Mister Cotta al passo d’addio dopo lo 0-1 che ha concluso la stagione del Varese nella semifinale playoff persa al Franco Ossola con il Vado (clicca e leggi QUI mentre leggi QUI le pagelle)? Il mister non lo dice in conferenza stampa, rimandando la decisione a un imminente confronto con la società. E a parole non chiude: «Sarei anche pronto a risposare il progetto».
Sull’applauso finale del pubblico nonostante l’0-1: «L’applauso finale dei tifosi è soprattutto un riconoscimento ai miei giocatori, io lo dedico a loro. Ringrazio anche chi si è ricordato di me, non chi pensa di essere il cugino di Ancelotti e continua a dirmi metti questo metti quest’altro: è una presa di posizione sbagliata. Io sarò un allenatore scarso, ma sono una persona seria e pretendo rispetto. Il mondo è pieno di persone maleducate».
Sulla partita: «Chi segna vince nel calcio, loro lo hanno fatto, noi no. La squadra che sbaglia tante scelte fa fatica, però fino al 96’ stremati ci abbiamo provato a pareggiare questa partita. E non è una gara persa che cambia il giudizio sulla stagione. Ne approfitto per ringraziare tutti i miei collaboratori: la squadra li ha riconosciuti nei loro ruoli, questo gruppo fin dall’inizio mi ha dato l’impressione di essere fatto da grandi professionisti».
Il futuro: «Mi incontrerò con la società. Io non ho nessun problema a risposare la causa del Varese, come non ne ho a ringraziare dell’opportunità che mi hanno dato perché sono arrivato in punta di piedi. Vedremo quale sarà la situazione: io con la società mi sono trovato benissimo».
Sui tifosi: «Li ringrazio, numerosi e appassionati. Poi mi scoccia un pochino chi pensa che debba restare ai domiciliari perché sono nato e vivo a Como. Mi dà fastidio chi mi ha insultato per questo».