È passato esattamente un mese: era il 27 dicembre 2020 quando Varese si “suicidava” contro Treviso a Masnago, infilando l’ennesima sconfitta della sua parabola agonistica e piombando nelle preoccupazioni tecniche più cupe, con un ultimo posto in classifica da gestire e tanti interrogativi sul futuro. Fu l’ultima volta in campo: nessuno, quel giorno, avrebbe potuto crederlo.
Trenta giorni dopo si ricomincia a ballare, con la piena consapevolezza di aver dovuto affrontare un avversario più forte rispetto a quelli con la canotta diversa e rispetto perfino a sé stessi e alle proprie colpe. Un avversario subdolo, che qui ha colpito con ferocia e in maniera diversa rispetto a tutte le altre squadre. Un avversario che ha lasciato strascichi pesantissimi con i quali la Openjobmetis e tutti coloro che la compongono dovranno lottare ancora, in una scalata che mette brividi ben più terrificanti di quelli che tutti già provavamo un mese fa.
Alle 18 via a Trieste Varese, primo recupero dei quattro appuntamenti saltati a causa del virus (gli altri: 4/2 Brindisi, 10/2 Brescia, 14/2 Bologna). Lo farà con soli sette giocatori professionisti a disposizione, tre giovani di supporto che non hanno praticamente mai assaggiato le linee del parquet, nessuna guardia di ruolo in organico, zero allenamenti al completo effettuati nell’ultimo mese, cinque atleti appena usciti dalla battaglia con la malattia il cui stato di forma è compromesso e che da qui in poi conviveranno con un alto rischio di infortuni.
Perché tutto questo? Perché lo ha deciso una governance della Serie A che non si sa dove voglia andare a parare, tra l’applicazione beota del regolamento (leggete il “che fretta c’era” del BSN in fondo al pezzo) e annunci di modifiche alle regole che in questi mesi hanno avuto una leggerezza insostenibile e spaventosa, visto come vanno a giocare sulla pelle delle società in questo assurdo campionato (soprattutto se non verranno applicati).
Trieste-Varese, il ritorno sulla scena, questo precoce, inutile e pericoloso “The show must go on”, non può avere altri significati se non quelli appena espressi.
Come potrà giocare Varese
Non sono partiti per Trieste Anthony Beane, Ingus Jakovics e Toney Douglas, ovvero tutti i “2” o pseudo tali a disposizione di Massimo Bulleri. La loro assenza, unita all’esigenza - speriamo tenuta in considerazione - di non forzare con alcuno dei reduci del Covid, obbligherà l’allenatore di Cecina a disporre a piene mani dei giovani Matteo Librizzi (play), Niccolò Virginio (ala) e Alessandro Van Velsen (ala). Pochi gli incastri possibili per lo staff tecnico: o lo schieramento del quintetto “migliore” fin dalla palla a due - con Ruzzier, De Nicolao, Strautins, De Vico e Scola, più Morse, Ferrero e i giovani ad agire dalla panchina - oppure “l’esperimento” con Strautins in guardia e l’inserimento di Virginio (o Ferrero) in posizione di ala piccola.
Gli avversari
Reduce da 3 vittorie nelle ultime cinque gare e capace di conquistare l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia, l’Allianz di coach Dalmasson non sarebbe stato un avversario banale nemmeno a ranghi completi e senza pandemia per Varese. I giuliani sono guidati dalla frizzante guardia Doyle (12,5 punti di media) tra gli esterni e dalla tecnica sotto canestro del duo Grazulis (ala, sondato nel mercato estivo anche dalla Openjobmetis) Delia (centro), contando anche su una panchina ben fornita con l’ex di turno Cavaliero, Upson, Laquintana e Alviti.
Le parole di Bulleri
«Dopo questa pausa forzata ho ritrovato gente seria, motivata, orgogliosa e che ha a cuore le sorti di questa stagione. Sono convinto che tutti i ragazzi daranno più di quanto fatto fino ad oggi per finire l'anno nel migliore dei modi. Con questo spirito e questo atteggiamento, finalmente, domani torniamo a giocare; ci sono delle regole da rispettare e quindi faremo il massimo con quello che abbiamo a disposizione e solo alla fine vedremo cosa ci dirà il tabellone. I sette "senior" che giocheranno sono Ruzzier, De Nicolao, Strautiņš, De Vico, Ferrero, Scola e Morse; oltre a loro ci saranno i giovani Virginio, Librizzi e Van Velsen che potrebbero avere la possibilità di calcare per la prima volta un parquet di Serie A. Non so quale sarà il rendimento fisico dei miei; il Covid-19 è una malattia sotto certi versi sconosciuta, soprattutto per quel che riguarda gli strascichi che potrebbero pesare su uno sportivo. Oggettivamente non sappiamo cosa succederà, ma lo stress fisico sarà uno degli aspetti su cui domani cercherò di stare più attento, dosando al meglio le energie che in questi pochi giorni che abbiamo avuto a disposizione sono state in parte recuperate e in parte mantenute. Come affrontare questi incontri tutti ravvicinati? Dobbiamo pensare che sia un periodo di infrasettimanale "normale" cercando di estromettere dal discorso tutte le considerazioni legate al Covid-19. Dovremo approcciare le cose giorno per giorno, partita per partita, cercando di fare il meglio. Ovviamente il lavoro in palestra andrà plasmato su quelle che sono delle oggettive mancanze, ma nulla di diverso rispetto a quanto avremmo fatto in una situazione normale o a quanto già abbiamo fatto nelle scorse settimane quando abbiamo dovuto fare a meno degli infortunati che, di volta in volta, abbiamo avuto. L'importante sarà riuscire a mantenere la concentrazione partita dopo partita cercando di giocare sempre a testa alta».
