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Le interviste di Mauro Cento | 16 maggio 2025, 07:32

Pietro Scampini e quel viaggio nel tempo, nei luoghi e nelle potenzialità di Varese

LE INTERVISTE DI MAURO CENTO/6 Scultore, artista, personaggio, uomo semplice che ama scoprire e incontrare. Magari davanti a un piatto di polenta e cinghiale...

Pietro Scampini

Pietro Scampini

Pietro e la pietra! 

Ho incontrato Pietro Scampini per caso e per caso mi è capitato di intervistarlo poi, col passare dei minuti, ho compreso che il caso non esiste.

L’arte, l’espressione della creatività, è una parte integrante della sua vita e (per fortuna) anche di quella di molte altre persone.

Scampini è, oltre che artista, personaggio. Ascoltarlo è come viaggiare nel tempo e nei luoghi, nella cultura stessa non di un solo popolo ma di molti.

Le sue opere sono importanti e magari non sempre conosciute ma comunque riconosciute. Quando mi siedo di fronte a lui, nel suo laboratorio, imparo sempre. E questo mi piace. Può magari apparire supponente o superbo ma non è così, anzi, proprio il contrario. Scampini è un uomo semplice che ama scoprire e incontrare. Ama cucinare, rincorre la buona cucina e ogni incontro o telefonata si concludono sempre con un “passa di qui che ci facciamo un risotto… o un piatto di polenta e cinghiale o magari un pane e gorgonzola…”. 

Il tutto ovviamente condito con una sottile capacità di analisi e di piacevole ilarità. Pietro Scampini è uno scultore tra gli scultori e le sue parole sono parte contemporanea della nostra storia.

In questa intervista si possono anche scoprire particolari sconosciuti del potenziale che Varese e questa nostra terra esprimono.

 

Mauro Cento

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