Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Simone Foti, segretario cittadino di Fratelli d'Italia a Gavirate e candidato sindaco in pectore del centrodestra alle prossime elezioni amministrative in programma a giugno. Ecco il suo intervento:
«Ho un ricordo molto nitido quando, proprio in questo periodo dell’anno, venticinque anni fa la politica mi portò a Gavirate per organizzare una lista di Alleanza Nazionale per le imminenti elezioni amministrative del 1999. Con alcuni amici e un po’ di sana incoscienza, dettata anche dalla giovane età e intraprendenza, ci portò al risultato della mia elezione in seno al consiglio comunale.
Da allora il mio impegno politico/amministrativo e sociale, nella comunità gaviratese, e non solo, è stato costante: in alcuni periodi si è sovrapposto e in altri alternato, come ad esempio i sette anni da presidente della Croce Rossa del comitato del Medio Verbano.
Tutto ciò ha portato all’importante riconoscimento che mi vedrà impegnato nei prossimi mesi come candidato sindaco a Gavirate per una lista di centrodestra per le prossime elezioni amministrative dell’8/9 giugno.
Il sostegno e l’interesse che sto quotidianamente riscontrando attorno al nostro nuovo progetto politico/amministrativo per Gavirate, mi ha fatto comprendere il grande desiderio di cambiamento che si respira nelle vie e nei rioni della nostra splendida cittadina.
Da alcune parti non sono mancate anche alcune critiche, com’è naturale che sia, sulla mia candidatura. La più curiosa è “non sei nato a Gavirate…”, alla quale mi sento di rispondere: Gavirate non è un feudo. Chi si accinge ad amministrare la “cosa pubblica” dovrebbe dimostrare di possedere comprovate capacità professionali maturate nella vita privata, esperienza amministrativa, conoscenza e rispetto del territorio in cui vive, un progetto ad ampio respiro di sviluppo e prosperità della comunità che intende governare, e non essere tramandata per vassallaggio.
Altra critica: in una realtà come Gavirate perché una lista politica e non civica? Civismo per me fa rima con personalismo, guardo con molta diffidenza alle liste civiche, anche in una realtà come la nostra, perché spesso i partiti sono presenti ma non si palesano in campagna elettorale al fine di allargare il più possibile la platea del proprio consenso salvo poi all’interno della futura compagine governativa manifestare il proprio peso politico in base al numero degli eletti.
Tutto ciò a mio avviso rappresenta una mancanza di trasparenza e rispetto nei confronti degli elettori.
In questi anni la politica ha perso molto fascino, ma con l’arrivo al governo di Giorgia Meloni le cose stanno lentamente cambiando. Senza la politica, contenitore di idee e confronto, la comunità si indebolisce e una volta terminato il ciclo inevitabile della “persona sola al comando”, dietro di sé rimane il nulla o poco più.
In questi mesi abbiamo proposto una serie di incontri/visite con rappresentanti del governo nazionale e regionale, toccando alcuni settori strategici del nostro tessuto sociale come l’istruzione, la cultura e lo sport. Essi presentano delle criticità e inevitabilmente saranno oggetto di nuove proposte.
In questo scorcio di fine febbraio ultimeremo la squadra e da marzo tutti insieme lavoreremo a un programma amministrativo per il prossimo quinquennio basato sul confronto e l’ascolto anche delle associazioni del territorio e di tutti i cittadini che vorranno farci pervenire suggerimenti e spunti di riflessione».