L'abbattimento della baita che fa da sede al gruppo degli alpini di Azzio Orino continua a tenere banco in paese. Dopo le prese di posizione della minoranza consiliare (LEGGI QUI) e del capogruppo delle penne nere (LEGGI QUI), a intervenire con una nota è il sindaco di Azzio Davide Vincenti, che prima di tutto invita a leggere la delibera di giunta (che trovate in calce all'articolo ndr).
«Con la ricerca effettuata presso gli archivi comunali a seguito della richiesta di documentazione del Consigliere Bodini Arturo “Azzio Rinasce” si è appurato che il modulo prefabbricato e la struttura lignea portante che lo contorna sono stati posati/realizzati negli anni '2007-2008, il tutto viziato dalla mancanza di una preventiva validazione del progetto e dell’autorizzazione paesaggistica» si legge nel comunicato di Vincenti.
«Il manufatto - prosegue la nota - è stato concesso in comodato gratuito al Gruppo Alpini con regolare contratto a seguito della Delibera della Giunta Comunale n. 44 del 08/11/2007; successivamente a seguito dei lavori eseguiti da parte del Gruppo Alpini (struttura esterna/tetto a due falde/porticato e rivestimento in legno) con Deliberazione della Giunta Comunale n. 46 del 05/07/2008 e Determinazione n. 25 del 10/07/2008 del Responsabile del Servizio Tecnico è stato assegnato un contributo straordinario pari a 10.000,00 euro. Quindi a lavori ultimati si è proceduto nell’anno 2010, con la festa di Valle, ad inaugurare la Baita e all’intitolazione della stessa a “Don Gnocchi”, alla presenza tra l’altro, del Sindaco dell’epoca e della quale si allegano fotografie di archivio della pubblicazione dell’epoca da alcune delle quali si evince che il manufatto era completo come nello stato attuale».
«Come precisato nel parere legale rilasciato in merito - continua il sindaco - dal Professor Emanuele Boscolo, in carenza di autorizzazione paesaggistica, non è possibile ottenere dalla Soprintendenza ai BB.AA. la compatibilità paesaggistica e quindi si deve procedere – senza alternative - con la remissione di ripristino dei luoghi. Per quanto riguarda la proposta avanzata dal gruppo di minoranza in merito alla sottoscrizione pubblica, ringraziamo il consigliere Bodini, ma non è necessario. Abbiamo le risorse e non dobbiamo trovare alcuna sede, in quanto, già nella precitata Delibera della Giunta Comunale di Azzio, in data 27.01.2024 n. 5, è prevista la ricollocazione del modulo prefabbricato e della struttura in legno che la contorna (pilastri/capriate/copertura a tetto e rivestimento in legno) nella posizione medesima attuale, previo procedimento edilizio con ottenimento di tutte le prescritte autorizzazioni (iter non espletato dall'amministrazione comunale in carica nell'anno 2007/2008)».
In sostanza, l’attuale Amministrazione Comunale farà quello che per errore non è stato fatto dall’Amministrazione Comunale dell’epoca (anni 2007-2008). Per quanto concerne il paventato ritardo nel prendere atto della situazione di illegittimità lamentato dal consigliere di minoranza, si rimarca che questa Amministrazione Comunale non appena avuta comunicazione da parte del Responsabile del Servizio Tecnico della carenza delle prescritte autorizzazioni si è attivata subito con la delibera di indirizzo ai responsabili in vista della rimozione dell’immobile. La ricollocazione consentirà di contenere i costi e di conservare il valore dell’immobile (valutabile in circa €. 70.000,00) al patrimonio indisponibile del Comune di Azzio e di perseguire il risultato di disporre di un immobile pienamente utilizzabile scopi pubblici e da assegnare al Gruppo Alpini quale propria sede, con salvaguardia del valore morale e affettivo e delle fatiche dei tanti volontari. Si precisa che la soluzione di cui sopra è preferibile anche al fine di evitare gli elevati costi che conseguirebbero allo smaltimento del modulo prefabbricato» conclude il primo cittadino.
In ultimo il sindaco Vincenti risponde alla lettera aperta inviatagli dal capogruppo delle penne nere.
Un pensiero per il Capogruppo degli Alpini e i suoi Alpini:
«Caro Misaele condivido il tuo pensiero e le preoccupazioni palesate nella lettera aperta. Ritengo peraltro, alla luce di quanto fatto dal Vostro gruppo per i due paesi, della quale cosa Vi ringrazio ancora, che per svolgere le vostre funzioni in modo completo abbiate bisogno di una sede senza essere un peso per nessuno e che, come scritto nel Delibera adottata dalla mia Giunta, la stessa venga realizzata con quello che già abbiamo. I tecnici dicono che questa soluzione è praticabile (trattandosi di un di un modulo prefabbricato). Certo, bisognerà fare un progetto esecutivo che dovrà ottenere tutte le abilitazioni e autorizzazioni del caso e ci vorrà un po' di tempo. Ma il valore degli Alpini, anche per l'attività che svolgono a livello locale e nazionale, ogni impegno mio e dell’amministrazione. Non mi preoccuperei di tutto il resto… Certo qualcuno non sarà d'accordo, ma credo che la gran parte degli Azziesi apprezzerà. Ringraziando ancora per quanto fatto e quanto farete per la collettività, a cominciare dalla imminente corsa ciclistica del Campionato Mondiale delle Donne. Ti aspetto in Comune per una chiacchierata».
