Come si fa a non amarli.
Alla Paul Theriault: un manipolo di uomini sotto lo stesso scudo ha battuto quello che stasera sembrava un esercito.
Ci hanno tolto le parole di bocca: troppa emozione, troppo coraggio, troppo tutto stavolta. Siamo qui, di fronte alla pagina bianca del giornale, e non abbiamo alcun aggettivo sufficiente per descrivere quello che hanno fatto i Mastini. Verrebbe voglia di lasciare tutto così e non aggiungere neppure una riga, nemmeno una virgola a un foglio intonso, cioè del colore più puro, affinché emergessero soltanto i nomi dei 14 uomini più Perla che hanno fatto l'impresa. Più il coach, più il direttore, più il presidente, più i 100 tifosi presenti (clicca QUI per i video di tutti i gol e per ascoltare la Rosamunda cantata dal popolo giallonero).
Le avevamo viste tutte, avevamo provato ogni tipo di lacrima, ma siamo ancora qui a stupirci di fronte a una squadra che senza uno straniero (Majul), senza una linea (Raimondi, Massimo Cordiano, Perino), senza Allevato, senza Schina, la cui partita è terminata dopo 13 minuti per la penalità partita di fronte a Carmine Buono steso sul ghiaccio per una gomitata (un giorno discuteremo dell'eccessiva punizione, ora non c'è tempo da perdere in queste cose), è andata sotto 2-0 in un primo tempo giocato a lungo in inferiorità numerica in cui Perla ha evitato un passivo peggiore contro un Pergine che ha pure azzeccato lo straniero nuovo (Lemay).
Lì, quando tutto pareva finito, ecco emergere i campioni (nell'indole, nella capacità di non farsi schiacciare quando il mondo, sopra di loro, sembra cadere). Eccolì lì. Ecco il dio del tuono svedese, Naslund, colpire un'altra volta con la sua saetta (1-2). Ecco dopo 50 secondi il gol di Filippo Crivellari, 19 anni, autore di un diagonale millimetrico da attore consumato e vincente (2-2). E ancora, ecco una delle famiglie del ghiaccio varesine confezionare il colpo più bello, a protagonisti invertiti: Erik Mazzacane, fin qui protagonista di una stagione da urlo, piazza il disco in porta dalla blu sull'assist del fratello Michael (3-2). Ultimo "ecco" incompiuto: Pietroniro appare dal nulla per stampare sulla traversa il tiro feroce del possibile 4-2.
C'è anche, o soprattutto, il Pergine: ha dimostrato che, con l'innesto del canadese accanto ai Buono, può davvero arrivare in fondo e fare paura, e allora arrivano il 3-3 di Lemay, l'overtime, i rigori.
Un tiro lo mettono dentro loro (Foltin), uno noi (Piroso) e poi, dopo le solite luminose e abbaglianti "Perlate", ecco partire l'uomo del destino: Tilaro va, Tilaro vai, Tilaro facci godere sotto la curva. Ti-la-ro! Il killer è tornato, o forse non se ne è mai andato, mettendo il quinto e decisivo tiro di rigore di una piccola, grande partita che meritava, forse, davvero un foglio bianco soltanto con i nomi dei Mastini.
Il Varese, a nostro avviso, ha vinto dopo 13 minuti, esattamente sull'espulsione di Schina quando sembrava tutto perso perché lì ha saputo mostrare i muscoli, dare pugni e riceverli, nudo nel suo scheletro d'acciaio - come quando Christian Buono ha steso Perla generando la doppia superiorità da cui è nato il primo gol ospite - nel momento in cui attorno fischiava il vento e urlava la bufera.
Come quei cento tifosi arrivati quassù perché si sentivano feriti da quello che aveva combinato Buono, sfidandoli, così il Varese ha saputo prendersi un proiettile, due, quasi tre e poi ha iniziato a giocare. Quando il gioco si fa duro. Alla Paul Theriault. Puro spirito da campioni.
