L’ultima della classe in difesa contro l’ultima classe in attacco.
I numeri non possono mentire: questa sera (palla a due ore 19.30) il PalaPentassuglia conterrà l’esibizione di due squadre alle quali manca completamente l’efficacia in una delle due parti del campo.
Tragica Varese nel contenere l’altrui incedere e lo sappiamo bene, tanto da auspicare che il primo movimento correttivo della società (Skylar Spencer al posto di Willie Cauley-Stein, che giocherà la sua ultima gara di campionato con la maglia biancorossa) possa iniziare a cambiare soprattutto la fase di retroguardia, ora come ora completamente priva sia della capacità di frenare le sortite degli esterni ma anche di fare filtro sotto le plance.
Tragica, allo stesso modo, l’azione offensiva di Brindisi. L’Happy Casa è in fondo al lotto nella pressoché totalità delle statistiche riguardanti l’attacco, tira da oltre l’arco con un eloquente 28,8% ed è pertanto l’unica formazione della Serie A ad avere una percentuale “reale” nelle conclusioni inferiore al 50%. Nemmeno da paragonare il pace, ovvero il ritmo di gioco, tra le due contendenti: i pugliesi sono i più lenti del campionato, i varesini cercano di correre, pur trovando grossa difficoltà a variare le proprie soluzioni.
Che partita possa venir fuori dallo scontro tra due realtà siffatte è un mistero, anche se temiamo che Dragan Sakota, coach papà di Dusan che è andato a sostituire Fabio Corbani dopo le prime sconfitte sul “pino” brindisino, abbia ben compreso - dall’altro della sua grande esperienza - che c’è una via sicura per mettere in difficoltà i prealpini: aggredirli. L’Happy Casa, almeno sulla carta, ha i chili e i centimetri per provarci. E “dietro” non è così sprovveduta come “davanti”.
Brindisi, da ultima in classifica capace di un solo, a dire il vero imprevisto, squillo contro la Virtus Bologna due settimane fa, ha già messo mano non solo alla guida tecnica, ma anche a un parco giocatori che ne ha vista una più di Bertoldo, tra inadeguatezze e infortuni. Via Mitchell, dentro il play tascabile Jackson, il reparto esterni è stato rinforzato anche dall’arrivo del tiratore ceco Kyzlink, che oggi si gioca il posto con Jamel Morris, in un roster che attualmente conta 7 stranieri e abbisogna del turnover. A Treviso, dove i pugliesi hanno rimediato una pesante sconfitta, è stato scelto il secondo: possibile che stavolta tocchi al primo.
Nelle ultime settimane gli odierni padroni di casa hanno recuperato da problemi vari Xavier Sneed e Jeremy Senglin, aumentando decisamente - almeno sulla carta - la loro pericolosità offensiva. Sotto canestro, il colpo JaJuan Johnson, anche capitano, sembrava poter essere di quelli giusti, ma l’ex Pistoia e Cantù ha prima deluso, poi si è infortunato, infine è rientrato, dividendosi ora i minuti con il verticale Jordan Bayehe.
A completare il tutto gli italiani Laquintana e Lombardi, quindi l’altro usa Nate Laszewski, anche lui più bassi che alti sin qui, e l’estone di formazione italiana Joonas Riismaa.
I quotidiani pugliesi, nel definire il match di questa sera, “parlano” di “ultima spiaggia” per i loro beniamini, ma anche di “ghiotta occasione” per gli stessi al cospetto di Varese, oggi come oggi considerata l’avversaria migliore per muovere la propria classifica. Servirebbe un colpo di coda per far rimangiare parole e pensieri, ma come si può dare torto agli stessi, almeno finora?
HAPPY CASA BRINDISI-OPENJOBMETIS VARESE (PalaPentassuglia, h 19.30)
BRINDISI: 1 Morris (77 Kyzlink), 3 Jackson, 4 Malaventura, 8 Laquintana, 10 Sneed, 11 Laszewski, 13 Riisma, 17 Seck, 21 Lombardi, 25 Johnson, 26 Bayehe, 30 Senglin. All. Sakota.
VARESE: 0 Shahid, 1 Young, 2 Cauley-Stein, 6 Ulaneo, 8 Woldetensae, 10 Zhao, 18 Virginio, 21 Hanlan, 24 Assui, 44 Brown. All.: Bialaszewski.
Arbitri: Carmelo Lo Guzzo, Mark Bartoli, Marco Catani.