Ci sono cose che né le malattie, né la distanza e nemmeno l'emergenza Coronavirus possono scalfire. Una di queste è l'amore, come quello che unisce da 62 anni Luigia e Giovanni, che pochi giorni fa hanno festeggiato l'importante e speciale traguardo.
Un anniversario purtroppo che si è potuto festeggiare soltanto a distanza perché la signora Luigia Gatti è ospite della casa di riposo Villa Puricelli di Bodio Lomnago da circa tre anni e le visite dei parenti sono sospese da tempo proprio a causo dell'emergenza sanitaria.
Questo non ha impedito però ai due sposi di "vedersi" seppure attraverso il piccolo schermo di uno smarphone e di conoscere la loro bellissima storia d'amore, semplice, ma allo stesso tempo speciale, una vita di sacrifici e di soddisfazioni.
Lo sposo è Giovanni Bigarella classe 1928 originario della provincia di Vicenza: figlio di contadini è il quarto di otto fratelli; nel 1950 la sua famiglia lascia la terra d'origine per trasferirsi in provincia di Varese a Mornago, quindi la partenza per il servizio militare negli alpini e poi il ritorno in famiglia e il trasferimento a Montonate.
Qui conosce la sua futura sposa, Luigia Gatti, classe 1936, che è la sua vicina di casa.
«Faceva la camiciaia - racconta Giovanni - un tempo era un lavoro diffuso, non esisteva la grande distribuzione e in tanti venivano da lei per farsi fare le camicie. Passava le ore a cucire e ricamare, io intanto lavoravo come meccanico e insieme cercavamo di risparmiare per costruire la nostra casa».
Il 15 maggio del 1958 Giovanni e Luigia si sposano nella chiesa di Montonate e nel 1961 nascono i loro figli gemelli Maurizio e Graziano. «Un dono del Signore» come l'ha definito Luigia.
La coppia inizia a costruire la casa dei loro sogni.
«Non avevamo a disposizione molti soldi - racconta Luigia - così ho dovuto iniziare a lavorare in latteria. Non è stato facile perché non volevamo avere debiti e la casa l'abbiamo costruita pian piano, mattone dopo mattone».
E veniamo ai giorni nostri a questo sessantaduesimo anniversario di matrimonio, in un tempo così particolare e difficile per tutti.
«Nonostante Luigia sia ricoverata da ormai tre anni a Villa Puricelli a Bodio Lomnago - raccontano i figli - il loro legame è più saldo che mai. Due volte alla settimana, Giovanni non perde occasione per andare a trovarla, insieme ricordano, si raccontano e ogni tanto intonato qualche canzone del loro passato. Un amore messo a dura prova da questa emergenza sanitaria che ha generato un sentimento di paura condivisa, quella di non potersi rivedere e di non potersi riabbracciare. Un anniversario tanto importante quanto insolito, dove gli auguri non sono passati da guancia a guancia ma dal piccolo schermo di uno smartphone tenuto così vicino che quel bacio era quasi vero».