All'Allianz Dome di Trieste, domenica, c'è stato un solo uomo al comando: Josh Mayo. Il nativo di Munster, Indiana, playmaker classe 1987 ha trascinato la Pallacanestro Varese ad una vittoria fondamentale per classifica e morale dopo la batosta contro Sassari.
Una prestazione totale - 32 punti, 6 rimbalzi, 7 assist, 9 falli subiti, 5 recuperi, 43 di valutazione - che Fabio Gandini ha commentato così a corredo di un super 8,5 in pagella:
Dopo l’imbarazzo che tradiva aspettative notevoli e apparentemente tradite, un autentico “dies irae”: prende in mano la baracca con una prestazione balistica di livello assoluto, un bombardamento capace di riscrivere il concetto di distanza e la definizione di difficoltà. Il resto - ovvero un tabellino gonfio di cifre positive, come rimbalzi (6) e assist (7) - è venuto da sé, in un defilè di bellezze abbacinanti. È il capo. Punto. Ben al di là dei 32 punti iscritti a referto. Troviamogli uno scudiero, uno Watson, un Sancho Panza, uno Scottie Pippen… Per favore.
Anche la LegaBasket ha celebrato la prova di Mayo, assegnandogli il premio di MVP della seconda giornata e pubblicando sui suoi canali questa clip con le sue migliori giocate:












