I Mastini ritrovano l'Asiago ma perdono il derby con il Como? In bilico anche il neopromosso Chiavenna

Prima certezza: Mario Lievore, faro del neonato HC Asiago, è dipinto da chi lo conosce come un grande uomo, persona di valore assoluto e capace di scegliere la strada giusta per i giallorossi veneti, una delle squadre storiche del nostro hockey (sull'Altopiano e all'Odegar si cresce a pane e hockey). Seconda certezza: le parole di Lievore a 7comunionline.it dopo la bocciatura da parte dell'Ice Hockey League in cui la vecchia società dell'Asiago Hockey 1935 aveva militato nelle ultime tre stagioni, e cioè che ora «ripartiremo da zero, daremo spazio ai nostri giovani creando una squadra tutta italiana, parteciperemo all’IHL e nel giro di un paio d’anni torneremo a risalire. Possiamo ancora pensare con criterio a nuovi progetti». Parole intrise di realismo e che guardano al futuro. Terza certezza: se i Mastini ritroveranno davvero uno dei loro grandi rivali, che battaglie con il falco di Gallio Lucio Topatigh!, fino a metà anni Novanta - non è ancora stata fissata la data delle iscrizioni al prossimo campionato, anche se l'ultima voce pone come dead line la fine del mese - potrebbero perdere il derby con il Como, mai così in bilico come in questo momento anche se parrebbero davvero ridotte le possibilità di una nuova avventura dei lariani in IHL. Così come è incerta la partecipazione del Chiavenna, che ha compiuto una vera impresa vincendo la Division I e disputando le gare casalinghe proprio a Como per l'indisponibilità della sua pista, o in alternativa dell'HC Pustertal Junior battuto in gara 5 di finale («Sul punto, ancora, la società non si sbilancia. Anche se i tifosi della curva vorrebbero esserci» fanno sapere dalla Valchiavenna).

Come vedete, se il passo indietro dell'Unterland (prima ha scelto l'IHL, poi è tornato in Alps) non avrà quasi certamente un bis con l'Asiago, visto che la parola di Lievore è per tutti sacra, il format a 13 squadre del prossimo campionato, sulla falsariga dell'ultimo, è ancora in dubbio: potrebbero in teoria crescere, o magari diminuire di un'entità. Di sicuro l'arrivo dell'Asiago darebbe ancora più lustro a quello che per tanti è il vero campionato italiano che, però, non sa ancora se nella prossima stagione ogni club potrà schierare tre stranieri, invece dei canonici due (in qualunque caso, il club giallonero pare voler ripartire da Makinen), per poter davvero fare un passo avanti dal punto di vista tecnico: i Mastini, che credono in questa battaglia da tempo, e almeno altre cinque società, anche venete, sono favorevoli mentre per quanto riguarda l'Alto Adige, naturalmente, il no è netto. Il responso del braccio di ferro in atto è atteso a brevissimo.