L'elisir dell'eterna giovinezza è custodito a Bobbiate da Alfredo Luini che, nel giorno del suo 68° compleanno, ti accoglie con il sorriso contagioso di quando saliva in carrozzina in via Carrobbio nel 2006 nell'ex Lyceum alla redazione de "La Provincia di Varese", quella originale e inimitabile, festeggiando con un bianchino, a volte anche un paio, e una torta alle fragole e alla panna questo giorno speciale.
Ti accoglie insieme alla sorella Rosanna, l'angelo di una vita, e, quando gli osiamo chiedere "come fai ed essere sempre più giovane?", risponde con la stessa meritatissima parola che proferì una volta al Franco Ossola nei confronti dell'arbitro che non voleva farlo andare al suo posto di battaglia di sempre, accanto alla panchina del Varese: "Pirla".
Ti accoglie guardando il cellulare e aspettando le chiamate che, ogni 2 febbraio, arrivano puntuali da parte di Marilena e Sean, con quegli occhi azzurri ancora più azzurri, quel sorriso ancora più largo sentendo dall'altra parte Sogliano dire: «Ci metti via tutti, aspettami che sto arrivando Alfred».
Lo spirito di questo ragazzino che ha insegnato a Varese a farsi beffe delle convenzioni e di una vita di montagne da scalare in carrozzina trasformata in una cavalcata d'eccezionalità, carattere, orgoglio e gioia s'incunea nelle pieghe di ogni giorno.
Pieghe in cui scodinzola il suo Benny, un birbante, o quel tifoso napoletano che prima di mettere piede in casa, s'affaccia dalla porta e guardando la classifica della serie A chiede ad Alfredo, cuore nerazzurro oltreché biancorosso, «Oggi mi fai entrare o resto fuori in castigo?», pieghe rese dolci dalle paste pronte per gli amici che non possono fare a meno del suo spirito battagliero o, ancora, di quell'ultima domanda - questa agrodolce - a cui non possiamo dare risposta: «Quando posso tornare a vedere il Varese in tv in serie B?».
Tanti auguri, ragazzaccio.
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