Ci sono incontri talmente casuali da risultare perfettamente in tempo: perché in un locale il cui desiderio è stare insieme e fare festa, non puoi che “capitare” in un giorno da celebrare.
Ci sono luoghi che ti colpiscono al primo impatto: perché ti guardi intorno e percepisci un’atmosfera di un piacevole passato, con le scale d’ingresso di un vecchio circolo che spiccano in una via illuminata di una luce fioca, ma non buia; e appena varchi la soglia respiri calore, semplicità, accoglienza.
Ci sono persone - infine e soprattutto - con cui percepisci un legame, non per affinità a pelle quanto per aver condiviso qualcosa di profondo, pur senza conoscerti: perché entrando “a casa loro”, il primo meraviglioso sorriso che vedi, stampato su una indimenticabile pagina di giornale realizzata con il cuore, è quello di Erika Gibe, al cui fianco sono appese due maglie di Fuck The Cancer, il miracolo di beneficenza che ha ispirato.
ERAVAMO QUI PER UN ALTRO MOTIVO…
Vi raccontiamo com’è andata. Alessandro, il titolare del Circolo Oz, si è imbattuto in un nostro articolo e ci ha contattato via Facebook per chiederci come poter dare visibilità al locale e alle sue proposte gastronomiche attraverso il nostro giornale: un po’ di pubblicità, insomma, come quella che ogni giorno raccogliamo per sostenere il nostro progetto.
La “trattativa” è durata poco («Ho visto un vostro articolo e ho pensato di scrivervi per avere informazioni. Non ho mai fatto pubblicità su un giornale… Ma non sono uno che sta lì tanto a pensarci: dai, proviamo!») e l’accordo raggiunto lo onoriamo nel nostro “speciale asporto”, dove potrete scoprire le proposte d’asporto e il servizio di consegne a domicilio (all’interno del Comune di Varese), ma anche i menù di Natale e Capodanno: cliccate qui se siete curiosi e soprattutto… golosi.
Qui invece vi stiamo raccontando qualcosa che abbiamo sentito il piacere di scrivere; che esce così, semplice e leggero, attraverso i tasti del computer. Lo scriviamo dopo una chiacchierata durante un incontro, come dicevamo, talmente casuale da essere perfettamente in tempo. Ci piace pensarlo - senza alcuna pretesa di farlo sembrare più grande di quello che è - come un regalo… di compleanno. Il Circolo Oz, infatti, ha spento proprio nel giorno in cui ci siamo visti la sua terza candelina.
UN NUOVO LOCALE. UNA NUOVA VITA
Era il 2017 quando Alessandro Ozzella (ri)lanciò il locale - in basso potete vedere il divertente video con cui venne raccontata la novità: «Sono nato a Bobbiate e per me il Circolo è sempre stato un punto di ritrovo, soprattutto di persone anziane. Ho deciso di cambiare questo concetto, aprendo un luogo che potesse dare la possibilità ai bambini e alle loro famiglie, ma anche a un gruppo di amici, di festeggiare i momenti speciali. Ho stravolto il posto e, a 42 anni, anche la mia vita: prima mi occupavo di tutt’altro (nello specifico, autoricambi), ma ho sempre amato organizzare feste e cene a casa mia: così ho deciso di trasformarlo in un lavoro».
L’atmosfera è speciale: il grande bancone sovrastato dalla scritta “Circo Oz” fatta di lampadine, con un effetto… molto circense; i tavoli decorati, personalmente, a mano; i campi da bocce trasformati in dehor - o meglio, area bimbi per la bella stagione; la sala superiore pronta a trasformarsi (anche) in spazio espositivo.
