Inspiegabile e incomprensibile. Oltre al pericolo e al danno provocato dai tifosi del Piacenza, che hanno tirato verso il portiere della Varesina Basti una bomba carta, un'asta di bandiera, bottigliette, pile e altro, c'è anche quella che appare come un'autentica beffa da parte del giudice sportivo.
Se infatti il Piacenza è stato punito con 3 mila euro di multa e una gara casalinga senza pubblico nei settori dei tifosi emiliani dello stadio "Garilli"per «avere propri sostenitori intonato cori dal contenuto discriminatorio per motivi di razza nei confronti di un calciatore di colore della squadra avversaria» e perché i medesimi «lanciavano 10 bottigliette di plastica e 10 batterie senza colpire alcuno» - e la gara in questione sarà proprio la semifinale playoff di domenica contro la società dei Di Caro, che quindi non avrà neppure parte dell'incasso - anche la Varesina è stata punita con una sanzione da 2 mila euro e una gara a porte chiuse perché nel secondo tempo «propri sostenitori lanciavano una moneta che colpiva ad una coscia un assistente arbitrale» oltre a rivolgergli «reiterate espressioni offensive».
Chiunque fosse presente domenica a Venegono se purtroppo si è accorto della bomba carta e dell'asta di bandiera - nemmeno prese in considerazione dal giudice: perché? - lanciate verso il portiere della Varesina da parte della curva del Piacenza, non ha invece visto il presunto "lanciatore" di moneta tra i tifosi di casa, radunati nella parte destra della tribuna principale dello stadio. E se fosse partito dalla tribuna opposta, assegnata sempre ai tifosi ospiti?
Di sicuro appaiono poco chiari i contorni di questa sentenza, così come è forte la sensazione di avere adottato pesi e misure diverse in base a ciò che è (o non è) accaduto, visto che da una parte è stato gettato in campo di tutto e dall'altra - sempre che sia partito davvero da quella parte - sarebbe partita una monetina che nessuno dei presenti, giornalisti compresi, ha visto partire.
La Varesina sta studiando come fare ricorso, sempre che abbia la possibilità di dimostrare con video e altro ciò che è o non è avvenuto e, quindi, di vincerlo.