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Busto Arsizio | 05 dicembre 2025, 08:55

Un volto tra le “Marianne d’Italia”: il ritorno di Laura Bignami a Montecitorio

Celebrate a Montecitorio ottanta donne simbolo di coraggio e impegno civile, tra cui l’ex senatrice bustocca. Il suo ritratto, scattato nel 2018, è tornato alla luce come riconoscimento del lavoro svolto per i diritti dei caregiver familiari. Un’emozione personale che rilancia una battaglia ancora aperta in attesa di una legge definitiva

Un volto tra le “Marianne d’Italia”: il ritorno di Laura Bignami a Montecitorio

È bastata una telefonata inattesa per riaccendere un’emozione che sembrava ormai archiviata. Laura Bignami, ex senatrice della XVII legislatura, ha scoperto così di essere stata scelta tra le ottanta figure femminili protagoniste della mostra “Le Marianne d’Italia”, inaugurata ieri a Montecitorio, nel giorno nazionale della disabilità. Un riconoscimento che arriva da lontano e che riporta al centro il suo impegno per l’emendamento Caregiver, la battaglia politica che più l’ha segnata e definita.

La sorpresa di una foto che torna alla luce

La foto che oggi campeggia incorniciata nella galleria del Palazzo è stata scattata nel 2018. Bignami non pensava che sarebbe mai stata utilizzata, finché non è arrivato l’invito formale all’inaugurazione. A Roma si è ritrovata circondata da piloti di caccia, chirurghi pionieri, ricercatrici, rettori universitari: donne che, come lei, hanno lasciato un segno nel proprio campo. «Mi sono ritrovata in mezzo a donne tutte d’un pezzo», racconta con orgoglio. Da questa mostra è nato anche un libro, consegnato alle partecipanti in una cerimonia emozionante.

Un riconoscimento che pesa come anni di lavoro

Per Bignami questa celebrazione non è un semplice omaggio fotografico: è la conferma concreta di un lavoro durato anni. «Quando qualcuno parla di Caregiver mi sento un po’ una mamma», afferma, ricordando come quel tema sia diventato parte della sua identità politica e personale. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ringraziato una ad una le donne presenti, sottolineando il ruolo fondamentale, il coraggio e la doppia fatica che le donne affrontano nella società e nella famiglia. Parole che hanno dato ulteriore valore a una giornata già intensa.

L’arte dietro i volti delle “Marianne”

Il fotografo Riccardo Bagnoli ha raccontato la scelta dello sfondo nero che accomuna tutti i ritratti: un modo per far emergere lo sguardo intimo delle protagoniste, trasformando ogni volto in un simbolo. La giornalista Paola Severini, storica voce del sociale, ha preso la parola con visibile emozione, ricordando quanto queste storie rappresentino il filo vivo dell’Italia che cambia.

Un percorso che continua

L’esposizione sarà itinerante, percorrerà l’Italia celebrando gli ottant’anni del voto alle donne. Forse, chissà, approderà anche a Busto Arsizio. Ma il viaggio più importante per Bignami è un altro: la battaglia per i caregiver familiari, che – nonostante l’emendamento e un disegno di legge mai giunto al traguardo – resta ancora oggi sospesa in attesa di una normativa definitiva.

Chi sono davvero i caregiver

Il caregiver familiare non è una figura professionale: è un parente che dedica la propria vita all’assistenza di un caro non autosufficiente. Un ruolo che spesso porta all’isolamento, alla perdita dei propri diritti e, talvolta, della propria identità. Bignami ricorda le storie delle madri incontrate durante il mandato parlamentare: giovani da girare nel sonno ogni 20 minuti per evitare soffocamenti, adulti che consumano le proprie energie in un compito continuo e totalizzante. «Erano innocenti agli arresti domiciliari», racconta. Con l’emendamento ha cercato di restituire loro dignità e riconoscimento, accendendo una luce dove c’era solo invisibilità.

Una battaglia ancora aperta

Oggi tutto è ancora fermo, nonostante gli annunci della ministra Locatelli su una futura legge ministeriale. È questa sospensione, forse, che rende ancora più significativo il ritratto di Bignami nella galleria delle Marianne: il simbolo di un impegno che non si è mai spento e che continua, anche oggi, a chiedere ascolto.

Laura Vignati

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