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| 08 marzo 2021, 15:00

Domenico Rossi, quando il talento è un dono di famiglia. Orgoglio bustocco nel calcio dei grandi a Venezia

Essere l'orgoglio di una famiglia che a Sacconago è istituzione. E lasciare casa a 17 anni per inseguire un sogno che si sta concretizzando a Venezia, in serie B. La storia di Domenico Rossi che non si preclude un futuro biancoblù

Domenico Rossi sta facendo strada. L'esordio da titolare in Coppa Italia contro il Verona e due presenze in serie B con il suo Venezia

Domenico Rossi sta facendo strada. L'esordio da titolare in Coppa Italia contro il Verona e due presenze in serie B con il suo Venezia

Essere l'orgoglio di una famiglia che a Sacconago è istituzione. Lasciare casa a 17 anni per inseguire un sogno, senza dubbio il sogno per tutti i bambini che iniziano a tirare un calcio al pallone in tenera età. E ritrovarsi in serie B, a vent'anni, parte di un gruppo fantastico, vincente e sorprendente allo stesso tempo, in una delle più belle città del mondo.

È la storia di Domenico Rossi, centrocampista del Venezia, bustocco doc. «Mi vien da sorridere a pensare che il calcio da piccolo piccolo non mi entusiasmava, giocavo a tennis – racconta Domenico – Poi a sette anni ho iniziato al Cas Sacconago, a cinque minuti a piedi da casa». E sul prato del “don Griffanti” Domenico ha iniziato ad entusiasmarsi grazie al mister che tutti hanno conosciuto e apprezzato passando dal Club Amici dello Sport, Marcello Pasino. «È stato anche l'allenatore di papà, con Pasino mi sono appassionato: giocavo bene, segnavo tanti gol e mi divertivo».

Dopo tre anni nei biancoblù sinaghini, per Domenico Rossi è stato il momento di fare il salto alla Pro Patria, nelle fila dei biancoblù che tutta la città di Busto riconosce. Tre anni da tigrotto, nelle giovanili, con una crescita costante: con papà Angelo che lo accompagnava sempre in ogni passo e con nonno “Mimmo” che iniziava a comprendere come i talentuosi della famiglia fossero due, lui maestro della pizza napoletana, il nipote promettente campioncino del calcio.

Poi il passaggio al Como, la “svolta” nel percorso di crescita di Domenico Rossi. «Al Como ho trovato Massimo Cicconi, un grande allenatore: è stata la mia fortuna». In riva al lago, Rossi è definitivamente esploso. 10 gol al secondo campionato tra gli allievi professionisti, la stagione dopo la definitiva consacrazione e lo scudetto (fatto storico per il Como) del campionato under 17 di Lega Pro.

Una cavalcata trionfale per i ragazzi di mister Cicconi, che Domenico Rossi ricorda ancora con estremo piacere ed orgoglio. «Nei quarti di finale abbiamo fatto l'impresa a Catania, l'ex squadra del nostro mister. Poi nelle finali di Cesena abbiamo battuto la Reggiana 3-2 e il Padova 3-0 nella finalissima». Con Domenico grande protagonista e sempre in gol, sia in semifinale che in finale.

Una piccola grande favola calcistica che Domenico Rossi sta ripercorrendo anche a Venezia, in serie B. «Dopo il nostro scudetto, al Como iniziò una serie di vicissitudini societarie e dopo pochi mesi fallì – riprende il campioncino di Busto Arsizio - Per fortuna eravamo un po' sulla bocca di tutti, e non fu difficile per noi protagonisti di quell'impresa trovare squadra. Io ricevetti l'interesse del Novara e del Venezia».

E qui ritorna in gioco l'importanza della famiglia, che affianca e sostiene il ragazzo nelle sue scelte, senza imporre, nonostante quella scelta portasse con sé un distacco da casa e dalle “radici”. Perché Domenico sentiva che la strada da imboccare era quella verso Venezia, per vivere il suo sogno sempre con gli affetti più cari a supportarlo.

In Laguna, Domenico è cresciuto nella primavera arancioneroverde. Da un anno e mezzo a questa parte è stabilmente in prima squadra, con mister Dionisi prima (passato all'Empoli) e Paolo Zanetti ora che hanno visto in lui le potenzialità per stare tra i grandi, nel calcio dei grandi, facendolo esordire sia in cadetteria che in Coppa Italia (da titolare a Verona, foto sotto).

«Da trequartista mi sto trasformando in mezzala. È un ulteriore percorso di crescita che sto compiendo, mi trovo bene. Poi far parte di un gruppo vincente è sempre bello».

Si perché il Venezia, partito per mantenere la cadetteria, è ora nel pieno della zona playoff, al quarto posto in classifica, a due punti soltanto dal Monza secondo e dalla promozione diretta in serie A. «Siamo un bel gruppo, giovane e affiatato. Sono a mio agio con tutti, sia con i compagni più esperti che con gli stranieri. Mi interfaccio bene con loro, parlando inglese. Adesso che siamo lì in alto, non ci poniamo limiti e ci crediamo, anche perché giochiamo bene».

In bocca al lupo Domenico, orgoglio bustocco e orgoglio di famiglia. Che non dimentica le “radici” anche calcistiche. «Se dovessi finire in prestito per crescere ulteriormente, la Pro Patria oggi come oggi sarebbe la mia prima scelta».

Alessio Murace

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