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Politica | 18 dicembre 2025, 09:20

Mozione di sfiducia all'assessore Gualtieri: consiglio comunale di Sesto Calende a porte chiuse

Seduta che si annuncia di fuoco quella a cui il pubblico non potrà assistere in programma il 19 novembre alle 18 in sala consiliare. «La terza mozione contro l'assessore ha come motivazioni unicamente degli apprezzamenti sulle capacità morali della persona» così motiva la maggioranza la scelta delle secretazione del punto. All'attacco i partiti di centrodestra all'opposizione: «Mozione squisitamente politica, hanno paura della verità e si barricano nel bunker»

Mozione di sfiducia all'assessore Gualtieri: consiglio comunale di Sesto Calende a porte chiuse

Si annuncia più infuocata del solito la seduta del consiglio comunale di Sesto Calende in programma venerdì 19 dicembre alle 18 in sala consiliare e non questa volta per la raffica di interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza "Siamo Sestesi" che nelle scorse sedute aveva fatto lievitare ad oltre cento i punti all'ordine del giorno.

Domani verrà discussa la nuova mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti dell'assessore ai Servizi Sociali Francesca Gualtieri sul caso che tiene inchiodata la politica cittadina da settimane, da quando il figlio dell'assessore è stato arrestato con l'accusa di spaccio di droga. A seguito dalla vicenda, Gualtieri ha lasciato la delega alla Sicurezza alla sindaca Giordani mantenendo quella al sociale. 

I gruppi di minoranza hanno presentato una terza mozione di sfiducia nei suoi confronti chiedendole di dimettersi e lasciare la giunta. Il punto verrà discusso domani ma, per decisione della maggioranza, verrà discusso a porte chiuse, senza la presenza del pubblico, con i contenuti della discussione che verranno secretati. 

Scelta che ha fatto imbufalire i partiti di centrodestra all'opposizione ma che è stata giustificata dal gruppo di maggioranza. 

La nota di Sesto Futuro Alleanza Civica: 

"L’adunanza del Consiglio comunale si tiene in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamento delle capacità morali, della correttezza e dei comportamenti di persone", (Regolamento del Consiglio Comunale di Sesto Calende - articolo 46)

Il testo della nuova (la terza) mozione contro l’assessore ai Servizi Sociali Francesca Gualtieri ha come motivazioni unicamente degli apprezzamenti sulle capacità morali della persona dell’assessore. Le argomentazioni portate non fanno alcun riferimento ad atti amministrativi o azioni dell’assessore, che possano essere oggetto di una critica e una verifica oggettiva.

Al contrario la mozione contiene esclusivamente “valutazioni” soggettive dei proponenti, che non si basano sull’operato dell’assessore, ma su vicende delle quali non ha alcuna responsabilità. Ne consegue che, nel rispetto del regolamento e della legge che tutela la privacy questo argomento deve essere obbligatoriamente trattato in seduta segreta. Il Regolamento del Consiglio prevede espressamente la seduta segreta al fine di tutelare i diritti alla la riservatezza e la dignità delle persone.

La seduta non limita la libertà dei consiglieri anzi consente ai proponenti di esprimere i propri giudizi con franchezza e lealtà e di ascoltare con rispetto le valutazioni degli altri. Il Consiglio Comunale è la più importante istituzione della Città, non è una cattedra di morale, tanto meno il teatro per inscenare processi mediatici. Il Presidente del Consiglio Comunale, applicando con rigore il Regolamento preserva la dignità di questa istituzione che deve essere di esempio a tutti, soprattutto ai giovanissimi del Consiglio Comunale dei Ragazzi che inizia proprio da qui il suo cammino.

La posizione dei partiti di centrodestra all'opposizione: 

La nota di Fratelli d'Italia Sesto Calende:

Fratelli d’Italia ritiene che lo svolgimento di una seduta consiliare a porte chiuse sia, in linea generale, una modalità da evitare, poiché stride con i principi di trasparenza che devono caratterizzare l’azione amministrativa. Per questo motivo il nostro partito prende le distanze da questa decisione della Giunta. Tuttavia, il livello di esposizione degli attori coinvolti (politici e non) nella ormai nota vicenda ha raggiunto una soglia tale da rendere necessaria, in via assolutamente eccezionale, questa forma di tutela prevista dal regolamento consiliare nei casi di fatto strettamente personale. Restano il rammarico e la perplessità di dover constatare come si sia giunti a una situazione che forzi l’Amministrazione a ricorrere a strumenti straordinari, certamente legittimi, ma che non contribuiscono a restituire l’immagine di Sesto Calende che tutti vorremmo e che merita. Questa situazione si sarebbe potuta tranquillamente evitare con le dimissioni immediate dell’Assessore Francesca Gualtieri. Per garantire la serenità e la credibilità delle istituzioni cittadine, Fratelli d’Italia chiede le dimissioni immediate e irrevocabili dell’Assessore Francesca Gualtieri.

La nota di Forza Italia

La Maggioranza ha gettato la maschera. Con il loro ultimo post hanno ammesso di aver già deciso il verdetto ancora prima di entrare in aula, trasformando il Consiglio di venerdì in una recita già scritta dove i cittadini sono gli unici grandi esclusi. Non è la prima volta che annunciano le loro decisioni su Facebook prima ancora del dibattito consiliare: è il sintomo di una pesante allergia alla democrazia. Quando le sentenze vengono emesse sui social invece che nelle sedi istituzionali, il Consiglio Comunale smette di essere il luogo del confronto e diventa solo un inutile teatro di facciata.

