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Territorio | 01 dicembre 2021, 10:14

Puzze, ci si sta avvicinando alla causa: «Ma le parole non bastano»

Il dibattito di Castellanza sul problema che affligge i cittadini tra le richieste del centrodestra e il punto dell'amministrazione

Puzze, ci si sta avvicinando alla causa: «Ma le parole non bastano»

L’argomento cattivi odori non smette di fare discutere, e anche il consiglio comunale castellanzese in chiusura della seduta del 30 novembre ha avuto l’occasione di discuterne in seguito a una mozione presentata dal centro destra unito.

Il documento presentato dall’opposizione richiedeva la convocazione di un consiglio comunale aperto al quale invitare anche i rappresentanti delle amministrazioni di Olgiate Olona e di Marnate.

«Il regolamento non parla di consigli comunali aperti, ma solo di adunanze – ha sottolineato il sindaco di Castellanza Mirella Cerini – e già solo per questo la richiesta non potrebbe essere accolta; inoltre per dare certezze è necessario che intervengano gli enti preposti, e non possiamo certo impegnarci a dare una risposta a nome loro. Detto questo, però, abbiamo intenzione di cercare di fare chiarezza il più possibile soprattutto su quali siano le competenze dei diversi enti che siedono al tavolo tecnico, e per questo realizzeremo un volantino in proposito che verrà poi consegnato casa per casa».

Al tavolo tecnico, infatti, tra gli altri siedono anche la Provincia, Ats, che ha la competenza in fatto di salute, Arpa, responsabile dei controlli, Alfa, che gestisce il depuratore, Ato che autorizza gli scarichi delle acque reflue industriali e i comuni.

«Le amministrazioni – ha chiarito la prima cittadina – in contesti del genere sono invitati solo a dare pareri sulla compatibilità urbanistica e sulle emissioni sonore; purtroppo non abbiamo il potere per prendere decisioni su questo argomento, nonostante quello che molti pensano. È per questo che per risolvere questo problema abbiamo invitato tutti a sedere intorno ad un tavolo e abbiamo più volte sollecitato perché si trovi una soluzione».

Per cercare di trovare risposte definitive i sindaci hanno anche deciso di fare qualche settimana fa una denuncia contro ignoti, nella speranza che la magistratura grazie alla sua giurisdizione possa scavare ancora più in profondità e individuare finalmente la causa delle emissioni. Se da una parte questa denuncia potrà contribuire alla soluzione del problema, dall’altra potrebbe, però, rendere più difficoltosa la comunicazione.

«L’impegno non si ferma, ed alcuni enti si sono già incontrati per calendarizzare una serie di attività di indagine per raccogliere maggiori dati - ha proseguito il sindaco Cerini – attività che non possono essere rese pubbliche, perché metterebbero in allerta le realtà oggetto dei controlli. È anche per questo che ho richiesto che il tavolo tecnico si riunisca ancora una volta entro la fine della settimana, e in quest’occasione ho intenzione di chiedere agli enti la disponibilità di incontrare la cittadinanza per spiegare loro quanto possibile. Secondo il sindaco Cerini, infatti, le sole amministrazioni non hanno la possibilità, e l’ambito di competenza, per poter dare risposte certe ai cittadini, ed è per questo che la presenza di tecnici ed enti è così fondamentale; anche perché grazie alle ripetute sollecitazioni si sta scavando sempre più a fondo e ci si sta avvicinando alla vera causa del problema.

«La nostra volontà – ha chiarito il capogruppo del centro destra unito Angelo Soragni – è che di questo si parli il più possibile; del resto le preoccupazioni dei cittadini e i disagi che stanno vivendo sono importanti, e più avranno risonanza, più la speranza è quella che si giunga ad una soluzione definitiva».

A rispondere a Soragni è la stessa Mirella Cerini: «Va bene che se ne parli – ha commentato il sindaco – ma dopo tutto quello che abbiamo fatto le parole non ci bastano più, vogliamo soluzioni.Il problema, che si è esacerbato negli ultimi due anni, è iniziato nel 2008, e ad oggi, nel novembre del 2021, non c’è ancora una causa certa». Alle dichiarazioni del sindaco è seguito poi un acceso confronto, unico di una seduta altrimenti molto pacata a improntata sul dialogo, che ha portato il gruppo di minoranza a ritirare la mozione, con la condizione di poterla ripresentare qualora ne ravvisassero la necessità.

Loretta Girola

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