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Opinioni | 29 gennaio 2024, 12:05

L'EDITORIALE. Gigi Riva sarà sempre vicino a noi e lo sentiremo ogni volta quando dal cielo si vedrà un fulmine e si udirà un Rombo di Tuono

La grandezza del Luis, come lo chiamano gli amici di Leggiuno, sta anche nell'aver saputo unire le generazioni con la sua semplicità e i suoi silenzi: non è il destino ad aver avvicinato gli uomini di lago al popolo sardo, è stato merito di Gigi Riva

L'EDITORIALE. Gigi Riva sarà sempre vicino a noi e lo sentiremo ogni volta quando dal cielo si vedrà un fulmine e si udirà un Rombo di Tuono

Una persona è speciale, anche se non lo manifesta platealmente, quando è vicina alla gente ed è sempre pronta ad offrirti il suo sorriso. Così è stata la vita di Luigi Riva da Leggiuno.

La sua storia ha affascinato sia la mia generazione, da adolescenti frequentatori dell’oratorio di San Primo che per identificarsi con il "Mancino", in maniera rudimentale con il nastro adesivo nero, disegnavamo il numero 11 sulla schiena delle nostre magliette della salute che le nostre mamme ci obbligavamo a indossare. 

Poi nei periodi estivi, capitava spesso che il Campione venisse a trovarci sul campetto dell’oratorio che con la chiesetta di San Primo erano i luoghi dei più cari della sua infanzia. Tra i ragazzi di allora, che hanno avuto la fortuna di conoscerlo dal vivo, e tra i ragazzi di oggi che lo hanno conosciuto indirettamente tramite le storie dei nonni e dei filmati trasmessi in tv si è creata un'unione particolare.

Anche a noi adulti Gigi ha dato una grande lezione di vita. Ci ha fatto capire l’importanza dell'ascolto e del silenzio ed a riscoprire parole come umiltà e semplicità, lasciandoci un importante esempio: prima dei soldi viene la persona, con i suoi valori morali, che non hanno prezzo. Questo significa essere una persona speciale.

Il Luis (come lo hanno sempre chiamato i suoi amici a Leggiuno) è sempre stato anche in prima linea a difendere la sua gente (quel meraviglioso popolo sardo che lo ha adottato quando diciannovenne arrivò sull'isola): memorabile è stata la sua intervista rilasciata nel giugno del 2005 sul referendum sulle scorie nucleari. Questo vuol dire essere speciale.

Luigi Riva sarà sempre con noi, perché i miti entrano nella leggenda e gli eroi fanno la storia. Lo sentiremo vicino dove aver visto un fulmine e udito il rombo di tuono. Lo rivedremo nelle straordinaria immagine dei suoi gol con le mani e gli occhi protesi al cielo, per dedicarli alla sua adorata mamma Edis (era il suo modo per sentirla vicina). 

Lo ricorderemo sempre come lo ha definito durante il funerale suo figlio primogenito Nicola "hombre vertical" ed il parente di tutti. 

Per sentirci tutti ancora più vicino a te Luis, ascolteremo la stupenda canzone di Piero Marras "Quando Gigi Riva tornerà", mentre dalla tua terra di origine scriveremo nel nostro cuore quello che i tuoi amici scrissero fuori di casa tua nel 1970 dopo la mitica partita Italia - Germania "Italia sei grande, Riva è il tuo profeta" e io oggi aggiungo "speciale".

L’auspicio è che il legame particolare che esiste tra gli uomini di lago ed il meraviglioso popolo sardo diventi nel tempo sempre più forte e speciale, non per destino ma per merito di Gigi Riva.

Claudio Ferretti

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