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Hockey | 23 settembre 2023, 07:30

VIA AL CAMPIONATO - Da Rin: «Al Varese l'"insieme" e Perla fanno la differenza, Pergine da vertice ma non solo. Sarà il campionato del pubblico: ce n'è più in IHL che in Alps...»

Stasera Mastini ad Alleghe, parla il coach da cui è partita la rinascita giallonera: «Non c’è più Franchini che te ne fa tre a partita, ma magari i gol verranno distribuiti su tutta la squadra. Forse non vincerai più di cinque o sei reti, ma ne prenderai meno. Il coach svedese? Poco "nordico" e vicino alla gente. Bisogna pensare al campionato unico italiano perché in IHL c'è tanta gente in tutti gli stadi: più interesse, più visibilità, più marketing»

Massimo Da Rin, ex coach dei Mastini che dal 2021 è sulla panchina del Como: uno dei più stimati ed esperti conoscitori dell'hockey italiano (foto Alessandro Umberto Galbiati)

Massimo Da Rin, ex coach dei Mastini che dal 2021 è sulla panchina del Como: uno dei più stimati ed esperti conoscitori dell'hockey italiano (foto Alessandro Umberto Galbiati)

Quando abbiamo avuto paura di non farcela e serviva una guida sicura capace di vedere sempre un attimo prima quello che stava per succedere - questione di esperienza, carisma e conoscenza delle cose, dell'ambiente, dell'hockey e delle persone - siamo sempre andati a bussare alla sua porta. E lui, aprendola, non ha mai mancato di dare la visione giusta. Non è un oracolo Massimo Da Rin, l'allenatore che ha posto le fondamenta e la prima pietra del ritorno dei Mastini nel cuore dell'hockey e del popolo giallonero: è semplicemente uno dei migliori allenatori e conoscitori del movimento. Per noi, come per tanti, un condottiero da scegliere in battaglia e, ancora di più, un padre nobile e illuminato del ghiaccio.
Con lui è sempre un piacere parlare, si scopre ogni volta qualcosa di nuovo e, a fine chiacchierata, sembra sempre di avere un quadro chiaro di ciò che ci attende. Che non significa sapere come finirà Alleghe-Varese (diretta Radio Village e aggiornamenti in tempo reale di risultato e marcatori sull'home page di VareseNoi dalle 20.30 di stasera) o il campionato, come accadde quando il Caldaro sembrava avere già messo le mani sul titolo («Conosco lo spogliatoio del Varese e, proprio per questo, so che ce la farà perché lì dentro è forte» ci disse Da Rin), ma di sicuro alla fine di queste righe conosceremo quale sarà il percorso da compiere.

Massimo Da Rin, che campionato sarà?

Più competitivo e forse più equilibrato. Spero che si alzi anche il livello tecnico. C’è la novità dei giocatori ucraini che possono giocare con lo status di italiani e alcuni club, tra cui noi a Como e il Feltre, ne hanno approfittato. Sono elementi di buon livello. Lo stesso Feltre potrebbe essere la sorpresa della stagione. Mi aspetto un campionato equilibrato, ma si capirà di più dopo il girone di andata.

Il Pergine, che già aveva una sua fisionomia lo scorso anno, è dato per favorito.

Io allargo il campo: non si può non mettere il Varese lì davanti, anche per l'organizzazione. Penso che sarà la squadra da battere. Il Pergine ha creato una struttura composta da naturalizzati: hanno sette stranieri, oriundi che diventeranno italiani come Carmine Buono e sono ancora sul mercato pronti ad acciuffare un pezzo da novanta in attacco. Soprattutto in difesa sono più solidi e vantano un gran portiere come Rigoni. Ma il Caldaro è sempre lì, con l'arma in più di un coach come Kai Suikkanen che forse mancava: è arrivato qualche italiano di buon livello, gli stranieri sono i collaudati Virtala. E poi l’Appiano. Se aggiungiamo anche l'Alleghe e la possibile sorpresa Feltre, ecco che abbiamo la maggior competitività.

Capitolo pubblico: da Varese a Cavalese, da Torre Pellice a Feltre ma anche a Pergine, si vedranno stadi pieni di passione.

Abbiamo delle squadre nel nostro campionato che portano molta più gente, perfino il triplo, di quelle di Alps. Anche a livello di marketing sarebbe conveniente un campionato unico italiano perché il Valdifiemme ha una media di 700-800 persone, il Feltre ha radunato 800 tifosi in un’amichevole, Varese è quasi sempre sold out con più di 1000 cuori gialloneri. C’è tanta gente in tutti gli stadi. Più c'è interesse, più si parla di hockey, in primis sui media. Quello che avete creato voi a Varese con Carlo, Matteo e tutti voi è incredibile. In più le vittorie portano credibilità. Chapeau.

L’Alleghe parte per dire la sua dopo anni difficili: a chi ama l'hockey non può che far piacere…

Loro sono stati un po’ a un bivio, anche per la questione dello stadio. Compiono 90 anni: tanta roba… Hanno fatto degli sforzi e trovato chi ha dato fiducia alla società. I tre Vinatzer li conoscono tutti, hanno il russo Nikolai Zherdev che ha giocato in NHL e può essere la stella del nostro campionato. Sono una squadra quadrata, forte, che storicamente combatte molto, possono essere temibili. Bello “rivedere” lottare per il vertice squadre come l'Alleghe piene di storia e tradizione.

Il Varese, che ha cambiato 10 giocatori, sarà un Varese diverso?

