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Varese | 19 maggio 2022, 15:16

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre: condanna per chi provocò disordini e insultò forze dell'ordine

Chi la sera del 4 novembre 2019 reagì ingiuriando un dirigente della Polizia è stato condannato. Il commento del sindaco di Varese Davide Galimberti: «Ringrazio, ieri come oggi, chi è impegnato a difendere i valori di civiltà e di democrazia del nostro Paese»

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre: condanna per chi provocò disordini e insultò forze dell'ordine

Condannati i soggetti che il 4 novembre del 2019, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Varese alla senatrice Liliana Segre, provocarono disordini fuori Palazzo Estense e insultarono le forze dell'ordine. Questo il commento del sindaco, Davide Galimberti, che ripercorre i fatti e coglie l'occasione per ringraziare, «ieri come oggi, chi è impegnato a difendere i valori di civiltà e di democrazia del nostro Paese».

«Tutti, a Varese, ricordano la sera del 4 novembre 2019, quando la città si raccolse intorno al Consiglio comunale, che, all’unanimità, votò il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. È stata certamente una delle sedute consiliari più partecipate e più emozionanti nella storia del nostro Comune. Il Salone Estense, già gremito di folla prima ancora dell’inizio della seduta, non riuscì a contenere le cittadine e i cittadini, che si ammassarono nel porticato del Palazzo. Gli interventi di tutte le forze politiche, della maggioranza e dell’opposizione, furono alti, appassionati e scanditi dalle approvazioni del pubblico.

Dopo la votazione, un lungo e caloroso applauso sugellò la proposta del consigliere Enzo Laforgia. E poi, gli abbracci tra i consiglieri, le strette di mano e la gioia e la contentezza di un’intera città. In quella sera memorabile, passò del tutto inosservato il tentativo di uno sparuto gruppetto di provocatori, che avrebbero voluto disturbare quel momento solenne. Le forze dell’ordine, che presidiarono il Palazzo comunale, il luogo in cui si esercita la democrazia con gli strumenti della legge e della ragione, dovettero subire gli insulti di colori i quali evidentemente si sentivano a disagio di fronte a quella appassionata dimostrazione di virtù civiche. Oggi apprendiamo che chi reagì furiosamente ingiuriando un dirigente della Polizia di Stato è stato condannato. Non gioiamo per questo. Ma esprimiamo ancora una volta il nostro ringraziamento a chi, ieri come oggi, è impegnato a difendere i valori di civiltà e di democrazia del nostro Paese».

Redazione

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