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| 25 aprile 2024, 12:39

FOTOGALLERY. Il messaggio unanime del 25 Aprile a Varese: «Oggi celebriamo la libertà e diciamo basta alle guerre»

Istituzioni, associazioni e cittadini questa mattina alle manifestazioni della Festa della Liberazione. L'appello dell'Anpi: «Abbassiamo le armi». Il sindaco Galimberti: «Vigiliamo sul rispetto di questi valori». Il presidente Fontana: «Ricordiamo chi ha costruito lo stato democratico»

FOTOGALLERY. Il messaggio unanime del 25 Aprile a Varese: «Oggi celebriamo la libertà e diciamo basta alle guerre»

Anche Varese celebra il 25 Aprile. La manifestazione che ha avuto luogo oggi, giornata della Liberazione d'Italia, ha visto la partecipazione di molte persone, insieme alle autorità civili e religiose. Dopo la messa celebrata nella Basilica di San Vittore, in ricordo dei caduti per la libertà, è iniziato il corteo per le vie del centro di Varese e l'inno d'Italia, suonato dalla banda musicale comunale di Marchirolo, ha dato il via alla cerimonia.

In prima fila la banda, seguita dalle varie  associazioni, tra cui quella nazionale forestali, dei finanzieri e dei partigiani d'Italia. A seguire, il presidente della regione Attilio Fontana, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il prefetto Salvatore Pasquariello, il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini e il sindaco di Marchirolo Emanuele Schipani.

Il percorso del corteo è iniziato da piazza San Vittore, proseguendo per l’Arco Mera con la deposizione della prima corona. La seconda tappa è stata all'inizio di Corso Matteotti, dove si è depositata la seconda corona. Infine, la terza è stata posizionata a Largo Resistenza, davanti al Monumento dei Caduti. Il corteo, poi, si è recato in Salone Estense, dove le protagoniste sono state le parole.

A prendere parola il presidente di Anpi Varese, Rocco Cordì: «Come dice l'articolo 11 della Costituzione, l'Italia ripudia la guerra. Oggi, come Anpi, lanciamo un appello, affinché finiscano i bombardamenti nella striscia di Gaza e la guerra in Ucraina e nella altri parti del mondo. L'unica voce possibile è solo il tavolo della trattativa, abbassando le armi e dialogando. Speriamo che presto i popoli che stanno pagando il prezzo più alto possano avere il loro giorno della liberazione. Buon 25 Aprile».

«Oggi ricordiamo coloro che ci hanno dato la libertà ma anche coloro che grazie alla libertà non riescono a vivere serenamente per colpa del lavoro, ricordando l'articolo 1 della Costituzione» ha proseguito il prefetto Salvatore Pasquariello.

«Noi dobbiamo ricordare chi ha costruito lo stato democratico. Noi dobbiamo continuare il lavoro e unificare tutto il popolo - ha detto Attilio Fontana, ricordando nel suo intervento Luciano Violante, ex magistrato e politico - Il XXV Aprile è stato il primo passo verso la costruzione del nuovo Paese e della nuova nazione. Poi ci fu il 2 giugno, data in cui gli italiani scelsero la repubblica al posto della monarchia. Seguì, poi, il 22 dicembre, in cui la costituente approvò la nostra Carta Costituzionale. Il 18 aprile del '48, invece, il popolo italiano, dice Violante, scelse di stare dalla parte del mondo occidentale, rifiutando il mondo sovietico. Questi sono tutti passaggi fondamentali della nostra storia di cui il più importante è il primo: quello che ci ha dato la libertà. I valori, noi, li riconosciamo nella Costituzione, nella quale tutto il popolo italiano si riconosce. Questi valori sono acquisiti dalla nostra popolazione e devono essere ripetuti e rinnovato in modo che non perdano di intensità e di valore».

«Oggi è una commemorazione molto importante - ha invece affermato Marco Magrini, presidente della Provincia di Varese - Prendo in prestito le parole della canzone "Bella Ciao ", riflettendo sulla prima strofa: "O partigiano portarmi via". Quanto è difficile essere partigiani con le nuove generazioni e dobbiamo essere un tramite per loro. Ci sono sempre meno giovani in questo tipo di eventi. La loro non è mancanza di volontà, ma mancanza di solidità e lavoro e riferimenti politici. Ascoltiamo i giovani, che cercano giustizia e risposte».

Il discorso finale è invece toccato al sindaco Davide Galimberti: «L'obiettivo delle istituzioni è tenere vigili i precetti e monitorare che, davanti al più piccolo segnale di negazione dei diritti e di soprusi, ci sia una reazione democratica, come abbiamo visto oggi e in altre occasioni, anche della nostra città - ha affermato il primo cittadino - Quindi, viva il XXV Aprile, la Costituzione d'Italia e grazie ai cittadini di questo territorio che ricordano sempre il 25 Aprile di 79 anni fa».

Il momento pubblico si è poi arricchito di due altre partecipazioni importanti: l’orazione dell’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, che ha voluto ricordare Giacomo Matteotti e i valori della Resistenza e a seguire, l’intervento di Alice Toschi, incentrato sul tema degli effetti delle guerre sulle popolazioni civili. 

Elisa Petrocelli

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