Non tutto è bianco o nero: non è necessario schierarsi. Soprattutto quando le cose vanno in un certo modo perché così è stato scritto da tutte le parti in causa. A volte esiste un colore indefinibile - una strada chiamata destino - che fa battere il cuore, ed è quello che ha sempre accompagnato, e magari un giorno lo farà ancora, Rocco Perla con la maglia dei Mastini. Eppure oggi siamo ai saluti tra il numero 2 e la società giallonera, che scelgono di proseguire - com'era nell'aria da moltissimi mesi - su due strade che s'incroceranno ancora, sicuramente in campionato quando Rocco tornerà da avversario, ma non nello stesso luogo e in ogni momento della prossima stagione.
Il saluto del Varese a Perla, che è pronto a trovare una nuova casa ad Aosta, non può essere macchiato da alcuna polemica o recriminazione perché non se la merita il Varese e neppure Rocco. Entrambi hanno già sofferto troppo per scelte tecniche inconcepibili che nell'ultimo campionato hanno tentato di fare convivere due numeri uno, pur con caratteri e caratteristiche opposti, tre con l'arrivo di Oggy, impossibili da conciliare senza ottenere risultati scioccanti e senza sradicare certezze e fili mentali a tutti, aprendo la terra sotto i piedi a due portieri del Varese su tre. Che, avendo in casa Filippo Matonti e Rocco Perla, doveva fare una scelta, come la dovevano fare per il loro bene (e per il nostro) tutti gli attori in causa. Chi può dire con assoluta certezza che questo saluto in un certo senso "obbligato" sia sbagliato, di fronte alla possibilità di un'esplosione di Matonti? E che Perla non meritasse di avere la certezza al 100% di un posto da titolare (se l'avesse avuta a Varese, che fine avrebbe fatto Filippo)? Noi di sicuro no, anzi: crediamo che la soluzione trovata sia obbligata, né ci stracciamo le vesti per la futura destinazione del goalie del double giallonero, visto che i "nuovi" aostani - senza più i nomi altisonanti, e anche un po' ingombranti, di una stagione fa - hanno puntato su ciò che in realtà porta davvero lontano, ovvero giovani, talento e carattere.
Filippo Matonti, ragazzo meraviglioso come il fratello Marco, si è fatto amare non solo con le prestazioni in gabbia, e merita la porta del Varese. Così come farà di tutto per meritarsela il prossimo portiere in arrivo probabilmente domani in giallonero. Rocco Perla ha scritto la storia dei Mastini con quella finale di Coppa e quella gara 7 contro il Caldaro, ma non solo: quella sua capacità di essere un po' figlio di tutti, la stessa in realtà di Filippo, lo ha fatto entrare nel cuore anche delle giovani generazioni. La maglia con il suo numero e il suo nome non si piega, non si dimentica, non si sveste: semplicemente, si custodisce tra i ricordi più cari e si indossa, sempre e comunque, alle partite dei Mastini. Perché Rocco resta qui, all'altezza del cuore e della storia.
Possiamo dire, di fronte a questo giorno e a questa scelta condivisa, di voler bene a Rocco Perla ma di volerne anche a Filippo Matonti? E possiamo rimettere assieme il vecchio cuore giallonero, invece che dividerlo in due parti uguali, aggiungendo che entrambi sono e saranno sempre numeri 1 dei Mastini? Sì che possiamo: siamo del Varese, diversi e unici fino in fondo. Quindi: buona fortuna Rocco, facci sognare Filippo.
Il post di saluto della società a Rocco Perla
Rocco Perla lascia l’HCMV Varese Hockey!
Grazie per aver difeso la porta giallonera!
A lui facciamo un grosso in bocca al lupo per il suo futuro sportivo e personale