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Sport | 04 giugno 2021, 14:33

Un caffè con Domenico Rossi, da Busto alla serie A. «Venezia, che sogno! Ora sono più grande»

Il ventunenne bustocco ha contribuito al sogno arancioneroverde, dopo 19 anni senza massima serie. Il futuro è ancora tutto da scrivere. «Vorrei giocare in una squadra forte e di nome». La Pro Patria? «Perché no» risponde, sognando un allenamento con Buffon

Un caffè con Domenico Rossi in centro a Busto

Un caffè con Domenico Rossi in centro a Busto

Un caffè con Domenico Rossi. Lo prendiamo volentieri per capire “l'effetto che fa” una promozione in serie A, del tutto inaspettata, a soli 21 anni. «C'è tanto orgoglio, perché hai fatto parte di una squadra vincente e contribuito al sogno di un'intera città» (LEGGI QUI).

Il Venezia e i tifosi lagunari aspettavano la serie A nel calcio da 19 anni. Da una settimana il sogno è realtà. Può raccontarcelo direttamente il bustocco Domenico Rossi, che sta trascorrendo qualche settimana in famiglia, nella “sua” Sacconago (LEGGI QUI). «Siamo stati un gruppo fantastico e questo ha fatto la differenza anche nel confronto con squadre più forti di noi».

Venezia, la città dove Domenico è cresciuto, non soltanto calcisticamente, dopo aver lasciato “casa” a 17 anni. «Quand'ero in primavera stavo nel convitto, poi col passaggio in prima squadra ho avuto una casa a Mestre e da un anno e mezzo vivo da solo. Mi piace, sono più maturo e responsabile. Sento di essere cresciuto anche nelle piccole cose».

Sul tavolino del bar ci sono il nostro caffè e la brioche. Per Domenico nessuna concessione, è sufficiente una bottiglietta d'acqua per dissetarsi durante il racconto di un anno pieno di emozioni, lui che il sogno di una città intera l'ha vissuto “da dentro”, con quattro presenze in campionato e due in Coppa Italia con Carrarese e Verona. «Se vuoi starci, nel calcio attuale - dice - devi curare il fisico e seguire una certa alimentazione».

Niente fronzoli, dunque. Anche se in campo Rossi è un estroso. «Fosse per me, andrei spesso all'uno contro uno, mi piace dribblare». Con l'under 17 del Como ha conquistato uno scudetto da protagonista, giocando proprio da fantasista. Ma col passaggio nel calcio dei “grandi”, la sua posizione in campo è cambiata. Quest'anno, mister Paolo Zanetti gli ha ritagliato un ruolo da centrocampista centrale. «Davanti alla difesa devi giocare a due tocchi, mi sono adattato ed è stata una crescita positiva anche questa. È tutta esperienza che mi porto dietro».

Al tavolino del bar non ci sono più i giornali. Le norme anti-covid lo impediscono, ma il calciomercato, soprattutto in questo periodo, freme. E le notizie si susseguono. Come quella di Buffon che, a 43 anni, potrebbe abbracciare e sposare il progetto del Venezia americano di Duncan Niederauer. Fantacalcio, forse, ma perché non crederci. «Sarebbe fantastico, un'emozione unica anche solo pensare di allenarsi con lui».

Domenico Rossi ha bene in testa le date tra il 10 e il 12 luglio. Sono quelle della possibile “ripresa dei lavori” a Venezia, in serie A. «Quasi certamente andrò in ritiro e inizierò la preparazione con il Venezia. Poi si vedrà quel che succederà. Ne parlerò con il mio procuratore (Andrea D'Amico, nda) e con papà (fido consigliere)». Perché la famiglia, che a Sacconago tutti conoscono gestendo la nota pizzeria “Da Mimmo”, gli è sempre stata accanto, accompagnandolo nelle scelte.

Domenico ci confida che vorrebbe trovare una squadra ambiziosa e di nome in LegaPro («La Pro Patria? Perché no» risponde) per accumulare presenze ed esperienza. «Per un giovane è importante giocare tanto e mettersi in mostra. Quest'anno mi è mancato il ritmo partita». Anche se la serie A è l'aspirazione, ed è giusto che un giovane non metta limiti alla “provvidenza” ed alle aspettative.

Ci alziamo e ci salutiamo. Al prossimo caffè, Domenico. Volevamo capire “l'effetto che fa la serie A”. Abbiamo trovato un ragazzo misurato, che sogna in grande con la testa sulle spalle e la giusta dose di coraggio. Come in campo, tra un dribbling e l'altro.

Alessio Murace


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