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Hockey | 10 febbraio 2021, 15:45

E' un giorno da Mastini: forza ragazzi, portateci in finale. «Sul ghiaccio per i nostri tifosi, assetati di rivincita»

Alle 20.30 il Varese disputa la semifinale di Coppa Italia a Egna contro l'Unterland (doppia diretta, via radio e streaming, e aggiornamenti su VareseNoi). Il ds Malfatti: «Amiamo tutti questa maglia e il popolo giallonero, e per loro ci battiamo»

Il popolo giallonero un anno fa alle final four di Merano: stasera i Mastini possono regalare alla città la gioia di un'altra finale

Il popolo giallonero un anno fa alle final four di Merano: stasera i Mastini possono regalare alla città la gioia di un'altra finale

E' un giorno da Mastini. E' il giorno in cui dare tutto per tornare a Varese con il sogno di andare a giocarsi domenica la Coppa Italia che regalerà quella coccarda tricolore da portare per sempre sulle maglie giallonere e nella gloria sportiva cittadina: alle 20.30 a Egna il Varese disputa la semifinale contro l'Unterland (aggiornamenti in diretta sull'home page di VareseNoi, radiocronaca su Radio Village e in streaming sulla pagina Facebook "Hockey Unterland Bacio Della Luna"; arbitrano Leandro e Simone Soraperra). Chi passa - in caso di parità, overtime di 20 minuti e poi, eventualmente, rigori - andrà a sfidare domenica la vincente di Merano-Alleghe, l'altra semifinale in programma sempre oggi alle 20.30.

Il sogno dei Mastini (che dovranno rinunciare con ogni probabilità a Raimondi) e di Varese è tutto nelle parole del ds Matteo Malfatti, grande cuore giallonero. «Siamo carichi e non vediamo l'ora di incrociare i bastoni con l'Unterland - dice - Abbiamo voglia di riscatto perché durante l'ultima partita contro i Cavaliers abbiamo giocato bene ma dopo aver subito i due gol in inferiorità abbiamo cambiato il nostro atteggiamento mentale, trasformando quella sfida nella peggior partita della stagione, almeno a parer mio». 

Il capitano, sniper Vanetti, dice che il ko con il Merano non ha scalfito la grande voglia di vincere della squadra. «Verissimo perché alla Meranarena abbiamo lottato su ogni disco, seguendo le indicazioni di coach Devèze, il quale ad ogni partita vede un miglioramento da ognuno dei suoi giocatori.  A Merano abbiamo aggiunto un tassello importante verso l'obiettivo che oggi è la coppa Italia e poi saranno i playoff».

Rispetto alla semifinale e alla finale di un anno fa, cosa è cambiato? «Tante cose:  purtroppo, mancano i tifosi perché lo scorso anno ci fu un'invasione giallonera a Merano, che ci diede la forza di ringhiare e lottare. Stasera non sentiremo il tifo sugli spalti ed è una cosa che ci mancherà di sicuro, come ci manca in quelle partite casalinghe lontano dalla nostra casa naturale di via Albani.
L’Unterland poi, rispetto alla scorsa stagione, si è rafforzato notevolmente ed è una squadra davvero tosta e più preparata. 
Per quanto riguarda noi - prosegue Malfatti - siamo contenti di avere giocatori come De Biasio e Cordin che, seppur giovani, hanno maturato molta esperienza in partite di questo genere, dove bisogna saper gestire l’adrenalina e le emozioni prima e durante i 60 minuti e magari anche oltre. Non bisogna poi dimenticare anche quei veterani che lo scorso anno hanno dimostrato di saper lottare fino alla fine e che stasera, e non solo stasera, hanno sete di rivincita».

C'è anche da mettere in conto una lunga trasferta, «ma i nostri ragazzi ci hanno dimostrato che il loro impegno per questa maglia supera ogni difficoltà. Abbiamo molti giocatori come i “piemontesi” che, con mille difficolta fisiche e tecniche, macinano chilometri per raggiungere la squadra dalle loro città a Casate per poi tornare la notte stessa alle loro abitazione, prima di presentarsi la mattina successiva al lavoro. Questo vuol dire una sola cosa per noi e cioè amore per una maglia, amore per questo sport e amore per quei tifosi che, seppur lontani fisicamente, sappiamo esserci vicinissimi, attaccati alle varie dirette streaming delle società o della radio ufficiale della IHL».

Come arrivate a questa partita da dentro o fuori? «A causa del virus abbiamo dovuto navigare a vista ogni giorno e, nonostante tutto, abbiamo centrato la semifinale di Coppa. Incertezze ve ne erano molte e proprio il Caldaro ne è la prova, visto che ha dovuto rinunciare all’ultimo momento alla competizione causa Covid. Sin dall’inizio tutte le squadre avevano giocatori e sponsor in stand-by. Oltretutto, noi ci siamo ritrovati senza il nostro spogliatoio, senza il nostro stadio, senza i nostri tifosi».

«Per tutto quello che ci siamo detti, mi sento di dire questo - chiude Malfatti con alcune bellissime parole -: non so come andrà a finire, ma posso dare un giudizio su quello che è stato fatto fino ad oggi non solo dai Mastini da ma tutte le società di hockey, capaci di portare avanti una stagione in modo quasi eroico: se abbiamo superato tutto ciò, significa che il prossimo anno saremo pronti e più forti di prima».

Non ci resta che tifare, stasera più che mai, per i Mastini: le centinaia di tifosi che lo scorso anno erano a Merano lo faranno con le bellissime magliette celebrative dell'evento (per l’acquisto potete scrivere a merchandising@mastinivarese.hockey) davanti a computer, smartTv e radio. Intanto lanciamo una sfida: in caso di conquista della finale, stasera o - perché no? - nei playoff, sogniamo di poter ammirare la bandiera giallonera dei Mastini fuori dal balcone di Palazzo Estense. Sarebbe il modo più bello di incoraggiare e sostenere chi porta in alto, con mille sforzi e sacrifici, il nome di Varese. Oltreché, ovviamente, ridandogli una pista.

Alessandro Galbiati


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