Meritatissima vittoria del Bressanone che infligge la quarta sconfitta di fila a un Varese pieno di problemi che mette a rischio la qualificazione alle final four di Coppa Italia: il Valpellice quinto ora è a -3 e il Fassa a -5. L'immagine simbolo di una partita tenuta in pugno dall'inizio alla fine da una squadra giovanissima eppure superiore in tutto rispetto ai Mastini è quella di Raphael Bastille che, dopo il gol del terzo tempo in solitaria di Michael Mazzacane che fatto sedere il portiere e riavvicinato il Varese (4-3), si trova a pochi centimetri dalla riga di porta il disco del pareggio ma non riesce neppure a controllarlo, scivolando all'indietro e cadendo da solo: in un'azione precedente, con la porta spalancata aveva deviato il disco verso un compagno invece di tirare. La scomparsa dell'attaccante canadese, da settimane irriconoscibile e capace di sbagliare anche quelle cose che fino a un mese fa faceva a occhi chiusi, è un'assenza troppo grave da sostenere così a lungo visto quanto è stato decisivo fino a un certo punto e visto che è uno straniero.
Certo, non si perde solo perché abbiamo "perso" Bastille. Spiace ammetterlo, ma Pisarenko fatica a trattenere anche i dischi che dovrebbe bloccare per non fare correre tutti questi rischi ai suoi, come se avesse paura di subire gol in ogni istante e, infatti, lo subisce regolarmente alla prima azione avversaria: anche stavolta i Mastini, infatti, si ritrovano sotto 2-0 (accade dopo 8 minuti), così come era accaduto in tre delle ultime quattro partite. Il modo perfetto per perdere le partite, visto che non si può sempre rimontare, è questo: fallire l'impatto, buttare va un tempo. Non parliamo dei power play e degli scongiuri che qualunque tifoso giallonero deve compiere ogni volta che la squadra resta in superiorità numerica, quando sembra quasi che arranchi con l'uomo in meno: anche stasera la partita sarebbe finita molto prima se i padroni di casa avessero chiuso il conto dopo aver spedito l'uomo solo davanti alla gabbia varesina in quattro contro cinque. Poi, oltre alla miriade di rimbalzi concessi, ci sono gli ingaggi persi (ah, quanto manca Vanetti) e le azioni personali concesse, con difensori lasciati sul posto, da cui regolarmente si beccano almeno due gol a serata.
Spiace, ma così è davvero dura pensare di uscire da questa situazione perfino per chi, come noi, ha fatto professione d'ottimismo a questo punto ingiustificata se non arriveranno correttivi anche, a questo punto va detto, dal mercato, una parola che non abbiamo mai pronunciato per rispetto del gruppo e del club ma che, di fronte a prove singole così impalpabili di uomini chiave, non può in tutta onestà non essere preso in considerazione almeno per provare a cambiare qualcosa. Spiace anche per quella quindicina di tifosi gialloneri presenti a Bressanone che hanno sostenuto la squadra anche quando era sotto di due gol. E, infine, spiace anche per quei piccoli tifosi altoatesini che per tutta la partita hanno urlato "Varese buu": purtroppo, hanno vinto loro.
Se i Mastini, e gli uomini più importanti arrivati la scorsa estate, hanno sette vite, è il momento di dimostrarlo. Prima che sia troppo tardi: per loro, e per il Varese.
Secondo periodo straziante: due gol subiti, ma potevano essere tre
Non ci sono parole abbastanza nette per descrivere il periodo forse più straziante del campionato del Varese. Due gol subiti, ma potevano essere tre visto che perfino quando siamo in superiorità numerica piomba l'uomo solo, e per fortuna sbaglia anche da solo, davanti a Pisarenko, immobile perché oltre a non trattenere un disco, neppure esce. Compassati, imprecisi, con Bastille di nuovo assente dal ghiaccio (incespica in sé stesso quando gli capita d'essere piuttosto casualmente nei paraggi della gabbia avversaria), i gialloneri sono obiettivamente inesistenti. Il 3-2 altoatesino nasce da un'azione solitaria da destra di Docter con la difesa ospite bevuta d'un fiato, il poker è l'ennesimo gioco da ragazzi del Bressanone con un'azione in velocità (una squadra corre, l'altra cammina): il disco arriva davanti alla porta con l'ucraino giallonero infilzato al volo giustamente senza pietà da Oberhuber. Tutto troppo facile, e perfino troppo poco per i padroni di casa tra assalti confusi, gambe molli e chissà cos'altro nella testa degli ospiti.
