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Politica | 10 dicembre 2025, 14:41

Comuni di frontiera, Astuti (Pd): «La regione intervenga per compensare il taglio del governo»

Il consigliere regionale del Pd ha presentato un ordine del giorno per garantire ai Comuni di frontiera l’intera somma dei ristorni maturati (circa 128 milioni di euro), compensando il taglio previsto dal Governo, che riconoscerebbe solo 89 milioni. Astuti sottolinea che il mancato riconoscimento completo delle risorse mette a rischio bilanci e servizi essenziali nei Comuni più piccoli, e chiede alla Regione di intervenire subito per assicurare stabilità finanziaria e rispetto di legge e accordi internazionali

Comuni di frontiera, Astuti (Pd): «La regione intervenga per compensare il taglio del governo»

Garantire ai Comuni di frontiera l’intera somma dei ristorni maturati – circa 128 milioni di euro – e compensare il taglio operato dal Governo, che intende riconoscere solo la soglia minima di 89 milioni. È quanto chiede un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, che sarà discusso in Aula la prossima settimana, nell’ambito del Bilancio di previsione 2026-2028, al fine di assicurare anche a queste amministrazioni stabilità finanziaria e servizi adeguati ai cittadini.

 “Il Governo ha deciso di tagliare una parte dei ristorni destinati ai Comuni di frontiera, risorse che per legge e per accordi internazionali spettano interamente ai territori – spiega Astuti -. Si tratta di un colpo durissimo per i bilanci locali, soprattutto nei Comuni più piccoli e fragili. Con questo ordine del giorno chiediamo alla Regione di intervenire e di garantir loro la quota che il Governo non vuole riconoscere”.

 Astuti richiama anche quanto emerso nelle ultime audizioni in commissione consiliare sulla tassa salute e sui ristorni: “Nelle scorse settimane è stato evidente che avevamo ragione noi: i ristorni vanno per intero ai Comuni, non esiste alcuna norma che preveda di trattenere o spostare il surplus altrove. Le stesse associazioni dei Comuni di frontiera, insieme ad Anci e ai sindacati, hanno chiesto all’unanimità di rispettare accordi e legge. La destra, invece, continua a oscillare tra propaganda e governi amici, senza una linea chiara”. 

“Il problema è molto concreto – prosegue il consigliere dem –: tagliare una parte dei ristorni significa mettere a rischio gli equilibri finanziari e la continuità dei servizi essenziali, dai trasporti scolastici alla manutenzione, fino al sociale. Per questo chiediamo alla Regione di intervenire subito, senza ulteriori ambiguità”.

Redazione


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