IL TESTO COMLETO DELLA DELIBERA DI GIUNTA
LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che, ad esito di una istanza di accesso agli atti proposta dal consigliere comunale Bodini Arturo, è emerso, anche in seguito ad analitiche ricerche d’archivio, che il manufatto denominato “Baita degli Alpini” è stato realizzato in carenza di titoli edilizi e paesaggistici;
Dato atto che tale manufatto è stato realizzato negli anni 2007-2008, in seguito alla ricezione gratuita del prefabbricato dal sistema della Protezione Civile ed è stato posato sul mappale 1475 ricompreso nel patrimonio indisponibile del Comune anche grazie all’opera di volontari;
Rilevato che, prima della posa, non è stata operata alcuna validazione avente efficacia equipollente ad un titolo edilizio ex art. 7 del DPR 6 giugno 2001, n. 380, né è stato ottenuto alcun formale titolo edilizio;
Precisato che, pur ricadendo il manufatto entro l’area gravata da vincolo paesaggistico ex lege (art. 142 del Dlgs. 22 gennaio 2004, n. 42, che ha assorbito la Legge 431/1985), non è stata richiesta e ottenuta alcuna autorizzazione paesaggistica;
Considerato che, secondo valutazioni successivamente operate dal tecnico, è esclusa la possibilità di regolarizzazione, in quanto, sotto il profilo paesaggistico, il manufatto non precario, oltre a essere immediatamente percepibile, è stato realizzato in totale carenza di titolo autorizzatorio, in epoca successiva al 2006 (ossia dopo l’entrata in vigore del Dlgs. 157/2006) e ha determinato la formazione di un volume e di una superficie utile, con conseguente inapplicabilità della fattispecie dell’istituto di accertamento di compatibilità ex artt.167 e 181 del Dlgs. 42/2004 cit.;
Ritenuta quindi l’ineludibilità della rimozione del manufatto con rimessione in pristino dei luoghi e, nel contempo, la necessità del reperimento delle risorse finalizzate a tale intervento, i cui costi sono prefigurabili nell’ordine di circa € 20000 (come approssimativamente stimato dall’Ufficio Tecnico) e, considerata altresì, l’ ineludibile doverosità di una segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti di un ipotetico danno erariale (quantificabile in termini coincidenti con le spese incontrate per la formazione del manufatto ed in quelle per la rimozione dello stesso);
Ritenuto, inoltre, di dare indirizzo, ad esito della rimozione del manufatto, di garantire una diversa sede al gruppo Alpini, costantemente impegnato in attività di pubblico interesse;
Dato atto che essendo un mero atto di indirizzo non è stato acquisito parere tecnico; Uditi gli Assessori; Con voti unanimi favorevoli espressi nei modi e termini di legge Tutto ciò premesso, la Giunta Comunale
DELIBERA
1. di prendere atto della antigiuridicità edilizia e urbanistica del manufatto oggetto della presente deliberazione e, per le ragioni sopra espresse, di disporre la rimozione dello stesso (con eventuale salvaguardia dei componenti recuperabili) e rimessione in pristino dei luoghi;
2. di dare mandato al Servizio Finanziario di reperire – secondo le possibilità di bilancio - le risorse necessarie, in coerenza con le indicazioni circa il correlativo fabbisogno che verrà stimato dall’Ufficio Tecnico comunale;
3. di dare mandato al Servizio Tecnico comunale di curare tutte le operazioni necessarie alla rimozione del manufatto e alla rimessione in pristino, nel rispetto delle procedure di affidamento e di corretto esercizio del potere ripristinatorio edilizio e paesaggistico (artt. 27 e segg. D.P.R. 380/2001 cit. e art. 167 Dlgs. 42/2004), curando altresì le informative e comunicazioni dovute;
4. di dare mandato al Servizio Segreteria di curare la trasmissione del presente atto e dei provvedimenti deliberativi e di spesa (formati e formandi) relativi alla posa e alla rimozione del manufatto alla Procura regionale della Corte dei Conti;
5. di riservare all’Amministrazione comunale ogni ulteriore determinazione in tema di utilizzo del patrimonio onde assicurare una adeguata sede al locale gruppo Alpini, in quanto associazione costantemente impegnata in azioni volte al perseguimento del pubblico interesse.
6. Di pubblicare la presente deliberazione all’albo pretorio on line e sul sito istituzionale del comune.