Giorgio Cassinari, besozzese classe 1954, ha respirato l’arte sin da piccolo grazie al padre Mario, pittore molto conosciuto nel Varesotto per i suoi dipinti che avevano come tema soggetti locali.
Papà Mario ha trasmesso a Giorgio la passione per la fotografia artistica, che inizia sin da piccolo a fare propria l’esperienza paterna. Poi un giorno ancora ragazzino, chiede allo storico sacrestano di Sant'Alessandro, il famoso De Berti detto Padella, di poter salire con un amico sul campanile della chiesa parrocchiale di Besozzo Superiore.
Ammirato dal panorama inconsueto, scatta la sua prima foto (correva l'anno 1973). Nasce cosi la passione di fotografare panorami e di collezionare cartoline storiche besozzesi, di cui una risalente addirittura al 1875, che Giorgio custodisce gelosamente.
Giorgio Cassinari fa proprio il motto "di arte non si mangia" ed inizia a lavorare giovanissimo presso un'officina meccanica e successivamente in un'azienda locale molto rinomata che produce tuttora abbigliamento sportivo. Divide la sua passione artistica con il calcio giocando nella squadra del suo paese e intanto, per poter comperare la macchina fotografica gioiello del tempo F1 Canon, realizza album per matrimoni, molto richiesti e diffusi in quel periodo.
Qual è stata la prima foto scattata che più ti ha emozionato?
Se la memoria non mi inganna era il 1975, quando mi chiamò l’allora sezione del Partito Comunista di Brebbia, segretario Cesare Gervasini, per andare a fotografare alla festa dell’Unità che si svolgeva a Modena l'allora segretario Enrico Berlinguer. Gasato come non mai sono partito con il mio amico del tempo Pierluigi Pellacani, proprio di origini modenesi. Furono giorni indimenticabili, fu davvero una esperienza importante che mi ha lasciato il segno per diversi anni. Poi qualche anno dopo ho fotografato anche Marco Pannella, Loris Fortuna e Adele Faccio, in occasione di un comizio sul divorzio. Insieme a papà abbiamo fotografato la campionessa mezzofondista Paola Pigni che sovente veniva sul nostro territorio e ho anche avuto il piacere di fotografare i dipinti di Innocente Salvini e dei vari pittori del gruppo artistico di Besozzo.
Cosa ti piace in particolare dell’arte della fotografia?
Creare reportage, realizzare foto particolari che allora poi rielaboravo nella mia camera oscura che avevo creato appositamente. Oggi la tecnica è cambiata con l’avvento del digitale e delle stampanti, allora era tutto manuale e dovevi conoscere certi trucchi e imparare a memoria, come le tabelline, i tempi di messa a fuoco. Ora è diverso ma è sempre divertente ed è la mia passione insieme alla camminate e allo sci di fondo.
Quando vai in trasferta con la tua macchina fotografica sei solo o ti accompagna qualcuno?
Ho trasmesso la mia passione a mia moglie Mariaberica: insieme andiamo a fare trekking o maratone di sci di fondo come quella di Saint Moritz o a Cortina, che abbiamo interamente fotografato.
Quali sono le prospettive future del fotografo artista Giorgio Cassinari?
Magari organizzare una mostra con i ricordi di come eravamo a Besozzo, oppure fare qualcosa per far conoscere il nostro bellissimo territorio lacustre. Ma è mia moglie che è la trascinatrice di queste cose e anche una valida assistente. Su queste cose come su altre lascio decidere a lei che è una brava e pragmatica organizzatrice.