Il Basket Siamo Noi: «Che fretta c’era di scendere in campo?»
E in mattinata anche Il Basket Siamo Noi, vero punto di contatto tra il sentimento della società e quello dei tifosi, ha voluto dire la sua sulla situazione che Ferrero e compagni si trovano ad affrontare: un intervento delicato ma fermo nel quale emergono incredulità e preoccupazione.
Che fretta c’era?
Non è nelle nostre corde la lamentela, né la polemica, né tantomeno la contestazione aprioristica delle regole. Al contrario, ci caratterizza profondamente la riflessione critica sugli accadimenti, sui limiti e sul contesto, se non altro come presupposto per poter pensare a correttivi e, nella migliore delle ipotesi, mettere in atto strategie orientate alla risoluzione del problema.
Eppure questa volta rimaniamo spiazzati da una situazione che ci incastra in un circolo vizioso, che ci lascia pieni di domande senza risposta e di cui non riusciamo a capire il senso….
Increduli, leggiamo che si giocherà a Trieste mercoledì sera, a distanza di 48 ore dalla comunicazione di negativizzazione di una parte della squadra e che verranno disputate altre 6 partite nei prossimi 17 giorni; in assenza di allenamenti dal 1 gennaio; con una squadra che scenderà in campo dimezzata, con giocatori reduci da settimane di Covid con pesanti sintomi e rimaneggiata grazie alla presenza degli under 18 a loro volta appena negativizzati, con una trasferta che richiede 5 ore di viaggio per andare e 5 per tornare e che precluderà ulteriormente la possibilità di allenarsi; con il rischio elevatissimo che l’inattività veicoli infortuni, e con la certezza che il rispetto delle regole abbia, in questo caso, poco a che fare con la coerenza della competizione e con il buon senso.
E nelle nostre orecchie risuona il leitmotiv “Che fretta c’era?”, ridondante e un po’ grottesco vista la posta in palio… Perché se è vero che il regolamento è uguale per tutti e che, per onestà intellettuale lo dobbiamo ammettere, l’ultima posizione in classifica prescinde da questa contingenza e la precede, con lo stesso metro di misura, ci sentiamo di affermare che le variabili casuali che intervengono nella gestione dei casi positivi di covid (fase del campionato in cui ci si ferma e si riparte, tempi di sosta forzata e di recupero post negativizzazione, presenza o meno di sintomi, rilevanza degli scontri ai fini della classifica, frequenza con cui si giocano i recuperi) possono rendere davvero aleatorio il risultato sportivo di questo campionato... E non solo per quanto concerne Varese.
Ci restano le domande, e una sensazione di inafferrabile che prescinde dalla competizione cestistica e che risente di decisioni che forse andrebbero prese con meno leggerezza, nell’ottica di preservare la verità dei risultati del campo.
A voi “superstiti malandati” e ai “giovani coraggiosi” che vi accompagnano, giunga ancora più forte il nostro grido: “𝗙𝗢𝗥𝗭𝗔 𝗩𝗔𝗥𝗘𝗦𝗘”!
ALLIANZ TRIESTE-OPENJOBMETIS VARESE (Allianz Dome ore 18)
TRIESTE 0 Coronica, 3 Upson, 4 Fernandez, 7 Arnaldo, 8 Laquintana, 12 Delia, 15 Henry, 18 Cavaliero, 20 Da Ros, 24 Graziulis, 35 Doyle, 44 Alviti. All. Dalmasson
VARESE 3 Morse, 4 Scola, 5 De Nicolao, 10 Ruzzier, 12 Strautins, 19 De Vico, 21 Ferrero, 30 Librizzi, 31 Virginio, 99 Van Velsen. All. Bulleri.
ARBITRI: Begnis, Paglialunga, Bongiorni
Diretta: Eurosportplayer e VareseNoi (diretta testuale. Al termine cronaca, commento e pagelle).