La Pro Patria questa volta “aspetta” cinque minuti a segnare. Poi non perde in mordente, ma deve anche affrontare la quarta in classifica, che non ha intenzione di farsi piegare a suon di gol. Difatti, nel secondo tempo il Renate spegne e riaccende i motori. I tigrotti subiscono con tutta la loro tempra, riuscendo alla fine a essere loro più pericolosi. Finisce 1-0 con la partecipazione straordinaria (e speriamo si trasformi in ordinaria) del pubblico in delirio.
Una partita davvero sul filo del rasoio, in cui la Pro Patria ha mostrato ancora il suo carattere sempre più aggressivo ma anche maturo. Il tutto con un pubblico che si è riscaldato via via. La Pro inizia presto, anche questa volta, come spinta da quella fame di gol che ha provato troppo a lungo: ed è lui, il super “Piero” a buttarsi nella mischia e colpire inesorabile con la tesa e con il cuore.
I tigrotti ormai sanno che devono cercare di far fruttare il loro tesoretto e non si risparmiano. Il Renate punta su un calcio d’angolo al bacio che Silva però non riesce a governare e di testa manda la palla sopra la traversa. La Pro risponde cinque minuti dopo: cavalcata di Piu, passaggio a un Pierozzi indiavolato che spedisce a ridosso della porta un cross mancato per poco da Saporetti. L’ultima occasione è di Possenti, altro colpo di testa alto.
Tra le azioni più belle, lontano dalla porta, perché raccontano il carattere biancoblù una di Boffelli, sventa un'incursione pericolosa, recupera la palla, lotta e si conquista un fallo laterale: un minuscolo ritratto di caparbietà tigrotta. Ecco, durante questa gara si sono visti tanti piccoli episodi così, lontano dai riflettori della porta, ma decisivi e rivelatori.
Nel secondo tempo, lo si sente, lo si sa: ora si balla. Per il primo quarto d’ora il Renate martella. Ma è qui che si percepisce questa nuova forza interiore della Pro Patria: sa approfittare un minimo spiraglio e diventa anche più pericoloso.Al 60’ Parker (entrato al posto di Stanzani) spinto da Nicco raccoglie un calcio d’angolo e si butta di testa, Pizzignacco dice no. Due minuti dopo, ci riprova. Come il Renate riprova a partire e non molla un attimo.
Al 66’ anche Pierozzi si butta e colpisce il palo .A venti minuti dalla fine fuori un Bertoni tra gli elementi chiave per imprimere forza e saggezza, dentro Fietta. Ferri viene sostituito da Vezzoni. L’attacco incessante del Renate si trova davanti una porta stregata: è Caprile che ha fatto il sortilegio, ma c’è anche qualcosa nell’aria che fa capire che c'è di più.
Allora fuori Piu, entra Pesenti e al posto di Pierozzi ecco Vaghi. È lotta convulsa, costante, ma non c'è storia: è la Pro che si merita questa vittoria, la terza in una settimana.
Si sente solo un urlo: Pro Patria. E poi persino qualche clacson. Si è in pochi allo Speroni, ma sembra esserci il mondo.