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Basket | 13 aprile 2024, 17:30

«Tornare a sponsorizzare Varese? Perché no... Ma devono ancora cambiare alcune cose»

Parla Roberto Cimberio, oggi a Masnago per le finali della Varese School Cup che ha sostenuto e che ora, grazie a lui, sbarcherà in Piemonte: «Nel Basket Siamo Noi ho trovato un modo di fare in cui credo, ci siamo accordati in due minuti». Inevitabile, però, andare anche sulla Pallacanestro Varese: «Mi ero allontanato perché non c'era più la volontà di costruire. Ammiro quello che sta facendo Luis Scola, ma per un ulteriore riavvicinamento devono esserci altri passi avanti. Un memorial dedicato a mio padre? Noi l'abbiamo proposto ma abbiamo trovato la porta chiusa...»

Roberto Cimberio, secondo da sinistra vicino al presidente de Il Basket Siamo Noi Umberto Argieri, oggi a Masnago per la Varese School Cup. Nelle foto in fondo anche insieme a Gianmarco Pozzecco e a Paola Biancheri, segretario de Il Basket Siamo Noi

Roberto Cimberio, secondo da sinistra vicino al presidente de Il Basket Siamo Noi Umberto Argieri, oggi a Masnago per la Varese School Cup. Nelle foto in fondo anche insieme a Gianmarco Pozzecco e a Paola Biancheri, segretario de Il Basket Siamo Noi

Il rotore che gira e svela, dopo anni, il nome Cimberio, è un tuffo nel passato e anche nel cuore: verrebbe da dire “bentornati a casa”.

Alla buon anima del Cavalier Renzo, che guarda da lassù, un papà - più che uno sponsor - per chi ama questi colori. E a Roberto, il figlio che oggi guida un’azienda diventata leader mondiale nel suo settore, quasi stranito dall’enorme, entusiasta, travolgente baccano dell’Itelyum Arena vestita a festa per la Varese School Cup.

Una manifestazione che l’ha conquistato e che l’anno prossimo varcherà i confini lombardi per sbarcare in Piemonte, terra di Cimberio, inizialmente portando quattro scuole locali a misurarsi con quelle varesine e poi a organizzare una School Cup tutta novarese. Anche se il sogno, come potete leggere in questa intervista, è andare ben oltre.

Ma il segno tangibile dell’ex sponsor biancorosso c’è già stato quest’anno: 20 borse di studio (una per ogni istituto partecipante) per l’accesso a un corso che permetterà all’alunno di conseguire un Patentino di Robotica, presso la Fondazione Academy, avviandosi così al mondo del lavoro.

Roberto appare emozionato in questo suo ritorno a Masnago, stretto tra Umberto Argieri, presidente di quel Trust Il Basket Siamo Noi che tutto ha organizzato e che è stato il vero artefice del coinvolgimento di Cimberio («Passaggio emozionale e sentimentale molto forte: potremo fare grandi cose») e Giovanni Campagnoli, Preside dell'Istituto Don Bosco di Borgomanero e direttore di Fondazione Academy.

Roberto Cimberio, perché ha detto di sì al progetto di sostenere la School Cup?

Questo progetto ha una valenza educativa fortissima, soprattutto perché riguarda la totalità degli studenti e non mette in gioco solo le competenze sportive, ma anche quelle di diversi altri ambiti, da quelli manageriali a quelli riguardanti la comunicazione. Ai miei tempi solo i giocatori era coinvolti in iniziative come queste: ora tutti gli studenti della scuola diventano protagonisti. Quando mi è stato proposto pensavo fosse un progetto nazionale per quanto è ben congegnato e strutturato. E penso anche che una cosa del genere non debba rimanere confinata a Varese.

C'è la volontà di farlo diventare un progetto nazionale?

Nella mia natura di imprenditore dico che è possibile. L’idea c’è, vediamo se tutti sono disponibili a partire per questa avventura.

Che emozioni sta provando oggi?

Non pensavo di trovare un’atmosfera del genere a Masnago, è qualcosa di incredibile. L’ultima volta che ero stato qui era il periodo degli Indimenticabili, poi siamo andati via sbattendo la porta perché nella Pallacanestro Varese di quei tempi non c’era la volontà di costruire. Inevitabile che il rapporto si interrompesse. Quando mi hanno proposto di sostenere la School Cup e mi hanno spiegato l’iniziativa, ho capito che qui c’è un modo di vedere le cose come piace a me, un modo di fare in cui credo. E allora ci ho messo due minuti a dire di sì.

Ha conosciuto Luis Scola? Segue gli sviluppi di Pallacanestro Varese attuale?

L’ho conosciuto lo scorso anno, mi ha raccontato il progetto che sta sviluppando e devo dire che mi è piaciuto molto, perché rispecchia idee che si allineano al mio modo di pensare, a differenza di ciò che succedeva qui prima. Abbiamo parlato…

… anche di ritornare magari un giorno come sponsor della prima squadra?

Perché no? Ma ci sono delle cose che devono ancora cambiare. Scola mi ha raccontato di un percorso che non ho ancora visto completato, almeno per come lo immagino. Diciamo che ci sono ancora alcune “cose” della vecchia Pallacanestro Varese che devono cambiare e cambiare non è mai facile né rapido. Quando questo cambiamento avverrà in modo più sostanzioso, sarò contento di valutare un riavvicinamento oltre la School Cup.

Cosa deve ancora cambiare?

Non voglio dare indicazioni, non mi sembra giusto nei confronti di Luis Scola che sta portando avanti un progetto bello e dotato di senso. Diamogli tempo di lavorare.

L’estate scorsa si era ipotizzato di organizzare un Memorial Cimberio in ricordo del Cavalier Renzo, mancato lo scorso anno. Non è andata a buon fine: ci si riproverà?

Ecco, qui è uscita la “vecchia Pallacanestro Varese”, che non ci ha consentito di lavorare in un certo modo. Noi lo abbiamo proposto e abbiamo trovato la porta chiusa, ora vediamo se sarà Pallacanestro Varese a fare il primo passo.

Interviene Umberto Argieri: «Saremmo felici di agevolare questa organizzazione e coronare quello che è un sogno di Roberto ma anche di tanti tifosi»

Fabio Gandini


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