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Territorio | 11 dicembre 2021, 09:03

Cocquio, il prevosto malato scrive ai suoi parrocchiani: «Siate uniti e concordi»

Don Fabio Giovenzana che dovrà sottoporsi ad un nuovo delicato intervento chirurgico ad un occhio che lo terrà ancora lontano dalla sua attività, chiede la collaborazione dei fedeli: «Ciascuno dia il meglio di sé per il bene della comunità e collabori nello svolgimento delle attività essenziali»

Don Fabio Giovenzana in una foto tratta dal sito di Menta e Rosmarino

Don Fabio Giovenzana in una foto tratta dal sito di Menta e Rosmarino

Il parroco di Cocquio Trevisago don Fabio Giovenzana, seppure "in carica" solo dal 2019, in arrivo dalla vicina Besozzo, ha saputo farsi volere bene non solo dalla comunità cristiana ma anche da tutto il paese.

Da qualche tempo, il sacerdote ha qualche problema di salute e tiene costantemente aggiornati i fedeli sulle sue condizioni.

Nell'ultima lettera, don Fabio ha comunicato ai parrocchiani la necessità di doversi sottoporre ad una nuova delicata operazione chirurgica ad un occhio che lo costringerà ancora a non poter svolgere il suo ministero.

Nella missiva, il sacerdote chiede la collaborazione dei fedeli per mandare avanti le varie attività della comunità parrocchiale.

«Oso chiedervi una collaborazione concreta nell'aiutarmi a svolgere il compito di guida e conduzione della nostra comunità in un tempo in cui non potrò essere attivo ed efficiente se non in modo parziale - scrive don Giovenzana - siate soprattutto uniti e concordi e collaborate nello svolgimento delle attività essenziali, sapendo prendere iniziativa dove è necessario e riferendosi a me o ai responsabili dove è consigliabile confrontarsi. Ciascuno dia il meglio di sé per il bene dell'intera comunità».

Don Fabio sarà comunque presente e verrà aiutato da don Mario, don Francois e dagli altri sacerdoti del Decanato di Besozzo e dai padri passionisti di Caravate.

«Vi assicuro - conclude il parroco cocquiese - che offrirò i miei disagi per la crescita della nostra comunità, sapendo che tutto quello che Dio permette è per un bene più grande di ciò che noi possiamo immaginare».  

M. Fon.

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