Non c’è partita per Varese a Bologna. Contro la Virtus la Openjobmetis resta in gara per 10’ minuti (19-21 al 10’), poi soccombe a causa di un attacco limitato al solo tiro da 3 punti e - nel terzo quarto - a causa di una difesa impossibilitata a contenere il talento offensivo e il bel gioco bianconero.
Finisce 85-76, un passivo che però non spiega la netta superiorità dei padroni di casa. Capaci, dopo un primo quarto equilibrato, di prendere le redini del comando con un primo parziale di 12-0 firmato soprattutto da Adams, mentre i biancorossi si intestardivano con una messe di triple tentate e sbagliate (alla fine saranno 38 i tiri da oltre l’arco: record, se non si contano i 43 nei 50 minuti contro Cremona).
Sul -10 alla fine del primo tempo (39-29), Varese cade definitivamente nel “solito” terzo periodo, subendo 29 punti dall’attacco virtussino. Passerella l’ultimo periodo, nel quale la Segafredo molla progressivamente gli ormeggi concedendo agli ospiti il rientro fino al -9 finale, incapace però di cambiare il senso aritmetico e filosofico del match.
I 19 punti più 13 rimbalzi di Douglas sono sembrati davvero effimeri: va invece sottolineata la prova di John Egbunu (13 punti e 6 rimbalzi), decisamente più convincente rispetto alle prime due uscite, nonché l’unico in grado di lottare un po’ sotto le plance e l’unico con plus/minus positivo fra i biancorossi.
Nelle file di Bologna 21 punti di Adams e 14 di Weems.