«Pensate a quanta gente che lavora a Milano acquisterebbe casa qui a Varese se ci fosse una mobilità più efficiente. Invece continua a farlo a Milano, a prezzi esorbitanti».
Parte da un auspicio inequivocabile e difficilmente non condivisibile lo sguardo sul qui e ora dei mediatori immobiliari e degli agenti d’affari della provincia di Varese, riunitisi nel secondo pomeriggio di oggi per il loro 45° convegno F.i.m.a.a presso la sede di Confcommercio Uniascom in via Valle Venosta.
Il rendez-vous annuale è valso l’occasione per saldare il rapporto tra vertici e iscritti di un’associazione molto viva al suo interno - «una delle più importanti a livello nazionale e ne siamo davvero orgogliosi. È un valore aggiunto per tutto il Varesotto, perché la qualità porta qualità» ha detto il padrone di casa Rudy Collini, presidente di Confcommercio Uniascom Provincia di Varese - ma anche per fare il punto della situazione di un lavoro che sta cambiando in un mercato che sta facendo altrettanto.
«Il Paese sta vivendo un calo demografico importante, i componenti medi di un nucleo familiare sono scesi a 2,3 e abbiamo oltre sette milioni di micro-famiglie composte da una sola persona - ha spiegato il presidente nazionale di F.i.m.a.a., Santino Taverna - E l’aumento del costo del denaro ha inciso sulla capacità di spesa delle famiglie italiane, che sono sempre state orientate all’acquisto di immobili. In questo contesto il mediatore deve avere le competenze necessarie per rapportarsi con i consumatori e utilizzare quella filosofia comportamentale che è necessaria quando in ballo ci sono i sacrifici delle persone».
Varese, nello specifico, è «una provincia molto particolare, di più di 800 mila abitanti, con un patrimonio immobiliare vetusto, di 40-50-60 anni: questo condiziona molto il nostro mercato- fa notare Dino Vanetti, vice presidente della F.i.m.a.a provinciale - Grazie all’amministrazione Galimberti questa città ha avuto uno slancio, soprattutto da punto di vista della mobilità e culturale. Manca una cosa importante: un collegamento veloce con Milano e un’autostrada più funzionale. Questo darebbe molto più slancio al settore. A Milano si è arrivati anche a 20 mila euro al metro quadro. Noi a Varese, quando pensiamo alle case più care parliamo di 4500-5000, con un usato da 800-1000 euro. Pensate a quanta gente che lavora a Milano acquisterebbe qui a Varese con una mobilità più efficiente… Invece continua ad acquistare a Milano, a prezzi esorbitanti…».
«Un po’ di transazioni ci sono - ha continuato Vanetti - I nostri iscritti hanno preso a cuore quelli che sono stati gli insegnamenti che gli abbiamo dato in questo periodo, e sentono la responsabilità di arrivare a fare sempre delle compravendite sicure: è ciò che la gente cerca».
La parola insegnamenti non viene usata a caso: da cinque anni l’associazione organizza, in partnership con l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, un corso di alta specializzazione che permette un continuo aggiornamento degli iscritti: «Questo rientra negli scopi istituzionali di un ateneo, che deve essere sempre un faro che aiuta il territorio a crescere. F.i.m.a.a. ha chiesto ai suoi iscritti una formazione continua è un’iniziativa straordinaria che porta a un beneficio culturale» ha detto il professor Fabio Minazzi dell’ateneo cittadino, anch’egli relatore al convegno.