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Varese | 25 ottobre 2019, 13:27

Ristrutturare San Siro? È made in Varese il progetto per ridare futuro al Meazza

L’ingegnere varesino Riccardo Aceti ha presentato in Comune a Milano un progetto per recuperare il terzo anello dello stadio e creare qualcosa di unico: «Se San Siro è la Scala del calcio, regaliamo al teatro la sua galleria». Il punto forte del progetto una galleria panoramica sullo skyline milanese.

Ristrutturare San Siro? È made in Varese il progetto per ridare futuro al Meazza

Il dibattito sulle sorti della casa di Inter e Milan vede schierati due posizioni opposte: chi la vorrebbe demolire per costruire uno Stadio nuovo, più moderno e funzionale, e chi invece preferirebbe una ristrutturazione, perché considera San Siro un simbolo dell’architettura e dell’ingegneria sportiva.

E’ di questo parere l’ingegnere varesino Riccardo Aceti, docente di tecnica delle costruzioni del Politecnico di Milano, che nei giorni scorsi ha presentato al Comune di Milano un progetto di ristrutturazione di San Siro «che va nella direzione di mantenere questa unicità». 

Si tratta di una decostruzione di alcune porzioni del terzo anello, «con l’inserimento nelle torri di ascensori – spiega - Le gradinate verrebbero così sostituite da una galleria chiusa con vetrate che danno sull’impianto e verso l’esterno, dove ospitare spazi commerciali, multimediali, un museo e punti ristoro garantendo allo Stadio un’apertura 7 giorni su 7».

Si creerebbe una galleria panoramica su San Siro con lo skyline di Milano «che darebbe all’impianto una caratteristica unica, portando in quota peculiarità che solitamente si ricercano nel primo anello».

E l’intervento non sarebbe nemmeno invasivo, «perché il terzo anello poggia sulla struttura pre-esistente ed è nato come staticamente indipendente nel 1989-90. Ed è anche l’unico elemento su cui è possibile lavorare senza interferire sull’attività dell’impianto, permettendo di giocare anche in periodo di cantierizzazione». 

Con un notevole risparmio economico, perché rispetto ai masterplan di ristrutturazione presentati, che prevedono di abbassare la copertura dello Stadio, demolire il terzo anello torri comprese e la ristrutturazione pressoché totale del primo anello, «ci si limiterebbe  ad intervenire solo sul terzo anello, con l’inserimento di nuovi volumi tutti in quota: 11 mila metri quadri, come due campi da calcio».

Valentina Fumagalli

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