Primo tempo: dall'incubo alla speranza
Farsi male da soli/parte IV: il Varese va sotto 2-0 per la terza volta nelle ultime quattro gare perché becca gol alla prima occasione, regala rimbalzi e subisce la micidiale velocità del Bressanone. È il ventenne Paul Mantinger a farsi beffe dei gialloneri immobili nel concedere una deviazione ravvicinata al volo più simile a un pallonetto dalla goffa traiettoria dopo un tiro da fuori e, poi, dopo un batti e ribatti davanti a Pisarenko che non riesce anche stavolta a fermare disco e azione. Doppietta altoatesina in 8 minuti e fantasmi che aleggiano ovunque. Nel peggiore dei primi tempi, però, i Mastini si aggrappano ai loro veterani che, in un minuto, riprendono per i capelli la partita grazie al tiro da fuori finito nell'angolino di Marcello Borghi sull'assist di Terzago e sul tocco ravvicinato vincente di Michael Mazzacane dopo il siluro di Perino. Finisce 2-2, ed è una fortuna. Troppo poco alla fine per farcela.
Bressanone-Varese 4-3 (2-2, 2-0, 0-1)
Reti: 5'29" Martinger (Pisetta, Vinatzer) 1-0, 8'18" Mantinger (Pisetta, Magro) 2-0, 16'57" M.Borghi (Terzago) 2-1, 18'022 M.Mazzacane (Perino, Bastille) 2-2; 28'58" Docter (Pisetta, Mantinger) 3-2, 32'50" Oberhuber (Gruber, Magro) 4-2; 45'43" M.Mazzacane (Terzago) 4-3.
Bressanone: Marinelli (Costazza); Docter, Pezzetta, Covelli, Cassibba, Lanz; Magro, Obexer, Mantinger, Vinatzer, Pisetta; Kirchler, Pfoestl, Oberhuber, Erlacher, Gruber; Bedin, Rainer, Waldboth. Coach: Kenneth Newell.
Varese: Pisarenko (Pavanello); Schina, Re, Marcello Borghi, Terzago, Venturi; Makinen, Crivellari, Bastille, Michael Mazzacane, Perino; Marco Matonti, Bertin, Xamin, Tilaro, Pietro Borghi; Erik Mazzacane, Fornasetti, Peterson. Coach: Massimo Da Rin.
Arbitri: Thomas Egger, Alexander Wiest (Anna Carissimi, Gabriel Farkas)
Note - Tiri Br 26, Va 30. Penalità Br 8', Va 4'.
QUINTA DI RITORNO
Pergine-Caldaro 2-4, Appiano-Feltre 6-2, Bressanone-Varese 4-3, Aosta-Dobbiaco 3-2 ai rigori, Alleghe-Fassa 6-5 all'overtime (915 spettatori, gol decisivo di Huhtela al 62'14"), Fiemme-Valpellice 2-5.
Recupero di giovedì: Valpellice-Caldaro 4-5.
CLASSIFICA
Caldaro 44. Alleghe 33. Appiano 31. Varese 30. Valpellice 27. Fassa 25. Aosta 24. Pergine 19. Bressanone 17. Fiemme 16. Feltre 13. Dobbiaco 9.
SESTA DI RITORNO
Sabato 13: Pergine-Fassa (18.45), Feltre-Varese (19.30), Appiano-Valpellice (19.30), Caldaro-Bressanone (19.30), Dobbiaco-Alleghe (19.30), Aosta-Fiemme (20.45).















