolta non può nemmeno condividere le sue colpe con coach Caja, che - a differenza di quanto accaduto a Brescia - prova a dosarlo (solo 16 minuti in campo per lui) nella speranza di poter raccogliere qualcosa alla lunga. Speranza vana. I suoi limiti sono tutti mentali, non tecnici, né fisici, né atletici. Buon lavoro, se ne ha voglia.

Clark 6,5

Poteva essere la bomba in grado di far esplodere il PalaBigi: si rivela, in sintesi, un petardo potente ma tutto sommato ininfluente nell’economia della contesa. I suoi primi 20 minuti sono un inno al basket offensivo: ammalia con triple, passi di incrocio, arresti e tiri, voglia, presenza. Sì, qui e là sbaglia in difesa lasciando troppi metri tra sé e i tiratori avversari, ma dall’altra parte della luna è un indemoniato “go to guy”. La ripresa lo spegne, il finale lo condanna: manda sul ferro la tripla del pareggio, butta via la rimessa dell’ultimo lumicino di illusione. Pensavo fosse amore, invece era un calesse.

Jakovics 5,5

Sì, ok, triple, falli subiti (andando anche un paio di volte vicino al 3+1) ed energia non mancano. Ma ha troppe pause per stare dalla parte dei giusti: palle perse, falli stupidi, letture sbagliate sono lì a dimostrarlo.

Natali 6

Potenzialmente chiamato a fare gli straordinari per i problemi di falli del suo pari ruolo titolare, in realtà gioca solo 6 minuti, preferendo Caja i quintetti piccoli con Jakovics e Tambone. Difendere difende, tirare non tira.

Vene 6,5

Inizia con le triple, prosegue con dei morbidi ciuffi dalla media, commette qualche fallo evitabile (che lo limita) e pare ogni tanto in difficoltà contro la fisicità delle “alone” reggiane. L’infamia non va sul suo pianeta, la lode lo sfiora soltanto.

Simmons 7

Come il predecessore, messer Tyler Cain, anche Simmons pare avere la capacità di mantenersi costantemente a certi livelli, che si perda o si vinca. Di palloni né vede pochi, ma non è lui a dover ricorrere agli occhiali: se l’unico modo di servirlo rimangono i lentissimi alto-basso “sgamati” ormai anche dalle nonne dei coach avversari, stiamo freschi. Lui, peraltro, quando può vola. E in difesa mette in scena un delizioso e silenzioso spettacolo fatto di granitiche posizioni, fervidi aiuti e rimbalzi.

Mayo 4

Per la prima volta in stagione non si dimostra in grado di segnare almeno una tripla. Anzi, vi scriviamo di più: per la prima volta nelle sue tre stagioni italiane, non si dimostra in grado di segnare una tripla con almeno tre tentativi all’attivo. In giornate così, in cui il destino ti mette in mano carta e penna e ti costringe a scrivere un record al contrario, l’unico antidoto sarebbe (sarebbe stato) l’influenza. Fosse rimasto a casa, infatti, non ce ne saremmo accorti (5 assist e qualche sussulto in penetrazione a parte). Attendiamo con ansia la prossima, Josh.

Tambone 6,5

Nemmeno la sua scheda di valutazione è scevra da segni rossi: qualche fallo del menga, qualche errorino in attacco. La personalità che mette in campo (e siamo a due partite di fila) è tuttavia luccicante: quando lo vedi giocare così, quando lo vedi prendersi senza paura le sue responsabilità, sai che ogni macchia sporca e sporcherà di meno.

Gandini 6,5

C’è vita sul pianeta Ganda. Che appena gettato in campo dall’Artiglio, esordisce con il solito - incolpevole - mezzo disastro: palla persa in attacco e difesa ininfluente su Pardon. Nel terzo quarto, invece, un guizzo: due palle recuperate (refertisti, buonanotte: perché mancano al suo tabellino?) e un bel rimbalzo. E infatti in campo ci rimane.

Ferrero 5,5

Malino il capitano a questo giro di giostra: manca - e sarebbe servito - il suo contributo offensivo, dietro talvolta annaspa.

 

Fabio Gandini


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