Così fa male. Malissimo. Come tutte le volte in cui la sfavorita arriva a un passo dall’impresa.
Come l’Italia di Gianmarco Pozzecco: quasi battuta in partenza contro la Francia, l’ha praticamente battuta lei a pochi secondi dalla fine…
E invece arrivano i due errori in lunetta di Simone Fontecchio, uno dei leader, forse il più forte giocatore di questa selezione, fondamentale per 39 minuti e spicci. Uno 0/2 che fa male come il rigore di Baggio sbagliato a Usa 94. E così i francesi tornano in attacco e segnano con Heurtel il pareggio 77-77. È supplementare: qui ancora Heurtel e poi Fournier continuano a pieno ritmo, mentre l’Italia psicologicamente e poi tecnicamente non c’è più. Finisce 93-85: vanno avanti i favoriti, senza più di tanto meritarlo.
Perché la nazionale del Poz, tra le prime otto d’Europa ma stasera piena di rimpianti, aveva fatto un miracolo. La Francia fisica, imprendibile atleticamente, si mette anche a tirare con il 70% da 3: l’arbitro dovrebbe chiamare il ko tecnico. Invece no: l’Italia non si fa intimorire, difende alla morte, va sotto ma non crolla mai, poi recupera e piazza una zampata devastante con Spissu (ancora una volta migliore in campo: 21 punti, gli stessi peraltro di Fontecchio) e Mannion.
È vantaggio, arriva anche il +8, ma i transalpini sono un osso duro e portano Melli e compagni fino al 40’. Lì Fontecchio, sul +2 azzurro e una manciata di secondi sul cronometro, va ai personali: il resto è già storia.
Una storia triste, almeno finché un poco di lucidità, sopra la tristezza, arriverà a mettere ordine: quanto è stata bella, vera ed emozionante questa Italia di Gianmarco Pozzecco