Domenica 28 gennaio, per celebrare la Giornata Della Memoria 2024, si terrà presso la Sala Civica dell’Antico Palazzo Comunale di Cavaria con Premezzo (Via Ronchetti 324) la mostra (dalle ore 17,30) dedicata alle vittime delle persecuzioni nazifasciste e, successivamente (dalle ore 18,45) il concerto del duo Natalya Chesnova (fisarmonica) – Nicola Portonato (chitarra e voce).
«La nostra amministrazione, come ogni anno dal proprio insediamento, ha deciso di celebrare, con un evento “di impatto”, la Giornata Della Memoria, poiché, come affermato da Primo Levi “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”…e ricordare è fondamentale" spiega l'assessore Irene Adele Scaltritti.
L’evento che si terrà è frutto di un’accurata ricerca storica e musicale, che gode tra l’altro del patrocinio della Fondazione Memoria della Deportazione Biblioteca Archivio Pina e Aldo Ravelli di Milano. I brani attingono ad un repertorio strumentale di canzoni klezmer in yiddish e russo, toccando gli stili più in voga all’epoca: dallo swing al musical, dalla romanza al canto più prettamente popolare.
Si dimostra così l’integrazione delle comunità ebraiche nel tessuto sociale e culturale e l’assurdità della tragedia da cui furono travolte senza motivo e preavviso. La musica ripercorre le angherie della Shoah, penetrando sin dentro i lager con le canzoni che gli internati componevano od adattavano alla loro situazione di condannati.
Il concerto ha, come suo naturale completamento, una mostra di immagini originali. Una sezione raccoglie foto tratte dall’Archivio Nazionale della Seconda Guerra Mondiale di Minsk (Bielorussia) che documentano la realtà dalle persecuzioni e delle deportazioni in una città di frontiera verso l’Europa occidentale e che accusò ancor più duramente il colpo inferto dalle armate naziste.
«Un’altra sezione descrive con l’arma dell’ironia la sconfitta di una ideologia di morte e sopraffazione supportata da una propaganda retorica e vuota con una serie di stampe di opere grafiche satiriche di un trio di disegnatori sovietici il cui lavoro evidenzia in maniera sprezzante ed efficace i tratti più grotteschi, vili e sgradevoli del nazismo» conclude l'assessore Scaltritti.














