Alessandro Re ritrova i Mastini e Da Rin. Insieme possono chiudere un altro cerchio

Se il cerchio si è chiuso una prima volta con la vittoria della Coppa e del campionato, per provare a chiuderlo ancora con il ritorno di colui che forgiò questo gruppo inimitabile (Massimo Da Rin) e mise al posto giusto tutti i tasselli del ritorno alla vittoria prima che la sua strada e quella del Varese si separarono, l'ultima mossa sulla scacchiera - o forse la penultima, se pensiamo anche allo staff tecnico - verrà fatta con il ritorno di Alessandro Re in giallonero dopo le annate 2019/20 e 2020/21. 

Il difensore milanese può in un certo senso essere per i Mastini ciò che è Marko Virtala per il Caldaro, al di là di storie, ruoli e impatto diversi: 39 anni Alessandro, 40 Marko, entrambi rappresentano quel tocco o quel minuscolo ingranaggio capace di fare girare alla perfezione la macchina. Virtala anche con i gol, molti gol, Alessandro con quella solidità, quella sua capacità di essere umile roccia e pura sostanza che, abbinata al ritorno in quel gruppo che a Milano e Varese è sempre stato anche il "suo" gruppo, può richiudere il cerchio, in questo caso davvero magico.

Re si aggregherà al gruppo per la preparazione e sarà a disposizione del coach, che così potrebbe riposizionare l'arma letale Terzago in attacco, e dei compagni: quel che potrà ancora dare ai Mastini lo scopriremo assieme, ma non dobbiamo certo scoprirlo come uomo e come persona. E questa è la prima cosa che conta in una squadra come quella giallonera.

Il ritorno di Re si aggiunge all'ultima conferma di Pietro Borghi che, in realtà, è la penultima in attesa del "killer" Tilaro. Pietro, 28 anni il 3 settembre, oltreché varesino - trovate un'altra squadra di vertice a Varese con radici e identità così forti, se ne siete capaci - è Mastino fin da bambino, ma è anche quel tipo di giocatore e quel tipo di persona che, qualche anno fa, lo stesso Da Rin descrisse così, in una sola parola: «Spogliatoio». Aggiungendo poi al sostantivo un verbo: «Fa spogliatoio». Se c'è da chiudere la porta e spegnere la luce, forse solo dopo Max Mordenti e pochissimi altri, Pietro Borghi è lì. Al suo posto. Mastino della prima e dell'ultima ora. 

Resta da fare un saluto doveroso per Nicolò Fanelli, 21 anni, dopo due stagioni in cui il difensore si era fatto ben volere da tutti, sempre sul punto di fare il passo in più della consacrazione. Quello di Nicolò, che giocherà in Division I a Como e potrà trovare l'unica strada che lo porterà davvero a giocarsi le sue carte (titolare sempre, con continuità, da protagonista), non è un addio. Chissà che non possa riapparire in giallonero molto prima di quanto ci si possa attendere.