Un nuovo prato per il campo di via Salvore. Più “forte”, più mantenibile, più tecnico.
L'80% dell’impianto dove evoluiscono gli atleti della grande famiglia del Rugby Varese è stato inseminato con Gramigna (Cynodon Dactlylon), essenza “macro-termica”, ovvero che vegeta nel periodo caldo (tra i 20 e i 40 gradi) e va a riposo in quello invernale, caratterizzata da accrescimento orizzontale con Stoloni (fusti che si articolano sopra terra) e Rizomi (fusti che si articolano sotto terra). Il vantaggio della gramigna è la performance nelle zone climatiche di transizione, ossia che a parità di condizione ritarda il riposo vegetativo e anticipa il ritorno al verde in primavera.
«Non abbiamo inventato nulla - spiega l’agronomo Michele Bertoni - ma adattato a Varese ciò che già viene fatto in Florida o in Sud Africa. L’obiettivo non è avere un prato verde tutto l’anno, ma un campo più funzionale e meno soggetto al logorio: la gramigna colonizzerà il terreno e lo proteggerà».
Il progetto prevederà innesti inferiori di gramigna anche nelle prossime stagioni, questo perché i Rizomi, che durante la fase invernale limitano la formazione di fango e mantengono più morbido il terreno, in primavera continueranno a estendersi evitando la crescita di erbe infestanti o del classico prato verde (che non garantisce una buona performance per un campo da rugby, essendo più delicato rispetto alla gramigna). Gli stoloni ed i rizomi limiteranno la formazione di buche in campo e lo manterranno meglio performante per gli atleti. Il tutto permettendo anche un risparmio idrico: la gramigna, al di fuori del periodo di inseminazione, quando richiede un'innaffiatura costante, nel periodo di maturazione non necessita di un eccessivo uso di acqua, diversamente da altre tipologie di erba da gioco.
«Nell’ultima stagione il nostro campo è stato molto stressato - argomenta il presidente del Rugby Varese Giovanni Barbieri - Per l’aumento dei costi dell’energia abbiamo dovuto rinunciare ad allenarci al Vivirolo e quindi abbiamo sottoposto il rettangolo alla pressione di oltre 300 atleti durante tutta la settimana. La mancanza d’acqua in primavera ha reso il tutto ancora più disastrato. Ora abbiamo posto rimedio guardando anche al futuro: questa per noi è una giornata storica».
Il restyling si aggira su un costo di circa 20 mila euro, sostenuto per la maggior parte da Openjobmetis e da Orgoglio Varese: «Galeotta è stata la Festa del Rugby di un mese fa - racconta Rosario Rasizza, ad di Openjobmetis e founder di Orgoglio Varese. In quella occasione sono riuscito a fare due chiacchiere con l’assessore Stefano Malerba e ho capito che questa società meritava un aiuto. Orgoglio Varese nasce per questo, per dare una mano a chi con grandi sacrifici permette a tante persone di fare sport».
«Ora il nostro campo avrà delle qualità e delle performance assolutamente indicate per questo sport - dichiara soddisfatto proprio l’assessore Malerba - Quello messo in piedi è un progetto innovativo che darà grandi frutti».