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Gallarate | 12 aprile 2024, 16:25

Le esequie dei coniugi di Crenna: «Siamo attoniti, increduli, non riusciamo a rassegnarci»

Toccanti le parole del parroco don Lugi Pisoni per l’ultimo saluto a Nadia Gentili e Roberto Iuliano, i due coniugi di Gallarate. Gremita la chiesa di San Zenone. La polizia recita la preghiera del volontariato

Le esequie dei coniugi di Crenna: «Siamo attoniti, increduli, non riusciamo a rassegnarci»

«Facciamo fatica ad accettare tutto quello che è successo. Siamo attoniti, increduli, non riusciamo a rassegnarci. Quanto di bello abbiamo vissuto, non sarà dimenticato: resta come un tesoro». Il parroco, don Luigi Pisoni, interpreta a parole il clima che si è vissuto questo pomeriggio, 12 aprile, nella chiesa di San Zenone a Gallarate per le esequie dei coniugi Nadia Gentili, 74 anni, e Roberto Iuliano, 78. Traduce quei pensieri che si agitano nella mente di ognuno, in primis la domanda “perché”. Perché quell’ex poliziotto ha premuto il grilletto contro la moglie, loro erano una coppia affiatata, insieme da 50 anni, senza problemi.

Così il sacerdote nell’omelia ha voluto rimarcare una frase di Marta tratta dal vangelo sulla resurrezione di Lazzaro: “Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. «Una frase che risuona in questa chiesa – ha rimarcato don Luigi – Nel vangelo ci vengono presentate una casa, una famiglia e Gesù siede in quella dimora. Gesù è qui accanto a noi, siede accanto a noi: è seduto per consolare, medicare le ferite e sostenere le tante domande che ci portiamo nel cuore».

Le parole sono risuonate in una chiesa gremita di persone, tra cui i poliziotti, che al termine della funzione religiosa hanno voluto dedicare ai coniugi la preghiera del volontariato: «Aiutaci, o Signore a scoprire – ha letto Raffaele Fedeli – apri le nostre menti, i nostri occhi, i nostri cuori. Aiutaci a essere testimoni di amore, anche semplicemente con un sorriso, una parola, un gesto di affetto. Fa’ che il nostro impegno nel volontariato diventi luce che infonde speranza, acqua che disseta l’arsura del cuore, amore che ci rende fratelli sulla strada della vita».

Tanti i fiori che abbellivano l’altare: cesti di rose bianche e rosse. Presenti i rappresentanti dell’Avis di Gallarate che hanno innalzato la bandiera accanto a quella della Polizia di Stato. Al termine, fuori dalla chiesa, la polizia sull’attenti davanti ai due feretri.

L. Vig.

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