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Gallarate | 03 gennaio 2022, 16:43

La carovana del tampone ingolfa Gallarate. E non solo

Per tutta la mattina, al secondo deposito dell’Aeronautica, il serpentone delle auto per il drive through paralizza il traffico anche in uscita da Busto Arsizio. Porte aperte ben oltre l’orario programmato di accoglienza, per rispondere alla “fame” di test. Indicazioni sulla circolazione stradale poco visibili: in tanti cercano di entrare dall’uscita

La coda per accedere al centro tamponi, a orario di apertura terminato

La coda per accedere al centro tamponi, a orario di apertura terminato

Gallarate, 3 gennaio 2022, ore 14: il centro tamponi al secondo deposito dell’Aeronautica militare dovrebbe essere chiuso. Da un pezzo. Ma il serpentone di auto che confluisce sulla via parallela a viale Milano, dietro i centri commerciali, ed entra nell’area, oltre il “limite invalicabile”, non accenna a esaurirsi. E i militari che sovrintendono ad accessi e uscite per il test “drive through”, fanno passare. A cascata: il personale dell’Asst Valle Olona che, all’interno del “Casermone”, effettua materialmente i tamponi, continua a lavorare, anche se il turno sarebbe terminato. Non solo: il centro, come da programma, lavora su due linee. Con l’obiettivo di arrivare a sei, gradualmente. Ma la pressione dei “tamponandi” costringe già oggi a passare a tre postazioni: troppe le persone che, in auto, raggiungono il presidio. Eccessivo l’impatto sul traffico, temuto, delle auto. Soprattutto in entrata.

Le segnalazioni sui disagi incominciano alle 9.30. E si intensificano, in particolare da parte degli automobilisti che, da Busto, si muovono verso Gallarate. Nel momento peggiore, le lamentele arrivano da auto in coda all’altezza dell’area ex Mizar, dove oggi insistono attività commerciali di recente inaugurazione. Tutti a passo d’uomo. O peggio. C’è chi scende dal proprio veicolo e prova a capirci qualcosa. Perché, nell’assoluta assenza di forze dell’ordine, in tanti non capiscono le ragioni del blocco. I più pensano a un incidente. E non pochi, spazientiti, fanno inversione e cercano strade alternative.

Con pazienza, si può seguire il lento fluire delle auto. E verificare che le indicazioni per svoltare e accedere alla “viabilità parallela”, verso l’imbocco del deposito, ci sono. Poco visibili, però. Basta presentarsi al varco dell’area militare in viale Milano, l’uscita, per osservare militari intenti a ripetere le indicazioni ad automobilisti confusi: no, quello non è l’ingresso ma l’uscita, per accedere occorre tornare indietro, arrivare alla rotatoria che si trova all’imbocco di Gallarate, prendere di nuovo verso il centro e girare a destra dopo poco, in corrispondenza del Media World o della zona Ovs - Carrefour. Risultato: doppio passaggio di auto sulla rotonda, traffico ingolfato, auto provenienti da Busto ferme o quasi.

Nei momenti di maggiore passaggio, anche i mezzi che dal centro di Gallarate si muovono su viale Milano in direzione Busto rimangono imbottigliati. La situazione si sblocca solo intorno alle 12.20. Non, però, sulla strada retrostante i centri commerciali. Lì, senza intralciare il traffico ordinario, le auto di chi vuole sottoporsi a tampone continuano ad arrivare. Anche dopo l’orario di chiusura. «I numeri delle prenotazioni – fa presente Marino Dell’Acqua, direttore sociosanitario di Asst Valle Olona – sono molto inferiori al reale afflusso riscontrato oggi. Stiamo registrando arrivi anche dalla Città Metropolitana di Milano. La situazione ci ha già spinto ad aumentare il nostro impegno,  passando da due a tre linee». Prenotazioni alla mano, a Gallarate ci si aspettava di effettuare 500 tamponi. Come minimo è stato necessario provvedere per il doppio, forse più. In tanti, dunque, per errore o per azzardo («Vado lì e ci provo») hanno contribuito a ingolfare una macchina che ha le carte in regola per funzionare a dovere. Un segnale preoccupante: il “Casermone” è destinato a diventare anche centro vaccini. E fra gli operatori “in campo”, impeccabili, qualcuno, oggi, sussurrava: «Immagina che cosa può succedere il 10 gennaio…».

Presto per dirlo, il tempo per prendere contromisure c’è. L’ingorgo di oggi suoni come il più classico dei campanelli d’allarme. Intanto, il promemoria: possono accedere, dalle 8.30 alle 13, solo i cittadini sintomatici con prenotazione del medico di medicina generale/Ats/prescrizione del proprio medico curante; le persone a fine isolamento (guarigione) con prenotazione di Ats/ prescrizione del medico curante o stampa del provvedimento di isolamento inviato da Ats; i rientranti dall’estero con prenotazione a cura di Ats/stampa del provvedimento di quarantena inviato da Ats.

Stefano Tosi

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