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Gallarate | 10 aprile 2024, 13:12

Ricorso al Presidente della Repubblica contro l’ospedale Busto/Gallarate, nuova tappa della campagna informativa

Appuntamento domani, 11 aprile, alla sede Acli di Gallarate, per illustrare le ragioni dell’iniziativa e i modi per sostenerla economicamente. Oltre a tornare su alcuni “cavalli di battaglia”, gli organizzatori segnalano un ritardo sul Progetto di fattibilità tecnica ed economica della nuova struttura: «Prelude a un iter pluridecennale?»

Ricorso al Presidente della Repubblica contro l’ospedale Busto/Gallarate, nuova tappa della campagna informativa

Prosegue la campagna per informare la cittadinanza sul Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro l’Accordo di Programma per l’ospedale Busto/Gallarate, sulle sue ragioni e sulle modalità per sostenere economicamente l’iniziativa. Dopo Olgiate Olona, Saronno e Samarate, tocca a Gallarate, domani, 11 aprile, alle 21, nella sede Acli di via Agnelli. I promotori (il ricorso, sostenuto dal Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, è stato depositato da Medicina Democratica, Centro per la Salute “G. Maccacaro” di Castellanza e da cittadine/i) tornano, nella presentazione della serata, su temi quali la mancata, adeguata valutazione di soluzioni alternative alla struttura da costruire a Beata Giuliana e la differenza di costi tra riqualificazione dei nosocomi esistenti e realizzazione di uno nuovo, aggiungendo che, sulla strada del nuovo ospedale, «...si registra già un ritardo di sei mesi, almeno per quel che riguarda la gara per l’elaborazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica. L’aggiudicazione era prevista entro il 15 marzo, ma la gara non è ancora stata indetta. Se il buon giorno si vede dal mattino, questo ritardo prelude a un iter pluridecennale?». Di seguito, il comunicato del Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto.    

Proseguono gli incontri pubblici sul Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica contro l’Accordo di Programma per l’Ospedale Unico Busto Arsizio - Gallarate, depositato in data 24 febbraio da Medicina Democratica, Centro per la Salute “G. Maccacaro” di Castellanza e da cittadine/i del territorio e sostenuto dal Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto.   Il prossimo appuntamento è giovedì 11 aprile, alle ore 21, presso le ACLI di Gallarate, in via Agnelli 33.  

Come nelle precedenti occasioni (a Olgiate, Saronno e Samarate), saranno illustrate le ragioni e i contenuti del ricorso, e saranno indicate le modalità per contribuire alle spese. Il ricorso è l’ultima possibilità per salvare gli ospedali di Gallarate e di Busto Arsizio, che con l’ospedale unico si prevede di dismettere, e il bosco che con l’ospedale unico andrebbe distrutto.  

La sequenza degli atti del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica mostra come “la realizzazione dell'ospedale unico sull’area prescelta [Beata Giuliana] doveva avvenire ad ogni costo e che le fasi delle osservazioni e del contributo partecipativo sono state completamente trascurate e non esaminate approfonditamente poiché, diversamente, ove le si fosse realmente considerate, ciò avrebbe portato alla conclusione di orientare altrove gli interventi e le risorse disponibili”.  

In nessun modo è stata considerata, nella Valutazione Ambientale Strategica, l’alternativa dell’ammodernamento dei due ospedali esistenti che, secondo i tecnici che hanno redatto il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, costerebbe 284 milioni di Euro, rispetto ai 440 milioni di Euro necessari per l’ospedale unico.  

Il ricorso potrebbe riaprire la prospettiva del rilancio degli ospedali di Gallarate e di Busto Arsizio, in questi ultimi anni volutamente depotenziati, e i 156 milioni di Euro risparmiati potrebbero essere destinati al ripristino e alla completa funzionalità dell’ospedale di Saronno e all’implementazione delle case di comunità di tutto il territorio dell’ASST Valle Olona, come si richiede nella petizione al presidente di Regione Lombardia sulla quale “Il saronnese per l’ospedale” ha avviato la raccolta delle firme.  

Occorre dare risposte certe e praticabili ai bisogni di salute della popolazione e ai diritti dei malati, che le autorità politiche e tecniche non sono state finora in grado di dare. Tanto che, rispetto al cronoprogramma previsto nell’Accordo di Programma sottoscritto sei mesi fa, si registra già un ritardo di sei mesi, almeno per quel che riguarda la gara per l’elaborazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica. L’aggiudicazione era prevista entro il 15 marzo, ma la gara non è ancora stata indetta. Se il buon giorno si vede dal mattino, questo ritardo prelude a un iter pluridecennale? E il nuovo ospedale nascerà già vecchio?

S.T.

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