In principio fu l’abbraccio. Il Maga fu pensato per accogliere. Si pensò a una curva architettonica (vedi sotto), avvolgente, così da superare il concetto di parete, di facciata, di muro. Lo si vede ancora, appena si arriva. La curva è il marchio di fabbrica, l’abbraccio che insiste. E oggi trova nuove risorse. Una conquista: 500mila euro per proposte di intervento volte alla «…rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al Mic”». Cioè al Ministero della Cultura. E poi ci fu Philippe Daverio. Arrivava, l’affabulatore, il divulgatore, in città. Capitava di intravederlo fra viale Milano e via de Magri. A Gallarate, con lui, si ragionava, si guardava avanti. Il design era un tema dibattuto. Oggi il Maga fa presente che c’è un progetto.
La conquista dei fondi parla di “Museo: opera aperta. Percorsi e strumenti per il MA*GA accessibile”. È organizzato dallo staff di via De Magri e dal Comune di Gallarate (in conferenza stampa era presente l’architetto Luca Picco, Lavori pubblici). I fondi per lavorare al miglioramento dell’accoglienza e della fruibilità del luogo provengono dal Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si sono ottenuti 500mila euro, la proposta è risultata ottava, a livello nazionale, fra le 700 presentate da tutta Italia. «Maga e Comune stanno lavorando bene – ha sottolineato il sindaco, Andrea Cassani – se ampliamo lo sguardo, a Gallarate abbiamo portato oltre 30 milioni, negli ultimi anni. Non è mai accaduto. C’è il Pnrr. E c’è l’abilità dei tecnici, in Comune e al Maga. Qui arriverà una mostra innovativa».
«Sarà nel 2024 – ha puntualizzato l’assessore Claudia Mazzetti - e faccio presente che non è facile ottenere i fondi del Pnrr. Essere ottavi in questa graduatoria ci inorgoglisce. È l’ultimo di una lunga serie di bandi vinti. È inclusivo,serve alle persone più fragili. E poi stiamo pensando a una mostra pensata con Philppe Daverio».
Emma Zanella, direttrice del museo: «Il bando è stato sviluppato nella scorsa estate, con il Settore tecnico del Comune. Si sono affrontati temi come barriere fisiche, cognitive, sensoriali e la fruibilità per i luoghi di cultura. Non semplice, per procedura ed esecuzione. Il museo ha già in sé la caratteristica dell’accogliere. È un luogo bello e di incontro. Ma ci siamo dati degli obiettivi. Eliminare le barriere architettoniche, per esempio, anche se il Maga è già ben strutturato. Poi migliorare l’accessibilità esterna, a partire dalla segnaletica su strada, e l’accoglienza: area bar, laboratori didattici, formazione del personale. Vogliamo lavorare sui sistemi audio (per i non vedenti, con video in lingua italiana e internazionale) e sui laboratori multisensoriali per pubblici fragili, scuole innanzitutto».
«L’Amministrazione comunale è presente – l’affermazione di Cassani – lo dimostriamo nei fatti. E con l’interesse verso tutti gli edifici pubblici. Non proponendo fatiscenti disability-manager». Riferimento a uno scambio di battute in Consiglio comunale con le minoranze. Barriere architettoniche, accessibilità (fra segnaletica e pensiline), accoglienza (area bar, attività con le scuole, formazione del personale), sistemi audio per i non vedenti, laboratori multisensoriali sono in procinto di migliorare. E fra poco arriva Andy Warhol.