La squadra è il segreto: «Insieme a me ci sono Fabio Letizia, il mitico pizzaiolo; lo chef Driza, per tutti Fiore, che ogni giorno cambia il menù (tranne i cavalli di battaglia, il fritto misto e lo stinco di maiale, sempre presenti) in base ai prodotti freschi che trova e sceglie; Dario Del Mastro, uno dei migliori baristi di Varese… almeno secondo me!; Mattia Patriarca, il nostro infaticabile super jolly. Siamo un bellissimo gruppo, affiatato. E così affrontiamo ogni difficoltà, anche quelle a cui ci ha costretto l’emergenza Covid, per esempio a livello economico: tutti hanno rinunciato a qualcosa per affrontare, uniti, come una famiglia, questo difficile periodo».
IN PRIMA LINEA QUANDO C’È DA FARE DEL BENE
L’impegno sociale è uno dei tratti distintivi del gruppo, che mantengono il loro spirito, fantasioso e, perché no, anche goliardico, nel partecipare o lanciare iniziative di beneficenza. Una delle maglie di Fuck The Cancer appese al muro ne è testimonianza: è quella proprio del Circo Oz, che venne battuta da Max Laudadio alla cifra record di 1.200€.
Di quella maglia scopriamo un curioso retroscena: «Che divisa è? - spiega Alessandro - È la maglia della nostra... grande squadra di calcio a 7, il Real Bobbiate. Abbiamo donato la maglia a Fuck The Cancer e poi, con il ricavato di pranzi e cene organizzate qui al Circo Oz, l’abbiamo ricomprata noi stessi! Avevamo a cuore questa splendida iniziativa e volevamo fare la nostra parte… A modo nostro, ovviamente». Un po’ di sana goliardia dunque, nel rendere da record la maglia “più umile” (a Fuck The Cancer ogni anno vengono battute divise di squadre professionistiche italiane, europee e non solo).
A questo si aggiunge la fantasia, grazie anche agli spazi del Circo Oz che possono essere trasformati all’evenienza: «Tempo fa abbiamo organizzato una mostra a sostegno dell’associazione And, che si occupa di dipendenze da gioco d’azzardo. E adesso invece stiamo promuovendo un libro del mio amico Franco Joca, “Donna”, che sostiene la onlus Attivecomeprima, che si occupa di migliorare la qualità del vivere di chi si ammala di cancro e dei suoi familiari. Ogni anno facciamo qualcosa di diverso, ci teniamo molto a dare il nostro contributo».
A DENTI STRETTI VERSO IL FUTURO
Il 2020, come facilmente si può immaginare, non è stato affatto facile, bloccando crescita e nuovi progetti: «Da inizio 2020 abbiamo deciso di puntare ancora di più sulla qualità del cibo, con impegno e investimenti mirati, ottenendo buoni risultati - prosegue Alessandro - Del resto il cibo è come il vino: spendi qualcosa in più, ma la qualità si sente. Abbiamo ampliato la clientela, che apprezza le nostre proposte della cucina e anche la pizza, poi purtroppo ci siamo dovuti fermare con il servizio in sala, rimanendo come tutti ancorati “solo” all’asporto e alla consegna a domicilio».
Bisogna tenere ancora un po’ duro, insomma. Ma le idee per il futuro restano chiare: «Spero di continuare a lungo con questo gruppo, la famiglia del Circo Oz. Non vediamo l’ora di poter riaprire con continuità per sfruttare tutti i nostri spazi in tanti modi diversi: i pranzi e le cene, l’aperitivo e le feste, i corsi di inglese e le mostre, le tante altre idee che abbiamo. Sempre mossi dalla nostra prima e principale energia, la passione».
…CI INCONTREREMO QUI PER FESTEGGIARE "UN NUOVO INIZIO"
La speranza, che abbiamo per il Circo Oz e per i tanti amici del mondo della ristorazione e della somministrazione (ma ovviamente non solo per loro), è che il maledetto Coronavirus venga finalmente battuto e la vita possa tornare normale, per fare un aperitivo o una cena in compagnia; quel giorno torneremo qui, da Alessandro, Dario, Fabio, Fiore e Mattia, per brindare con una Poretti 9 luppoli alla spina.
Nell’attesa, non ci resta che ribadire i nostri più sinceri auguri: buon compleanno, Circo Oz!














