Margherita Gianola è un tutt'uno con la musica sin da bambina visto che ha iniziato a suonare il pianoforte dall’età di sette anni, condividendo la passione del padre per la musica. Quattro diplomi presi ai Conservatori di Venezia e di Castelfranco Veneto in pianoforte, in organo e composizione, in canto lirico e didattico, in musica corale e direzione di coro, ha studiato anche presso la facoltà di Lettere all’Università di Bologna, frequentando il corso triennale e poi specialistico del Dams.
Insegna musica da molti anni, e oggi è docente di ruolo nella scuola secondaria. Organista dal 1989 nella Basilica dei Frari a Venezia, nel 2017 si è trasferita in provincia di Varese per amore, essendosi nel frattempo sposata con il costruttore di organi a canne Andrea Mascioni – titolare della celebre ditta che ha sede ad Azzio – con il quale ha una figlia che ora ha 13 anni, Beatrice.
La prima azione che ha messo in atto nella nostra provincia è stata proprio quella di gettare le basi per un nuovo “Piccolo Coro”.
Come è nata l’idea del coro?
Fin da quando ero molto giovane ho avuto l’occasione, nella mia città di Venezia, di preparare e dirigere diversi cori, sia di adulti che di bambini, in modo particolare il Piccolo Coro di Venezia, inserito nella Galassia dell’Antoniano di Bologna. Quando ho deciso di trasferirmi in provincia di Varese non volevo sprecare la lunga esperienza musicale di didattica con i bambini acquisita negli anni e avevo un forte desiderio di metterla a disposizione della comunità della Valcuvia. Subito, con il sostegno del sindaco di Azzio, cui sono davvero grata, ho creato un primo nucleo corale, inizialmente formato da soli 9 bambini, che con il passare degli anni si è irrobustito, non solo numericamente, ma anche dal punto di vista musicale e artistico. Oggi è formato da più di 50 coristi divisi in tre fasce d’età, dai 3 ai 15 anni, il Baby Coro, Il Piccolo Coro e il Junior Coro.
Come ha reagito la comunità della Valcuvia a questo progetto che non solo è musicale ma anche sociale?
La nascita e la crescita del coro sono state accompagnate dall’entusiasmo di chi ne è entrato in contatto e mi riferisco ai genitori e ai parenti dei coristi, amministratori dei Comuni, soci delle Proloco dei paesi della Valcuvia e in generale al pubblico. Nel febbraio 2019 è maturata la decisione di fondare un’associazione che tutelasse e sostenesse i Piccoli Cori Valcuvia, favorendo la cultura e l’educazione al bello tra le giovani generazioni. Abbiamo creato così l’Associazione Culturale Valcuvia APS-ETS, che, grazie al lavoro costante delle socie fondatrici Nicoletta Pozzi, Serena Pilotto e Giuliana Cassarà, in questi cinque anni ha portato avanti numerosi progetti davvero interessanti, che hanno coinvolto migliaia di bambini e di adulti.
Dove si è esibito finora il vostro coro?
Alcune settimane fa abbiamo avuto il piacere di cantare a Valencia in Spagna, dove i 15 adolescenti del Junior Coro Valcuvia sono stati invitati ad esibirsi in un recital assieme a un coro di ragazzi spagnoli. È stata anche una bellissima occasione per i coristi e i loro genitori di visitare e vivere la splendida città catalana accompagnati dai nostri ospiti, che si sono dimostrati davvero super-accoglienti. Con i Piccoli Cori abbiamo avuto modo di cantare in diversi luoghi in Italia, incontrando anche altri cori di bambini con i quali si è stabilito un rapporto di amicizia. Siamo stati a Roma, per cantare in Vaticano nella Sala delle Udienze alla presenza di Papa Francesco, a Verona, a Bergamo, in Trentino, sulla Diga del Vajont, e più di una volta a Venezia, dove abbiamo anche registrato un video musicale.
Quando si parla di cori, di bambini e ragazzi si pensa subito all'atmosfera del Natale. C'è qualche progetto in vista delle prossime festività?
Abbiamo in cantiere un grosso evento per il nostro progetto “Cantiamo la Pace”. Domenica 22 dicembre porteremo, aiutati dagli scout, la Luce della Pace di Betlemme a Varese, in Basilica di San Vittore, accompagnati da 200 giovani coristi provenienti da cinque cori della Galassia dell’Antoniano (del Trentino, Lombardia, Piemonte). Il Centro Ricerche Teatrali di Fagnano Olona sta preparando anche un momento speciale per quel giorno: i coristi si ritroveranno ai Giardini Estensi per esprimere con i movimenti del proprio corpo le emozioni di una canzone scritta per l’evento da Lodovico Saccol, in modo che possa essere “ascoltata” da chi non ha l’udito e “cantata” da chi non ha la voce. Una sorta di flash-mob inclusivo: il coro non è solo fare musica, ma soprattutto è condividere esperienze grazie alla musica. Sarà per questo che tra i coristi si crea un legame molto forte, di amicizia e di sintonia, in tutti i sensi, e quando qualcuno, per motivi diversi, ha dovuto lasciare il coro, è stato per tutti noi molto triste.
Quali sono i programmi futuri del coro e dell'associazione?
Oltre ai concerti che sono organizzati durante l’anno, stiamo portando avanti il progetto “Oltre l’obiettivo”, di cui anche l’evento organizzato con Gabriel Soares fa parte: i nostri coristi nei prossimi mesi saranno impegnati, oltre che nel canto, in un corso di coreografia e ciò che apprenderanno, in primavera lo metteranno a disposizione di uno spettacolo presso una RSA di Gavirate e, i più grandi, presso il reparto pediatrico dell’Ospedale Del Ponte di Varese. Così andranno oltre l’obiettivo, condividendo la gioia della musica con altre persone anche al di fuori del coro. Il progetto fa parte dell’iniziativa “30 giorni per donare”, grazie alla quale la Fondazione Comunitaria del Varesotto raddoppierà l’importo delle donazioni effettuate durante il mese di ottobre. Per chi lo desidera è possibile donare con pochi clic, attraverso questo link: Cantiamo la Pace – Fondazione Comunitaria del Varesotto Ente Filantropico