Memorabile, commovente, struggente. Il Kaiser è Lorenzo Fortunato, bolognese, 25 anni. L'uomo di Ivan Basso (leggi QUI le dichiarazioni) spiana il "mostro", fa impazzire di gioia l'Italia e una provincia intera, da dove è partito il soffio di Eolo che l'ha spinto lassù, dove osano le aquile e gli eroi.
Dietro di lui, ma idealmente insieme a lui, un varesino come Alessandro Covi, semieroe se il primo è un eroe, terzo a 59" da Lorenzo - tra i due c'è lo sloveno Tratnik (staccato di 26" dal vincitore) - sulla montagna sacra del Giro insieme al Mortirolo. Davanti alla tv, nella sua Taino, in tanti staranno piangendo e saltando di gioia sul divano.
Una squadra della nostra provincia e un varesino arrivano a un passo dal cielo, dove osano gli eroi del ciclismo. Il retaggio di Basso, che qui aveva trionfato nel 2010 prima di portare a Cassano la maglia rosa, e il soffio di Eolo hanno un destino Fortuna...to, e nel futuro ci entrano insieme ad Alessandro Covi, il ventiduenne di Taino che ci aveva già fatto impazzire partendo in fuga dal primo chilometro e venendo beffato solo sul traguardo di Montalcino.
Sullo Zoncolan, il "mostro" di pietra delle Alpi Carniche, con la neve di traverso e tratti al 27%, Fortunato si trova da solo con lo sloveno Jan Tratnik, resiste quando la strada impenna, quasi verticale, arriva tirando fuori la lingua, le ultime energie, perfino l'anima.
Ivan Basso lo aveva detto: «Lo Zoncolan non è solo una salita, è un monumento. Come tutti i monumenti, scrivono la storia del ciclismo. E chi vince su una montagna monumento, scrive anche la proprio storia». Fortunato ha scritto la storia, sua e del ciclismo.
Bernal, che governa la Rosa, è quarto a 1'43" ma in generale ha 1'33" di vantaggio su Yates, 1'51" su Caruso e 1'57" su Vlasov mentre Nibali è 19° a 14'25": clicca QUI per la cronaca e il punto sul Giro.
In mezzo alle scritte per Pantani, solcando un muro umano che alla fine è anche un mezzo muro bianco, compare la targa della nostra provincia, VA, sul pullman del team in blu di Luca Spada e Ivan Basso che è partito dalle nostre strade ed è arrivato nell'albo d'oro dei domatori del Kaiser carnico. Ma in un pezzetto di quell'elenco della gloria che riporta i nomi di Simoni (2 volte), Basso, Antón, Rogers e Froom, pronto a salire sempre più su, c'è anche un ragazzino, anzi un ragazzone della nostra provincia che aveva persino bucato ma, pedalando e pedalando, è arrivato lassù, richiamato dal cielo e da tutti noi che urlavamo per lui davanti alla tv.
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