Pergine-Varese 3-4 ai tiri di rigore (2-0, 0-2, 1-1, 0-0)
Reti: 11'58" Lemay (Meneghini) 1-0, 14'48" Christian Buono (Foltin, Carmine Buono) in sup. 2-0; 23'07" Naslund (Tilaro, Piroso) in doppia sup. 1-2, 23'57" Crivellari (M.Mazzacane) 2-2; 47'17" Erik Mazzacane (Michael Mazzacane) 2-3, 52'21" Lemay (Christian Buono, Carmine Buono) in sup. 3-3; rigore decisivo di Tilaro
Pergine: Rigoni (Zanella); Carmine Buono, Giacomozzi, Foltin, Viliotti, Bitetto; Gabri, Lacedelli, Christian Buono, Andreotti, Mocellin; Ambrosi, Gamper, Manganelli, Berger, Marano; Flessati, Lemay, Meneghini; Ghizzo. Coach: Andrea Ambrosi.
Varese: Perla (Marinelli); Schina, Fanelli, Tilaro, Vanetti, Marcello Borghi; Naslund, Vignoli, Piroso, Tommaso Cordiano, Pietroniro; Bertin, Erik Mazzacane, Michael Mazzacane, Pietro Borghi, Crivellari. Coach: Niklas Czarnecki.
Arbitri: Mirco Fabrizio Da Pian, Andrea Moschen (Paolo Brondi, Lukas Fleischmann)
Note - Penalità Pe 15', Va 38'. Tiri Pe 33, Va 24. Spettatori: 605. Rigori segnati: Foltin (Pe), Piroso e Tilaro (Va)
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Master round
Seconda giornata: Pergine-Varese 3-4 ai rigori, Alleghe-Caldaro 2-5. Riposa: Appiano
Classifica: Varese, Pergine 19. Caldaro* 18 punti. Appiano* 13. Alleghe 12. *una in meno
Terza giornata - Sabato 13 gennaio: Varese-Appiano (18.30), Caldaro-Pergine (20). Riposa: Alleghe
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Qualification round - Le prime tre ai playoff
Seconda giornata: Como-Feltre 4-3 all'overtime, Dobbiaco-Valdifiemme 2-3, Valpellice-Bressanone 7-4.
Classifica: Feltre, Fiemme 15 punti. Como 10. Bressanone 7. Valpellice 6. Dobbiaco 3.
Terza giornata - Sabato 13 gennaio: Feltre-Valpellice (19.30), Valdifiemme-Bressanone (19.30), Dobbiaco-Como (20).
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Lunedì serata giallonera ad Azzate: premiato il "mastino dell'anno"
Lunedì ad Azzate il popolo giallonero è invitato alle 20.45 in sala Triacca, al primo piano di via Volta 26, dove si rinsalderà il legame tra il comune alle porte di Varese e la storia dell'hockey: il premio G.B. Capretti - Sportivo dell'anno, intitolato all'ex pugile Giambattista che partecipò a due Olimpiadi scomparso ad Azzate nel 2016 e che ha come primo nome dell'albo d'oro quello dell'azzatese Nicolò Martinenghi, verrà infatti assegnato a un Mastino nella serata organizzata dall'amministrazione comunale e dedicata a uno sport entusiasmante e mozzafiato come nessun altro.
Tra gli ospiti sono attesi il presidente giallonero Carlo Bino e Marcello Borghi, azzatesi, oltre a capitan Andrea Vanetti. Tra sorprese ed emozioni, batterà forte il cuore giallonero in una delle culle storiche dei Mastini: in quella che fu la Birreria Monti nacque infatti l'Hockey Club Valbossa, un club leggendario ai tempi degli scudetti e della Federation Cup con oltre 400 iscritti.
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Coppa Italia - Quarti di finale
Andata giovedì 11 gennaio alle 20.30 (ritorno martedì 16 a campi invertiti alla stessa ora)
Como-Pergine (mercoledì 10)
Fiemme-Caldaro
Feltre-Varese
Alleghe-Appiano
Regolamento
In caso di parità di risultato tra andata e ritorno (una vittoria per parte o due pareggi con qualunque punteggio) si va all'overtime di 20 minuti in 5 contro 5, dove chi segna per primo vince; se persiste la parità di risultati tra andata e ritorno, si procede ai tiri di rigori.
Final Four a Varese: sabato 20 gennaio semifinali e domenica 21 finale
Semifinali
1) Vincente Pergine-Como contro vincente Appiano-Alleghe
2) Vincente Caldaro-Fiemme contro vincente Varese-Feltre



