Dicono che la nostra mozione sia priva di contenuti perché toccherebbe argomenti personali, ma questo è l'ennesimo disperato tentativo di ingannare i cittadini. La capacità di un Assessore ai Servizi Sociali di rappresentare le istituzioni davanti a famiglie fragili, minori e situazioni di disagio non è un fatto privato, ma un requisito pubblico essenziale. L’oggetto del dibattito è l’idoneità politica e istituzionale a ricoprire un ruolo pubblico, non la sfera privata di alcuno.

La credibilità di un Assessore non è un elemento accessorio: è una condizione indispensabile per rappresentare l’Ente. In assenza di tale credibilità, l’azione amministrativa perde efficacia e legittimità. Se la Maggioranza fosse realmente convinta della solidità delle proprie posizioni, non avrebbe alcun motivo di temere una discussione pubblica e trasmessa.

Nessun ruolo istituzionale è intoccabile e nessuna posizione può essere sottratta al giudizio politico. Il fatto che l'Assessore sia la moglie di un ex personaggio politico molto influente non può diventare una licenza per agire nell'ombra o per godere di protezioni speciali che a un cittadino comune non sarebbero mai concesse.

Il Sindaco ha già certificato questa inadeguatezza politica ritirando ufficialmente la delega alla Sicurezza; tuttavia, sostenere che una persona non sia idonea per la Polizia Locale ma sia perfetta per gestire il Sociale è un insulto all'intelligenza dei sestesi. Non si può essere un Assessore "a metà" solo per salvare una poltrona, un equilibrio di potere e uno stipendio.

Usare persino il Consiglio dei Ragazzi come scudo per giustificare questa mancanza di trasparenza è l'ultimo segnale di una politica che ha perso il senso dell'etica. Venerdì sera loro spegneranno le luci della Sala Consiliare, ma il loro silenzio farà molto più rumore delle loro scuse. La trasparenza non è un interruttore che la maggioranza può usare a piacimento per coprire le proprie debolezze. Noi saremo in aula per onorare il nostro mandato, convinti che la gestione della nostra città debba avvenire sempre alla luce del sole.

Voi cosa ne pensate? Credete sia giusto che chi si erigeva paladino della trasparenza ieri, oggi scelga il segreto proprio quando il gioco si fa difficile? Diteci la vostra nei commenti. Se credete che la verità non debba essere "secretata", aiutateci a far girare questo messaggio condividendolo. La partecipazione di tutti è l'unico modo per riaprire le finestre del Comune.

La nota della Lega:

Ci sono momenti in cui un’Amministrazione è chiamata a dimostrare se sa governare o se sa solo sopravvivere. A Sesto Calende, purtroppo, la risposta è ormai evidente. Di fronte a una vicenda che ha scosso la città, la reazione della maggioranza è stata imbarazzante: prima la difesa cieca dell’assessore, come se nulla fosse accaduto; poi, sotto la pressione delle critiche, un passo indietro maldestro e tardivo. La delega alla sicurezza tolta, ma la poltrona tenuta ben stretta. Non una scelta politica, ma un tentativo mal riuscito di limitare i danni.

E sia chiaro: nessuno ha mai messo sotto processo una vicenda personale. Ma continuare a nascondersi dietro questa giustificazione significa mentire ai cittadini. Qui il problema è politico, ed è enorme. Quando la credibilità di un ruolo pubblico viene travolta dai fatti, chi governa ha il dovere di intervenire con decisione. A Sesto Calende non è successo. Si è preferito fare finta di niente.

Il punto, oggi, è ancora più grave. Perché dopo la sicurezza, resta in mano alla stessa persona la delega ai Servizi Sociali. Una delega che non è tecnica né neutra ma bensì una delle più delicate che esistano. Richiede autorevolezza morale, lucidità, equilibrio, serenità personale. Richiede la piena fiducia della comunità. Fingere che tutto questo non sia compromesso significa non capire, o fingere di non capire, cosa siano davvero i Servizi Sociali.

Non è una valutazione umana. È una valutazione istituzionale. Ed è proprio l’istituzione che questa maggioranza sta trascinando nel fango, pur di non ammettere un errore e pur di non assumersi una responsabilità politica chiara. Come se non bastasse, arriva l’atto forse più grave di tutti: la mozione di sfiducia verrà discussa in seduta segreta. Porte chiuse. Cittadini allontanati. Streaming spento.

Quando il confronto diventa scomodo, questa Amministrazione spegne le luci. Diranno che lo fanno per tutelare la sfera privata. È un alibi ipocrita. La sfera privata non è mai stata il tema. Il tema è la gestione di deleghe pubbliche, la credibilità di chi governa, il diritto dei cittadini di vedere e capire come vengono prese decisioni che li riguardano. Confondere il rispetto umano con la fuga dalla responsabilità politica è un insulto all’intelligenza dei Sestesi. È il segno di una maggioranza in crisi, che non governa più ma si difende, che non decide più ma si chiude a riccio.

Questa è la seconda mozione di sfiducia che presentiamo nei confronti dell’Assessore Gualtieri, e non è un caso. È la conseguenza diretta di un’Amministrazione che ha perso il senso del limite, del ruolo e del dovere istituzionale: Sicurezza prima, Servizi Sociali oggi: deleghe trattate con una leggerezza inaccettabile. In tutto questo, l’unica risposta seria è arrivata dalle Forze dell’Ordine. La politica, invece, ha scelto di nascondersi. Le istituzioni non si proteggono con il silenzio. Si proteggono con il coraggio. E questo, oggi, a Sesto Calende, manca clamorosamente.

Redazione


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