Più delle domeniche di Masnago, oltre il “respiro” - che spesso diventa ruggito - del Lino Oldrini, al di là della Pallacanestro Varese: è il campetto la vera misura della passione cestistica di un luogo.
In tal senso, ieri pomeriggio, Casbeno ha parlato “chiaro”: il terreno varesino è ricco di humus, è il fiume Nilo della palla a spicchi, oggi forse come non mai. E allora basta solo coltivarlo.
Lo sa Il Basket Siamo Noi, ormai da anni cuore trainante il sociale applicato ai colori biancorossi, tanto da essere diventato una vera costola (non solo per il fatto di possedere il 5% delle quote) della Pallacanestro Varese per tutto ciò che riguarda il fuori campo.
Sorride il presidente Umberto Argieri, a sintesi di una giornata che ha visto 18 squadre iscritte (compresa una “griffata” Varese con l’H, associazione che promuove lo sport disabile), centinaia e centinaia di persone venute a vedere, applaudire, sentire musica, approfittare della proposta street food o farsi anche solo un giro. Si chiama Quartieri League non per nulla: se chiami il quartiere, non solo il campetto, il quartiere risponde.
«Iniziativa completamente riuscita per partecipazione e affluenza - dice il vulcanico numero uno dell'associazione - ed è quello che ci aspettavamo. La Quartieri League è complementare agli altri due nostri grand progetti, la Varese Basket School e il Giovani Leggende, destinati a crescere ancora e a portare i valori della pallacanestro là dove più conta: nelle scuole, sul territorio, presso i giovani».
Perché è un po’ l’uovo di Colombo, ma non sempre ci si pensa o si agisce in maniera adeguata: solo quando “osi” un’iniziativa come la Quartieri League scopri quando il basket - qui a Varese - sia radicato “dal basso”, quanto voglia di partecipazione ci sia, che patrimonio si possieda e quanto lo si possa far ancora di più fruttare.
Dopo Casbeno sarà la volta di Giubiano. E sarà ancora più importante, perché costituirà la “prima” di un campetto mezzo disastrato che rivedrà la luce grazie agli sforzi del BSN connessi a quelli del Rugby Varese (raccolte 25 mila euro e ne mancano ancora 5mila: si può donare QUI), proprio come accaduto a Bobbiate.
Questo modo di intendere la pallacanestro è molto più di un semplice sport: è socialità, è cultura, è civiltà. È Varese.