Ha perso qualche giocatore importante che faceva gruppo: per prima cosa, quindi, andrà ricreato quell'"insieme" che ha fatto la differenza. Mi sembra una squadra molto solida, che giocherà un hockey concreto, di scuola svedese e quindi molto redditizio. Hanno tanti giovani ed è giusto così se si vuol fare un ricambio per coprire il buco generazionale dovuto al Covid: i gialloneri schierano quattro linee con tanti elementi che possono solo crescere.

Ambiente, gruppo e... cos'altro sarò decisivo perché i Mastini si riconfermino?

Sono convinto che non manchi nulla perché si ricrei lo stesso gruppo vincente della scorsa stagione, pur con elementi diversi. Qui i tifosi e la gente aiutano, ogni giorno organizzano qualcosa, squadra e ambiente giocano assieme. Certo, se quest’anno ci fossero delle difficoltà per via di questo cambiamento il pubblico non dovrà demoralizzarsi ma sostenere la squadra. Anche l’anno scorso c’è stata una partenza a rilento ma poi non c’è stata più storia. Mi sembra che non manchi niente perché il Varese abbia ancora una marcia in più. Non c’è più Franchini che ti fa tre gol a partita, ma magari le reti verranno distribuite su tutta la squadra. Forse non vincerai più di cinque o sei gol, ma ne prenderai meno. Lo dissi anche l’anno scorso e ho avuto ragione: il giocatore più importante è il portiere. Perla è il migliore del campionato e anche a Cortina ha fatto parate incredibili. Con lui è più facile giocare.

E il coach Niklas Czarnecki?

È la prima volta che esce dalla Svezia e si dovrà adattare alla nostra mentalità. Forse all’inizio darà per scontato delle cose che qui non ci sono, dovrà abituarsi alle “regole” del non professionismo. Però mi sembra un tipo molto cordiale con la gente, non è freddo, non è “nordico”. Si farà un’idea vera di ciò che lo aspetta quando inizierà ad affrontare le squadre di questo campionato: gli servirà per capire come adattare il suo gioco. Avrà a disposizione una squadra di livello perché Malfatti ha fatto un ottimo lavoro.

Cosa ti aspetti per il tuo Como?

Di avere innanzitutto una squadra completa: per ora siamo un cantiere. Avremo il russo Dmitri Vozovik che è tecnicamente superiore: sono vent’anni che non vedo un giocatore così. Sarebbe stato bene nei Mastini insieme a Micheletti e agli altri… O nei Devils, o nel Bolzano. È bello vederlo sul ghiaccio: per lui sarà solo un problema di adattamento al nostro livello di hockey. Poi ci sono gli ucraini Roman Kizlo e Volodymyr Stanko, uno arriva dalla Svezia ed è molto bravo... Sono soddisfatto di alcuni giocatori che mi sono arrivati, tipo Frescura di Cortina, che ci darà una mano. Vola, che ora è infortunato, è il punto di forza della squadra.Oggi a Feltre per l'esordio mi mancheranno quattro titolari tra prima e seconda linea, siamo sempre sul mercato perché stiamo cercando ancora uno straniero. Al completo e con il tempo saremo competitivi. Spero di arrivare ai playoff e di superare un turno. L’anno scorso ci siamo andati molto vicini… Con l’Appiano siamo usciti alla quinta dopo partite tirate e anche un po’ buttate da parte nostra.

Ad Aosta, al livello inferiore, sono arrivati i soldi e i giocatori del Fanano: come vedi quest'operazione?

Nell’hockey conta il progetto, che è ben diverso da un'operazione fine a se stessa o dal “giocattolo”. Il settore giovanile di Aosta è molto buono ma bisogna capire se il progetto resta stabile lì o se, nella testa di chi ha messo in piedi questa cosa, ci sia la volontà di spostarsi. In Serie C saranno nettamente favoriti, ma andare in posti come Chiavenna e Laces non sarà facile. La forza verrà data dai ragazzi giovani di Aosta, visto che un Garau può giocare anche in Alps... Ma mi chiedo: è un progetto o un divertimento?

Che a un passo dalle sue Olimpiadi Milano non abbia una pista, un progetto e una squadra fa accapponare la pelle…

Il problema è lo stadio: la squadra e una struttura di hockey possono anche essere create, ma se poi non sai dove giocare. L’Agorà è chiuso e devi andare a Sesto... Finché non ci sarà un’arena, nessun progetto può decollare. La speranza è che dopo le Olimpiadi, alla Fiera o all’Agorà ristrutturato, esista una struttura al livello di quella di Varese, magari con più capienza: perché l’hockey a Milano è nelle corde della città, ha seguito e un gruppo di tifosi ancora vivo.
Ho seguito la querelle del centro federale: può succedere che tra Como e Varese possa essere Milano a godere visto che, tra l'altro, aspetta solo l'occasione giusta per esserci.
La rinascita di Milano e il ritorno del derby farebbero ritornare la Lombardia, che ha sempre bisogno di esempi, nuove sfide e opportunità, agli anni che furono.

Prima giornata (diretta Radio Village Network)

Ore 19.30: Feltre-Como, Valdifiemme-Bressanone
20: Dobbiaco-Pergine
20.30: Valpellice-Caldaro, Alleghe-Varese (aggiornamenti di risultato e marcatori in tempo reale sull'home page di VareseNoi.it)

Seconda giornata - Giovedì 28 settembre, 20.30

Appiano-Bressanone (20), Caldaro-Dobbiaco, Pergine-Alleghe, Valdifiemme-Feltre, Varese-Valpellice (clicca QUI per i biglietti)

Andrea Confalonieri


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