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Politica | 04 aprile 2024, 16:05

Ospedale, in Regione le preoccupazioni dei gallaratesi. L’opposizione chiede di mettere nero su bianco gli impegni

La commissione Sanità si è occupata della petizione sottoscritta da 13mila cittadini, promossa da Obiettivo Comune. I consiglieri Ferrazzi e Licata hanno proposto una risoluzione relativa agli impegni da prendere da qui alla realizzazione dell’ospedale nuovo di Busto e Gallarate. Ma per gli esponenti di maggioranza Monti e Zocchi non servono ulteriori atti: «Impossibile mantenere due ospedali a 5 chilometri di distanza», hanno detto

Ospedale, in Regione le preoccupazioni dei gallaratesi. L’opposizione chiede di mettere nero su bianco gli impegni

Sono arrivate in Regione Lombardia le preoccupazioni dei 13mila cittadini di Gallarate e dintorni che nei mesi scorsi hanno sottoscritto la petizione sull’ospedale promossa dalla lista civica Obiettivo Comune e sostenuta da altre realtà e partiti, tra cui il Pd.
Il consigliere comunale gallaratese Massimo Gnocchi ha illustrato in commissione Sanità l’obiettivo della raccolta di firme. Il dibattito è stato animato dagli esponenti varesini che siedono al Pirellone: Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore) ha insistito sulla possibilità di mettere nero su bianco, attraverso una risoluzione, gli impegni da prendere da qui alla realizzazione dell’ospedale nuovo di Busto e Gallarate. Proposta sostenuta anche da Giuseppe Licata (Italia Viva), mentre per il leghista Emanuele Monti «non serve ripetere quanto oggi è già previsto». D'accordo con lui Luigi Zocchi di Fratelli d'Italia.

Le ragioni della mobilitazione

Gnocchi ha ricordato che «lo scopo di questa petizione sovracomunale è chiedere la ridefinizione dell’intervento denominato “ospedale unico” di Regione Lombardia, trasformandolo eventualmente in “ospedale nuovo”, da far nascere come polo di eccellenza a supporto dei servizi sanitari e ospedalieri di Gallarate e Busto Arsizio».

«L’ampia, sorprendentemente partecipata manifestazione davanti al Sant’Antonio Abate ci ha convinto della necessità di avviare questa raccolta firme – ha spiegato –. Con la convinzione che l’ospedale non dovesse essere chiuso. Le 13.086 firme sono state depositate lo scorso 29 settembre, alla vigilia del 150esimo anniversario dell’ospedale. Anche alcuni medici hanno sottoscritto questa petizione. È un appello che portiamo a questo tavolo, con la richiesta di riconsiderare il progetto».

Ferrazzi: «Situazione drammatica»

Il consigliere gallaratese Ferrazzi ha parlato di una «situazione drammatica, con carenze di medici comuni a tutta la regione», sostenendo che «già oggi i due poli ospedalieri sono trattati come un’unica struttura».

A preoccuparlo è quello che accadrà nei nosocomi esistenti prima che sia pronto quello nuovo: «Le due strutture non possono reggere la richiesta del bacino che se ne serve. Lo dico a malincuore, ma è diventato rischioso mantenere oggi a Gallarate prestazioni di reparti che rischiano di non dare il servizio, al di là della targhetta all’ingresso».

Ferrazzi ha auspicato che dalla commissione possa partire una risoluzione per chiedere che la Regione garantisca il mantenimento di servizi sanitari efficienti nel sedime dell’ospedale. Iniziando a individuare delle ipotesi relative ai servizi che verranno erogati nei prossimi anni.

«La commissione non può lavarsi le mani davanti a 13mila firme – ha aggiunto –. Recepisca le preoccupazioni dei cittadini e rimarchi la volontà della commissione, dei consiglieri regionali e della giunta».

Licata: «Percorso decisionale poco trasparente»

Licata ha parlato di «percorso decisionale poco trasparente. È mancato il coinvolgimento nelle giuste modalità dei cittadini che adesso cercano di dire la propria. La petizione deve essere l’occasione per ripartire con un ragionamento che porti a una sanità più efficiente nel territorio. Si rimettano in discussioni certi aspetti poco chiari a noi consiglieri e certamente anche ai cittadini».

A margine ha aggiunto che «l'attuale accordo di programma ha una natura più infrastrutturale che sociale e sanitaria, non chiarendo la destinazione delle due attuali strutture ospedaliere e senza sufficienti garanzie sulla effettiva qualità dei servizi sanitari quando i lavori saranno ultimati, né nella fase transitoria di esecuzione delle opere».
Necessaria, dunque, «una integrazione all’attuale accordo di programma, che intendiamo formalizzare all’interno di una risoluzione, da costruire in commissione Sanità e portare poi in Consiglio regionale.

Le rassicurazioni di Zocchi e Monti

Dai banchi della maggioranza, Zocchi (originario di Gallarate), ha ammesso che in questi anni «abbiamo perso medici bravissimi. È difficile tenerli quando manca una prospettiva futura. Oggi però il piano è approvato, e i soldi ci sono. Non si possono fare due ospedali a cinque chilometri di distanza. Ci deve essere una struttura sola, mantenendo a Gallarate, come stanno già dicendo “i grandi capi”, delle attività ambulatoriali importanti».

Per il leghista Monti, «la petizione ribadisce concetti già inseriti nei dispositivi di legge. Si creerà una nuova struttura, “la più innovativa della Lombardia”, come diceva il presidente Maroni, preservando quelle attuali. Bene questo incontro, ma non serve ripetere quanto oggi è già previsto, non serve nessun atto ulteriore».
E ha inoltre ribadito che «le risorse ci sono, nonostante le fake news che creano panico nella popolazione (in riferimento alla conferenza stampa del senatore Alfieri e del consigliere regionale del Pd Astuti, ndr).
Anche se i fondi nazionale venissero azzerati, ma non è così, Regione ha la disponibilità per realizzare comunque l’ospedale, come confermato dal presidente Fontana».

Riccardo Canetta


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