«Complimenti a tutto il team del Caldaro per la vittoria del’IHL per la seconda volta consecutiva»: è un messaggio di grandissima sportività e amore per l'hockey quello del presidente dei Mastini, Matteo Torchio, rivolto a chi ieri sera si è aggiudicato il titolo di IHL battendo il Merano in gara-4 di un'incredibile finale con un tiro scoccato da lontano, forse dal cielo del destino, di Michele Volcan dopo 13'54" di overtime.
«Penso che i complimenti vadano fatti anche a tutte le altre società per aver portato a temine una stagione così complicata», aggiunge il presidente dei Mastini. Come dargli torto: ancora una volta l'hockey, dopo essere stato il primo a fermarsi giustamente un anno fa, ha superato enormi difficoltà (anche se con incassi azzerati e sponsor dimezzati) ed è arrivato in fondo per primo, trovando il protocollo anti-Covid più percorribile e mettendo davanti sempre la voglia di vincere e giocare rispetto alla possibilità di rinviare partite o giornate, rispetto a tanti altri sport.
In un palaghiaccio completamente avvolto dai colori e dalle bandiere dei Lucci altoatesini, l'indistruttibilità e la mentalità vincente dei padroni di casa, già emerse due stagioni fa (l'ultimo torneo è stato bloccato sul più bello per via del Covid), ha avuto la meglio su un Merano capace di andare sul 2-0 a metà partita e poi di farsi rimontare e scavalcare dopo due ore e mezza di battaglia.
Finale dominata dalle difese, con pochissimi gol (2-1, 1-2, 3-2 e 3-2 i punteggi delle quattro sfide), con il portiere Morandell che ha avuto qualcosa in più di Tragust e tutto il Caldaro più feroce, più veloce e, paradossalmente, più abituato a vincere.
Il Merano, sconfitto sempre di un gol (incredibile e fenomenale quello di Massar, l'uomo della finale, alla Meranarena al 59'47" di gara-3 vinta 2-1 dai Lucci) e due volte su quattro rimontato, ha perso da Merano, piegando la testa solo sul traguardo. Da un Caldaro che merita solo applausi da chi ha l'hockey nel cuore.














