Tra zucchine, pomodori, melanzane e cetrioli, gli orti urbani, o sociali, di Bizzozero a Varese stanno dando i loro frutti.
Le persone che li coltivano, però, stanno riscontrando alcuni problemi.
Abbiamo parlato con il gruppo di coltivatori composto da Massimo, Federico, Concetto ed Emilia. «Gli orti, quelli curati, stanno andando molto bene, ma ce ne sono ancora molti abbandonati - raccontano - Qui, inoltre, è arrivato il coleottero giapponese che distrugge le nostre piante, così come il grillotalpa. Per giunta, i cancelli non hanno un sistema di chiusura e capita che a volte qualcuno entri e rubi la nostra verdura come fosse un mercato. Ci appelliamo al sindaco perché faccia qualcosa a riguardo».
Per quanto riguarda gli appezzamenti di terra trascurati, ce ne ha parlato Antonino Sangiorgio, fondatore degli orti sociali nel 1999 e adesso presente per passare le giornate in compagnia: «Dopo il contratto di tre anni, il Comune toglie l'orto alla persona anziana che ritorna in graduatoria - spiega - Il problema è che noi coltiviamo questa terra da zero, con tanta fatica, sudore e soldi. Non è giusto che dopo questi anni ci vengano tolti, soprattutto visti i numerosi orti abbandonati». Come ci è stato spiegato ed è documentato dalle immagini, oltre dieci spazi presentano infatti solo erba alta senza recinzione.
«Questi orti sono nati per i pensionati, per farli mantenere in attività e socializzare - continua Antonino - È una sorta di terapia per noi». Con lui anche Comodo Evangelista, che ha ottenuto l'orto proprio da Antonino: «Ho aspettato 2 anni affinché mi venisse assegnato - afferma - Così, d'accordo con Antonino e il Comune, ho ottenuto il mio. Ma, nonostante questo, ho dovuto pagare due volte perché mi è stato detto che l'avevo ottenuto in concessione da un'altra persona. Non è giusto».
Le persone, come spiegato, devono pagare una cifra simbolica di 25 euro l'anno.