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Territorio | 14 aprile 2024, 08:33

Angera terra di lago, di storia millenaria e anche di zafferano: «Coltiviamo rigorosamente a mano»

All'azienda agricola "Le sinergie" di Carmen e Giovanni Pappalardo ai Baranzit si lavora e si ama la natura: «Abbiamo ripreso una produzione che risale agli inizi del 1800. I consigli per per un buon risotto? Inserire i pistilli nel momento della tostatura sfumandoli con brodo e vino»

Angera terra di lago, di storia millenaria e anche di zafferano: «Coltiviamo rigorosamente a mano»

Angera terra di lago, culla di una storia millenaria e anche patria di prodotti agricoli del territorio. 

Ne è un esempio l'azienda agricola "Le sinergie" che si trova nell’area verde denominata "Baranzit" e guidata da Carmen e Giovanni Pappalardo che dal 2016 producono piante officinali di circa 50 specie diverse, mirtilli, fagiolo dell'occhio brebbiese e persino zafferano.

Carmen come è nata questa idea di aprire un'azienda agricola ad Angera?

Per la grande passione che abbiamo sempre avuto per la natura. Io sono una biologa mentre mio marito è un libero professionista, pertanto questa per noi è l'"evasione" dei fine settimana e dei momenti liberi. La natura ci ha sempre coinvolto entrambi e cosi da otto anni abbiamo aperto questo azienda con certificazione biologica.

Cosa fate dei prodotti che producete?

Prevalentemente vengono quasi tutti trasformati in tisane e rimedi naturali, inoltre produciamo con i nostri mirtilli delle marmellate che vendiamo sia qui sul posto direttamente oppure online.

Una particolare peculiarità della vostra azienda è quella di coltivare zafferano. Com'è nata questa iniziativa?

Appena abbiamo aperto l'attività, abbiamo iniziato subito a fare delle ricerche storiche su questa spezia. Abbiamo scoperto che nel territorio di Angera e anche in generale in Lombardia, la produzione dello zafferano era iniziata nel 1810. Questo è riportato nel libro scritto da Ajcardo Castiglioni nel 1829, medico della casata angerese, dove lui stesso lo produceva. Questo originale libro è custodito nella biblioteca nazionale di Vienna. Abbiamo così iniziato con una piccola produzione, poi nel 2019 abbiamo ottenuto il riconoscimento De-Co come prodotto tipico del territorio. 

Quali sono le difficoltà maggiori nella coltivazione naturale dello zafferano?

Come tutti i bulbi risente della umidità del terreno che deve essere molto drenante. Per ovviare a questo abbiamo dovuto prendere degli accorgimenti tecnici, costruendo dei "bauletti naturali". La coltivazione è tutta fatta a mano e ha bisogno di tanta cura. Il bulbo viene trapiantano in agosto ed inizia a germogliare intorno ai primi di ottobre. Da fine ottobre inizia la fioritura e tutti i fiori vengono raccolti a mano al mattino presto per mantenere l’umidità dei pistilli e per conservare l’aroma, il profumo e la qualità del prodotto. Appena raccolto vengono tolti sempre a mano i pistilli e messi ad essiccare a temperatura controllata intorno ai 40 gradi. Terminata questa lavorazione viene inserito il tutto in un vaso di vetro per poi essere confezionato opportunamente al momento della vendita.

Quali consigli possiamo dare per utilizzare al meglio questi pistilli di zafferano?

Per un buon risotto personalmente consiglio di inserirli nel momento della tostatura facendoli sfumare sia con il brodo che con il vino. Lo zafferano oltre a favorire il benessere generale della persona ha anche proprietà antiossidanti straordinarie. Nel nostro punto vendita si trova una vasta selezione sia di tisane che di prodotti cosmetici naturali. Siamo sempre a disposizione per far visitare l’azienda agricola a chi ci viene a trovare.

Claudio Ferretti

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